I dati satellitari non di rado divergono completamente dai dati rilevati dalle stazioni meteorologiche, e dai dati globali diramati dal NOAA.
Questo in quanto i sensori satellitari sondano completamente la superficie terrestre e la media troposfera, con misurazioni reali, mentre i dati pubblicati dal NOAA presentano algoritmi che coprono tale superficie con compensazioni e per i luoghi che non sono raggiunti dalle rilevazioni termometriche (grandi deserti, zone polari, oceani, ecc).
Ma più importante è il fatto che la media di riferimento del NOAA riguarda un periodo più che secolare, partendo dal 1880, quindi ingloba anche decenni molto freddi, mentre quella dei dati satellitari riguarda il periodo 1979-2006, quindi inglobando anni molto caldi.
Tuttavia, è innegabile che vi siano degli scostamenti tra i due tipi di rilevazioni.
Tornando al mese di novembre testé trascorso, l’anomalia globale rilevata via satellite è di -0,00°C rispetto alla norma.
Si tratta di rilevazioni molto precise, che si spingono fino al centesimo di grado centigrado.
Nel 2006 l’anomalia globale termica è pari a +0,11°C.
Lo scorso anno fu di +0,16°C.
Ovviamente l’emisfero nord è stato più caldo del normale, come oramai succede da diversi anni, con uno scarto dalla norma di +0,06°C, mentre un uguale scarto, ma in negativo, viene presentato dall’emisfero meridionale.
Il trend di risalita termica dell’ultimo decennio è pari a +0,05°C, diviso in +0,11°C per l’emisfero boreale (in pratica un riscaldamento di 1 decimo di grado per decennio), mentre l’emisfero australe è addirittura in lieve raffreddamento (trend di -0,01°C).
Questo suggerisce che l’industrializzazione e l’urbanizzazione del nord Emisfero contribuiscano notevolmente all’incremento termico attuale.
Anche la presenza di vaste aree oceaniche contribuisce a stabilizzare la temperatura dell’Emisfero meridionale.