Il Super Tifone Saomai è arrivato alfine al “landfall” sulla Cina durante la giornata di ieri nei pressi della città di Mazhan, nella provincia di Zhejiang, accompagnato da venti a 260 km/h. E’ il più potente tifone che abbia colpito la Cina negli ultimi 50 anni e ha già causato un milione e mezzo di sfollati e, purtroppo, oltre 80 vittime. Da segnalare i 257 mm di pioggia caduti a Fuding nelle ultime 24 ore a seguito del passaggio del sistema tropicale.
La stagione dei tifoni è particolarmente intensa quest’anno, similare a quella che fu l’eccezionale stagione degli uragani in Atlantico l’anno passato. Solo negli ultimi giorni sono state ben due, oltre Saomai, le tempeste tropicali che hanno interessato l’area asiatica, fortunatamente senza causare grandi danni, mentre la settimana scorsa sempre in Cina, ma più a sud, era transitato il tifone Prapiroon, causando gravi danni e vittime nella provincia del Guangdong.
Le forti piogge monsoniche continuano ad imperversare nella zona occidentale dell’India. La città di Surat, nota nel mondo per la lavorazione dei diamanti, è per l’80% sott’acqua e particolarmente colpita è tutta la parte meridionale dello stato di Andhra Pradesh. Nelle ultime 24 ore si segnalano sulla costa occidentale i 111 mm caduti a Mangalore e i 126 mm a Ratnagiri. Le forti piogge e relative alluvioni non hanno risparmiato nemmeno l’Afghanistan, soprattutto le regioni montagnose dell’est.
Piogge intense, spesso temporalesche, hanno caratterizzato il tempo negli ultimi giorni anche in Europa: 102 mm sono caduti a Kerkira (Corfù) nella Grecia ionica, zona dal regime pluviometrico mediterraneo con minimo estivo delle precipitazioni e 67 nella “nostra” Capo Palinuro, il triplo di quanto piove mediamente durante il mese di agosto. Ed anche l’Africa ha avuto le sue piogge: a Conakry, in Guinea, ben 197 mm sono caduti nelle ultime 24 ore.
Tra le zone al mondo in cui il caldo è più insopportabile a causa dell’elevato tasso di umidità, vi è certamente il Golfo Persico (o Arabico). Nella città iraniana di Bushehr, il dew point, ovvero la temperatura alla quale l’atmosfera si satura di umidità e il vapore acqueo si trasforma in goccioline d’acqua, negli ultimi giorni non è mai sceso sotto i +28°C, con punte di oltre +31°C. Dall’altra parte del Golfo, nella saudita Dhahran, gli estremi termici del 10 agosto sono stati +30/+47°C e il dew point è arrivato fino a +25°C: una mistura di caldo ed afa micidiale.
Un’altra zona tipicamente molto calda in estate è quella del Golfo di California. Nella messicana Ejido Nuevo Leon, nella giornata di ieri a temperature di +38/39°C erano abbinati dew point di +24/+25°C. In Italia tra le zone più umide in estate è l’area genovese. Nel terribile recente mese di luglio, alla stazione meteo dell’aeroporto di Genova/Sestri, il dew point – o temperatura di rugiada – è arrivato a toccare in più occasioni il valore di +28°C. Una mistura tale di caldo e umidità è un’eccellente carburante per i temporali, che possono assumere caratteristiche pericolose. Il giorno 28 luglio, sempre all’aerostazione di Genova/Sestri, durante un violento temporale è stata misurata una raffica di vento a 140 km/h.