Il termine termoconvettivo indica che il calore emanato dal suolo surriscaldato dal sole è all’origine dei moti verticali dell’aria (moti convettivi). I moti convettivi generano una spinta di aria calda verso l’alto, che con l’ascesa perde calore e mantiene inizialmente quasi stabile l’umidità assoluta, che tenderà ad un certo punto a condensare in piccole particelle di vapore acqueo.
Si immagini come una grande bolla d’aria calda che si solleva; in particolari condizioni può rompere l’equilibro di stabilità dell’atmosfera e generare la formazione di nubi cumuliformi.
Il suolo delle grandi aree metropolitane è in prevalenza coperto dal cemento, le città vedute dal satellite appaiono come chiazze scure, mentre i rilevamenti termici illustrano che la temperatura superficiale delle città è maggiore di quella della campagna.
L’asfalto, i tetti degli edifici sono realizzati con materiale che accumulano il calore irradiato dal sole e lo disperdono lentamente, al contrario le coperture vegetali con l’evaporazione perdono calore, la loro massa raggiunge temperature inferiori a quelle del cemento cittadino.
Nei pomeriggi estivi e di tarda primavera, il calore del sole arroventa le città, e l’aria calda tende a salire.
Dalla metropoli si attiva un moto convettivo d’aria calda che in talune circostanze, quando in atmosfera è presente una situazione favorevole all’instabilità, degenera nella formazione di nubi.
La nube, se anche altre condizioni gli sono favorevoli, può divenire un cumulonembo e dar luogo ad un temporale.
I moti convettivi cittadini intensificano quelli delle nubi temporalesche, aumentano l’instabilità atmosferica e con una maggiore azione dei venti verticali, il temporale può assumere maggiore violenza.
Nel campo scientifico dice che nelle metropoli il nubifragio estivo sia più probabile che nella campagna. Ma quel che è peggio è che i moti convettivi più violenti possono dar luogo alla formazione di grandine.
E’ possibile che le aree metropolitane abbiano un ruolo anche nella formazione delle nubi con grandine, appunto per la maggiore potenza dei venti convettivi.
Le metropoli sono soggette ad isole di calore che hanno modificato il clima locale, con un aumento della temperatura media ed un’alterazione delle piogge.