L’episodio invernale che si prospetta ha messo non poco in difficoltà i modelli matematici, considerato che solo ieri i principali centri di calcolo si sono pressoché allineati su una traiettoria della bordata artica maggiormente vicina al nostro Paese. L’evoluzione per la settimana resta assai complessa ed irta d’ostacoli, fra i quali non vi è da sottovalutare la possibile genesi di una corposa area depressionaria sui bacini meridionali, a seguito dei vari impulsi d’origine artica.
Quali le modalità di questa di questa discesa d’aria così fredda? Una saccatura del Vortice Polare affonderà ben presto verso l’Europa Centrale e l’Arco Alpino. Questa pulsazione meridiana troverà ragion d’essere con l’elevazione marcata dell’alta pressione oceanica lungo i meridiani in Aperto Atlantico, in modo da creare un autentico muro per il flusso mite atlantico e consentire così la discesa prolungata delle masse d’aria fredde dalle latitudini polari. La nostra Penisola si troverà proprio lungo la via di mezzo fra i due principali attori barici, pertanto l’esatta evoluzione andrà aggiornata passo passo, ma quel che appare certo è il vigoroso generale crollo delle temperature.
L’evoluzione sarà assai dinamica: anzitutto, osserveremo una prima decisa colata fredda proprio in concomitanza dell’esordio della nuova settimana, al seguito del veloce affondo perturbato proveniente dall’Europa Centro-Settentrionale. Al momento una perturbazione atlantica, dopo aver attraversato lentamente l’Italia Centro-Settentrionale, ha raggiunto il Sud e farà in qualche modo da apripista alla circolazione settentrionale così ansiosa di prendere di mira il cuore del Mediterraneo. L’evoluzione per il resto della giornata odierna? Tempo variabile al Sud, ma anche tra Basso Lazio, Abruzzo e Molise, con precipitazioni sparse in prevalenza temporalesche. Entro sera è atteso un miglioramento, mentre nuove nubi si addosseranno all’Arco Alpino.
Il tempo di lunedì 12 Ottobre La perturbazione proveniente dal Nord Europa scavalcherà velocemente, fin dalle primissime ore del giorno, le zone alpine portando pochi fenomeni in Val Padana, mentre si rinvigorirà in corrispondenza delle regioni centrali con diffusi rovesci e temporali. Le regioni meridionali saranno in attesa del peggioramento che inizierà a mostrarsi in serata, mentre l’aria fredda artica, al seguito della perturbazione, porterà ad un severo calo della quota neve (1000-1200 metri) sulle zone alpine di confine, ove sono attesi rovesci da stau. I venti tenderanno a rinforzare ovunque ruotando gradualmente dai quadranti settentrionali, con rinforzi notevoli di foehn sulle valli alpine e di Maestrale in Sardegna.
Il tempo di martedì 13 e mercoledì 14 Ottobre La perturbazione scivolerà rapidamente via dal Meridione, mentre l’aria fredda d’origine artica si propagherà con decisione a tutta la Penisola, favorendo un pesante crollo delle temperature. Le regioni adriatiche (compresi i versanti interni appenninici) saranno quelle più esposte all’azione esercitata dai venti da nord/est, con nubi e precipitazioni intermittenti, nevose fino a quote prossime ai 1000 metri. Nel corso di mercoledì potrebbe peggiorare in corrispondenza delle Isole Maggiori e mari circostanti, a causa della confluenza dell’aria più fredda con quella più mite mediterranea.
Il tempo di giovedì 15 e venerdì 16 Ottobre In questo frangente la situazione più instabile potrebbe penalizzare il Sud e la Sicilia, per via di un’area depressionaria originata proprio dal contrasto dell’aria fredda con la superficie ben più tiepida del Mediterraneo. Il rimescolamento di masse d’aria potrebbe favorire un richiamo più mite ed umido verso la Sicilia e le regioni ioniche, con sollevamento della quota neve sui rilievi appenninici. Farà invece molto freddo al Centro-Nord ove prevarrà il tempo buono, salvo nubi e qualche spruzzata di neve fino a quote piuttosto basse (800-900 metri) sul medio versante adriatico. Probabili prime brinate stagionali non solo sui rilievi e sulle valli, ma persino in Val Padana.