Il Santa Ana è un vento secco, in genere caldo e polveroso, tipico del sudovest della California, dove si trova appunto l’omonima città (ma conosciuto, magari con appellativi diversi, anche in quella centro-settentrionale), che spira con direzione nord-est/sud-ovest attraverso i canyon verso l’area costiera. I venti di tipo Santa Ana sono stagionali, avendo luogo in autunno, inverno e primavera, con un picco in dicembre. Il vento si origina quando aria fredda si spinge verso sud nel Gran Bacino, intrappolata tra le Montagne Rocciose a est e la Sierra Nevada e le altre catene montuose sub-costiere californiane a ovest. Questa massa d’aria fredda è caratterizzata da pressione molto alta vicino al suolo. I venti sono guidati verso la California del Sud quando la pressione di questa massa d’aria interna supera di molto quella lungo la costa. I venti sono in genere più violenti sui passi di montagna che sono condotti per il flusso di aria continentale.
Poiché l’aria dai territori più elevati del Gran Bacino scende di quota quando fluisce verso la costa, essa si scalda per compressione adiabatica e le temperature sono spesso piuttosto alte. Questa massa d’aria continentale è sempre secca, così l’umidità negli episodi di Santa Ana è sempre bassa, spesso inferiore al 25%. I venti tipo Santa Ana hanno spesso coloriti soprannomi locali, fra cui “il respiro del diavolo” (Devil’s Breath), Diablo e Sundowner (termine che indica un vagabondo che giunge a una fattoria al calar del sole per scroccare cibo e letto; il riferimento al vento è indicativo del fatto che è nel tardo pomeriggio che è particolarmente rovente, quando il terreno ha immagazzinato il calore del sole pomeridiano).
Il Santa Ana è comune da ottobre a marzo. Molti associano il Santa Ana all’autunno perché in quel periodo i venti spesso procurano incendi attraverso aree in cui nei mesi precedenti è caduta poca, e talvolta punta, pioggia. Oltretutto nelle aree costiere e sub-costiere della California del sud la vegetazione predominante è il chaparral, praticamente l’equivalente della macchia mediterranea, costituita per lo più da piante resinose, facile preda del fuoco. In genere a dicembre giunge la prima tempesta invernale, con piogge, dal Pacifico e da quel momento l’innesco di incendi diventa meno probabile. In primavera il Santa Ana è invece considerato il flagello degli alberi da frutto.
In California si usa un indice con tre parametri atmosferici, aggiornato on-line sul sito https://meteora.ucsd.edu/, per riconoscere le condizioni del Santa Ana. I parametri sono:
1) la differenza di pressione (deve essere piuttosto alta) tra le stazioni meteo del Gran Bacino e quelle situate lungo la costa della California del sud
2) l’umidità relativa dell’aria delle stazioni della costa della California del sud (deve essere bassa)
3) la direzione del vento al suolo (deve essere nel quadrante tra nord ed est)
Ogni bassa pressione nel Pacifico a sudovest della California può cambiare le condizioni di stabilità dell’alta pressione sul Gran Bacino. I venti generati dall’alta pressione si spostano verso sud lungo le pendici orientali delle Sierre. La depressione sul Pacifico risucchia letteralmente i venti attraverso i passi di montagna della California meridionale verso le aree costiere.
Come detto, il Santa Ana del sud della California è un vento secco, in genere da nordest, con velocità che spesso supera i 25 nodi/h (46 km/h), ma comunemente le raffiche raggiungono velocità più che doppie, talvolta si superano anche i 100 km/h. L’aria si scalda discendendo dall’altopiano e le sua velocità aumenta fortemente quando è forzata a passare dai canyons e dai passi montani. A causa della morfologia irregolare del territorio della California del sud, la forza del vento varia molto da zona a zona, comunque esso è spesso sufficientemente forte da sollevare nubi di polvere.