Il contesto meteorologico sull’Italia continua ad essere caratterizzato dall’inossidabile presenza di una circolazione depressionaria centrata tra l’Italia e le nazioni della Ex Jugoslavia. Il minimo depressionario ha mostrato scarsi cenni evolutivi nelle ultime 24 ore e la sua stazionarietà deriva dalla condizione di blocco venutasi a creare in seguito al progressivo consolidamento anticiclonico sul Nord Europa.
La saccatura fredda scandinava, giunta a rivoluzionare il meteo dello scorso week-end, si è così isolata in un vortice autonomo proprio in corrispondenza dei nostri mari: la struttura ciclonica non subisce più l’incisiva alimentazione del flusso freddo scandinavo d’estrazione polare, per il taglio imposto dal campo anticiclonico. Lo stesso anticiclone, facendo scorrere correnti orientali sul proprio bordo meridionale, non consente un rapido sbocco verso est della circolazione di bassa pressione, destinata dunque a restare per diversi giorni ancora ingabbiata tra il nostro Paese ed il comparto balcanico.
L’ala anticiclonica, insediatasi tra le Isole Britanniche ed il Baltico, è direttamente collegata al cuneo sub-tropicale in elevazione dal Nord Africa alla Penisola Iberica. Questo dominio anticiclonico ha mantenuto pressoché intaccato il caldo soprattutto in Spagna, ma ora sta per essere intaccato da galoppanti infiltrazioni d’aria umida atlantica, facenti parte di un’onda ciclonica ancora ben al largo del Golfo di Biscaglia.
In virtù di questa situazione di blocco che avvolge anche la nostra Penisola, le condizioni meteo risultano diffusamente instabili sulle nostre regioni, con un inusuale minimo barico posizionato sul Centro-Sud. Si tratta di una configurazione barica piuttosto inusuale per la terza decade di Giugno, solitamente contraddistinta da fasi anticicloniche e siccitose almeno sulle regioni centro-meridionali e sulle Isole.
Le condizioni meteo peggiori quest’oggi si sono venute a creare tra il Medio Adriatico ed il Sud, con precipitazioni più frequenti. Sul Basso Tirreno si è creata una zona di forte instabilità con diffusi temporali in mare aperto, i quali poi sconfinano facilmente verso la Calabria tirrenica ed il Cilento, ma lambiscono anche le coste settentrionali della Sicilia. I temporali interessano a macchia di leopardo, soprattutto in queste ore, diverse altre zone del Centro-Sud, coinvolgendo soprattutto la Campania, il Basso Lazio e la Basilicata, mentre le piogge non risparmiano i settori adriatici (allagamenti importanti flagellano alcune zone del Molise).
Non va poi tanto meglio sulle regioni settentrionali, in particolare sul Nord-Est ove è giunto a metà giornata un impulso instabile dai Balcani, il quale sta portando rovesci frequenti tra il Trentino Adige, il Veneto ed il Friuli. La fenomenologia si va estendendo anche verso l’Emilia Romagna. Insomma, sono davvero poche le zone risparmiate dalle precipitazioni e che possono beneficiare di ampie schiarite: i più fortunati sono gli abitanti del Nord-Ovest, che godono del sostanziale riparo dal raggio d’azione dei nuclei più instabili anche grazie alla ventilazione favonica in discesa dalle Alpi. Il tempo è variabile, ma con prevalenza di schiarite, anche sulle Isole Maggiori, ai confini della circolazione instabile: oltre ai rovesci che lambiscono il messinese, qualche isolata precipitazione temporalesca ha interessato talune zone della Sardegna Orientale con sconfinamenti fino alla costa di Arbatax.
Per concludere, il clima rimane molto fresco su quasi tutta Italia, nonostante stia ormai venendo meno il canale che consentiva l’afflusso delle correnti settentrionali, provenienti direttamente dalle zone più settentrionali dell’Europa. Nei prossimi giorni avremo così un progressivo aumento termico con valori che si riassesteranno attorno alle medie del periodo, grazie soprattutto ad una minore ingerenza instabile che darà modo al soleggiamento di apportare meglio la sua azione riscaldante.