Tutti ricordiamo il meteorite che, ormai 4 anni fa, colpi Čeljabinsk: il bolide misurava dai 17 ai 20 metri di diametro e fu causa di un migliaio di feriti e di innumerevoli danni agli edifici. In genere è stato rilevato che gli oggetti con diametro di almeno 18 metri sono i più pericolosi, perché quelli più piccoli vanno a distintegrarsi nell’atmosfera prima di toccare la superficie. Ma cosa accadesse se un grosso asteroide, ben più di quello degli Urali nel 2013, colpisse il nostro Pianeta? La Terra viene colpita da un asteroide di circa 60 metri una volta ogni 1500 anni, mentre un asteroide di 400 metri di diametro potrebbe colpire il pianeta ogni 100mila anni. Sono numeri incoraggianti, ma che non ci possono far stare completamente tranquilli, anche in considerazione dei numerosi passaggi ravvicinati di oggetti spaziali come quello del 19 aprile, il più grande asteroide da oltre 10 anni. E’ interessante capire quelle che potrebbero essere le conseguenze di un eventuale impatto di un asteroide davvero di grosso calibro, per capire come poter fronteggiare una tale emergenza.
L’Università di Southampton ha elaborato un primo studio che considera tutti e sette gli effetti d’impatto generati da asteroidi pericolosi stimando, in termini di vittime umane, quali potrebbero essere i più gravi. A causare il maggior numero di vittime, almeno il 60% in base alle simulazioni, sarebbero le onde d’urto e le raffiche di vento, queste ultime capaci di schiacciare intere foreste. Il risultato più importante sembra essere quello di aver provato che gli impatti in acqua sono meno pericolosi di quelli sulla terraferma, mentre in precedenza si pensava il contrario. Se un grande asteroide impattasse con l’acqua, genererebbe sicuramente un potente e pericoloso tsunami, ma l’energia delle onde si dissiperebbe durante il percorso prima di incontrare la costa, causando meno danni e meno vittime (il 20% sul totale delle vittime potenziali). L’impatto di un asteroide con la Terra causerebbe anche un aumento drammatico della temperatura superficiale, responsabile di circa il 30 per cento delle perdite di vite umane.