Abbiamo esaminato il Sole in altri articoli, mostrando come si sia di fronte al minimo di attività solare più prolungato almeno dal 1954 ad oggi (come scarsità di numero di macchie).
Si è esaminata anche la teoria dei raggi cosmici, che propone un aumento di essi in seguito all’indebolimento del vento solare, con conseguente maggiore formazione di nuvole basse sul nostro Pianeta.
Esse respingerebbero la radiazione solare, portando così ad una diminuzione delle temperature.
Una conferma indiretta di questa teoria la si è avuta studiando i dipinti di pittori inglesi del ‘600.
In quel periodo, caratterizzato dal noto “minimo di Maunder” di attività solare, si è notato che i dipinti presentano una maggiore presenza di nuvole, nei loro quadri, di quanto non abbiano fatto nei Secoli successivi.
E’ una conferma solo empirica, tuttavia, che è stata smentita da recenti studi che negano un aumento di nubi sulla superficie terrestre correlate all’andamento del ciclo solare degli ultimi trent’anni.
Nella giornata di ieri, con la comparsa di un piccolo gruppo di macchie sul disco solare, si è avuta una prima impennata del vento solare, che ha raggiunto una pressione di 1 hPa, ed una velocità di oltre 500 km per secondo, parametri che, peraltro, oggi sono già ridimensionati.
E’ infatti un segnale di inizio della nuova fase di attività del ciclo 24, ma, tuttavia, occorreranno ancora parecchi mesi prima di raggiungere un’attività almeno di medio livello, ed anni prima di raggiungere il nuovo massimo previsto per il 2012.
Il ciclo di quest’anno ha presentato questo prolungato minimo che lo fa assomigliare ai cicli solari del XIX Secolo, anziché a quelli attivissimi più recenti del XX Secolo.
Questo ha sorpreso i fisici solari ed i centri di ricerca di tutto il Mondo, che si aspettavano un ciclo 24 attivissimo e forse ai massimi storici di sempre nel 2012.
Emergono adesso alcune teorie alternative, che propongono un’attività solare influenzata dai campi magnetici dei due giganti gassosi in orbita attorno al Sole.
Si tratta dei pianeti Giove e Saturno, che, seguendo la loro orbita ellittica, avvicinandosi alla loro distanza più vicina dalla Stella secondo periodi di durata decennale, influenzerebbero il campo magnetico solare, causandone variazioni della fase si attività.
Sono stati estrapolati grafici che legano le orbite di questi due pianeti alle variazioni dell’attività solare dal ‘700 ad oggi.
In particolare, stando a questa teoria, il Sole potrebbe avere un decadimento della sua attività nei prossimi cicli, per alcuni decenni, provocando così una nuova Piccola Età Glaciale.
Questa teoria è proposta in particolare dallo studioso finlandese Niroma, che aveva predetto con esattezza che il ciclo 24 avrebbe avuto un minimo lunghissimo.
Altri studi invece legano attività magnetica ed attività solare assieme, e, in base a tale teoria, il prossimo ciclo dovrebbe allora rispettare il massimo storico previsto tra 4 anni, malgrado sia partito in sordina.
Insomma, inutile dire che, nel campo previsionistico dell’attività solare, esiste ancora molta incertezza, varie teorie ritenute valide negli anni passati, sono rimaste al passo con questa imprevista durata del minimo del ciclo 24.
Massima incertezza, anche per quello che riguarda le teorie che legano minimo solare a raffreddamento climatico: gli studiosi non sono finora riusciti a creare delle correlazioni certe.