L’elemento saliente a breve termine.
L’alta pressione delle Azzorre porterà un braccio stabilizzante verso il bacino del Mediterraneo, favorendo un miglioramento del tempo su tutte le nostre regioni. I valori termici s’attesteranno su valori prossimi alla media stagionale.
L’elemento saliente a medio termine.
L’inizio del mese evidenzia una rinnovata tendenza meridiana dell’alta pressione delle Azzorre, con baricentro prossimo alle Isole Britanniche. Sul bordo orientale avremo un’avvezione fredda di rilievo, caratterizzata dallo scivolamento a Sudest di nucelo gelido associato al Vortice Polare Scandinavo. Situazione da monitorare, che potrebbe portare interessanti risvolti sulla nostra Penisola.
L’elemento saliente a lungo termine.
L’alta delle Azzorre potrebbe reiterare la propria spinta meridiana in direzione del Polo, mentre il Vortice Polare potrebbe subire l’atteso indebolimento senza escludere una suddivisione in due lobi distinti: quello canadese e quello Scandinavo.
Il trend a lungo termine:
Proporre una linea di tendenza di elevata affidabilità risulta estremamente complicato. Lo scenario barico sopra menzionato, qualora si verificasse, porterebbe un’intensa ondata di gelo verso l’Europa. Resta da valutare l’eventuale traiettoria. Alcune osservazioni indicano la Russia, altre uno sfondamento diretto sull’Europa Centro Meridionale.
Elementi di incertezza: Le maggiori incognite sono dettate dalle possibili interazioni climatiche ai vari piani dell’atmosfera: troposfera e stratosfera. Interessante notare come molti modelli indichino la formazione dell’anticiclone polare in seguito a forte riscaldamento dei piani suddetti.
Condizioni che potrebbe maturare un sensibile indebolimento, improvviso, del Vortice Polare, con suddivisione che potrebbe rivelarsi addirittura completa. Il che, in parole povere, andrebbe a manifestare la fase barica descritta nel trend riguardante il long range.
Fattori di normalità climatica:
Gli ultimi giorni, è il caso di dirlo, hanno determinato un rientro termico all’interno di canoni definibili normali. Le temperature sono scese di parecchi gradi su tutto lo stivale e i prossimi giorni non porteranno nessu copioso aumento.
Tuttavia è bene rammentare il brusco passaggio dal “caldo” fuori stagione al freddo di stagione, il che ha prodotto nell’opinione pubblica un senso di esagerazione per quella che potrebbe tranquillamente definirsi una normale fase d’inverno.
Focus: evoluzione sino al 08 febbraio 2007
Dopo il miglioramento del weekend, con nubi sparse soltanto sulle Isole, i modelli nidicano una fase di estrema incertezza. Potrebbe proseguire la fase anticiclonica oceanica, seppure debole e con influenze fredde orientali specie in Adriatico. Altri modelli indicano invece l’interessamento dell’Italia da parte di una colta fredda sull’Est Europa.
Aria fredda dapprima Artico-Marittima, successivamente a componente continentale. Resterebbero da valutare le zone eventualmente colpite, tuttavia in primo piano, come sempre con correnti orientali, potrebbero esserci le regioni Adriatiche, laddove si verificherebbero nevicate a quote decisamente basse.
Evoluzione sino al 13 febbraio 2007
Il prosieguo potrebbe dipendere imprescindibilmente dalla fase suddetta. Tuttavia si nota la tendenza anticiclonica azzorriana verso nuova spinta meridiana. Da valutare inoltre le possibili ingerenze stratosferiche che potrebbero cambiare non poco le carte in tavola.
In conclusione.
Quel che emerge oggi è comunque una tendenza al mantenimento di condizioni climatiche tipicamente invernali, almeno dal punto di vista termico. Così come si intravedono ulteriori segnali indicanti una possibile fase assai fredda che potrebbe colpire l’Europa attorno alla conclusione della prima decade di febbraio.