Ieri mattina il Veneto si è risvegliato con una candida sorpresa: la neve.
La situazione che si andrà a descrivere non è certamente di carattere eccezionale però di sicuro andrà a segnare una delle più importanti pagine di storia della climatologia regionale. Andiamo con ordine.
Nella tarda serata di domenica è giunta della blanda nuvolosità sterile mentre la colonnina di mercurio segnava 0° circa.
Durante la notte in gran parte regione c’è stato un aumento della temperatura fino a 4°, mentre in alcune zone del veronese e del vicentino non ci sono state grosse variazioni.
In un periodo che va dalle ore 2 alle ore 4 sono iniziate le prime precipitazioni a carattere nevoso nel veronese e nel vicentino, nelle restanti zone di pianura a farla da padrone è stata una debole pioviggine.
Con il passare delle ore le precipitazioni hanno aumentato la loro intensità e la neve è riuscita a cadere in molte zone. Tutte le principali città hanno avuto il piacere di essere sotto la neve, Vicenza in primis. A Padova la neve ha imbiancato la sua piazza più famosa, il Prato della Valle in una visione più suggestiva del solito. Sempre molto bello vedere la neve cadere sulle gondole e tra le calli e i ponti di Venezia, come è pur fantastico osservare le coreografie nevose sull’Arena di Verona.
Gioia, quindi, per molti appassionati che hanno avuto l’occasione di godere delle fiabesche coreografie della dama bianca, in diverse zone della regione.
Nella mattinata i fenomeni nevosi hanno avuto differenti risvolti in base al collocamento geografico,temporale e all’intensità delle precipitazioni: si è passati dal rovescio, alla bufera e alla nevicata romantica a fiocchi grandi, che il sottoscritto ha avuto l’immensa fortuna di vedere a Fontanafredda, paese situato in un fondovalle dei Colli Euganei.
All’appello non sono mancati neppure i tuoni e lampi, come quelli che nei dintorni delle ore 7 hanno segnato il passaggio da nevischio a neve nei paesi situati a sud degli Euganei.
Diversamente quanto previsto dai vari LAM, il vento da NE ha soffiato più del dovuto penalizzando quindi alcune zone dell’ovest veronese, compresa Verona città. Mentre alcune zone costiere e del primo entroterra del veneziano meridionale e del Polesine sono state penalizzate da un richiamo di aria mite più intenso del previsto. Nelle zone citate le precipitazioni sono cadute sotto forma di nevischio o pioggia, anche se non sono mancate coreografie nevose ma senza accumulo.
Nelle restanti zone della regione la parte più attiva della perturbazione ha prodotto i suoi effetti fino alle ore 11, poi le precipitazioni sono velocemente scemate fino a lasciar spazio ad una sterile nuvolosità.
Gli accumuli registrati non sono stati omogenei: da 2 a 5 cm in molte zone di pianura, fino a 7/8 cm in alcune zone della bassa veronese e del basso vicentino. Superiori agli 8 cm nella parte settentrionale della provincia di Vicenza e alle quote più alte dei colli Euganei.
Nella giornata di ieri anche nel settore montano è stato colpito dal maltempo , ci sono state nevicate diffuse e talvolta copiose, questi i dati della neve fresca 12h: a Malga Larici e a Campomolon, due stazioni posizionate sui 1600/1700 m sulle prealpi, gli accumuli di neve fresca hanno toccato i 30 cm, superiori ai 10 cm gli accumuli in molte zone del settore montano, sotto i 10 cm nelle zone più settentrionali del bellunese.
La nevicata di ieri è andata quindi a dare i primi accumuli importanti sulle Prealpi anche a quote basse. Nelle cime più alte delle Prealpi e nelle zone dolomitiche, dove aveva già nevicato durante il mese, la neve è andata a rafforzare il manto già esistente, rendendone spettacolare il panorama.