Le ultime 72 ore han proposto uno scenario climatico simile: fronti nuvolosi e precipitazioni sparse al Nord, localmente sulle alto tirreniche, nubi irregolari sul resto del Centro, prevalenza di sole al Sud. Un quadro tipico dell’inizio autunno, allorquando permane l’azione anticiclonica a latitudini Meridionali, mentre il Settentrione assapora i primi passaggi perturbati e con essi le prime piogge di stagione.
Oggi, 18 novembre, pare d’assistere ad un copione di tal fattura, tuttavia il calendario, inesorabile, ci rammenta il traguardo meteorologico di questo anomalo autunno 2006. Il ricordo non sarà di certo per le piogge persistenti o per le temperature in media o al di sotto. Tutt’altro. Persiste un pesante deficit idrico su buona parte dello stivale, così come i valori termici sovente travalicano la norma in senso positivo.
Vi sono stati episodi dissimili, dettati da intrusioni perturbate in quota, ma pur sempre in un regime anticiclico persistente. E non oceanico, come accadeva in passato, bensì subtropicale, correnti prevalentemente meridionali annesse. Ecco facilmente spiegato quanto sopra riportato, ossia un trimestre bel lungi da quella che un tempo veniva definita “normalità stagionale”.
Eppure, in un contesto dettato dagli scambi meridiani, gli ultimi giorni descrivono un cambiamento dispositivo barico a scala continentale. In Oceano, poco a largo delle Isole Britanniche, agisce una vasta struttura depressionaria responsabile di una profonda ondulazione ciclonica tra Ovest Portogallo e Penisola Iberica. Risultato un diffuso peggioramento sull’Europa occidentale, mentre sul Mediterraneo giungono, in quota, miti correnti meridionali. Responsabili, lo dicevamo appena ieri, delle piogge da stau su molte zone del Nordovest, in particolare la Liguria.
La scena del venerdì ha riproposto gli stessi elementi del giorno precedente. Piogge sparse al Nordovest, nubi sui settori orientali del Settentrione, qualche piogge sulla Toscana, nubi in Sardegna e Lazio, irregolari su Abruzzo, Marche ed Umbria, stratificate sui settori occidentali del Meridione. Mentre il basso Adriatico e lo Ionio godevano del sole, disturbato solo a tratti, e di un clima quasi primaverile. Frutto, lo sappiamo, dell’alta pressione subtropicale.
Precipitazioni che, tra la sera e la nottata appena trascorsa, han visto un’intensificazione su alta Lombardia, Centro Est ligure, Valle d’Aosta, con la neve caduta a quote localmente inferiori ai 1500 m. Le nebbie hanno stanno ancora facendo visita ad alcune zone di pianura del Nordest, così come nelle valli interne del Centro. Ma le prossime ore vedranno un trasferimento delle precipitazioni su Alto Adige, Veneto e Friuli, con neve oltre i 1800 m, così come locali piovaschi potranno interessare Toscana, alto Lazio, Sardegna occidentale, Umbria, Marche ed Abruzzo.
Tuttavia già dalle prime ore del pomeriggio si farà strada un rapido miglioramento, ad iniziare dal Nordovest ed in rapida espansione verso le altre regioni. Il Sud, ancora una volta, resterà ai margini delle precipitazioni e sole coste campane, Molise e Basilicata registreranno un aumento delle nubi, perlopiù medio alte, alle quali non avranno seguito precipitazioni. I venti saranno ovunque prevalentemente occidentali, di debole intensità, mentre le temperature potranno subire un lieve calo, specie lungo l’arco alpino.