Forse disarmante questo editoriale, tra la letteratura e l’indagine atmosferica. In ogni caso sembra essere la situazione più prossima, a partire dalla date del 23/25 del c.m., che più rappresenta le caotiche evoluzioni dell’atmosfera.
Ora vedevo chiaramente che esso aveva due angoli acuti e, per contro, due ottusi:
Usando la perifrasi di questa frase, che molto calza con la situazione futura e analitica dell’atmosfera, possiamo dire che l’anticiclone di matrice mediterranea, sorretto da una base sub tropicale, sia “compresso” in angoli geografici molto ristretti.
Uno caratterizzato da una situazione “chiusa” che vedrebbe un’evoluzione di perseveranza del suddetto anticiclone in area mediterranea; l’altro che segnerebbe, in maniera molto più aperta, le varie soluzioni, in una sorta di apertura alle “aggressioni” da parte di nuclei d’aria fredda verso la nostra Penisola.
Quindi una situazione che si dovrebbe svolgere, sviluppare, in un non grande “raggio geografico”, ma essere racchiusa in uno stretto “pozzo” nel quale “turbinano” divergenze atmosferiche in netto contrasto tra di loro. Da una parte il “mite” Atlantico che spinge; dall’altra la “fredda Europa” nord orientale non vuol cedere il suo passo.
In un istante la cella aveva mutato la forma in quella d’una losanga:
Ciò potrebbe significare che, da un ambiente molto ristretto e chiuso, ivi molto caotico (prospettiva atmosferica senza apparente via di fuga), si potrebbe liberare una situazione nettamente dissonante dalle soluzioni segnate dai modelli. Siamo appesi e fortemente caratterizzati dall’oscillazione di un “pendolo” che rispecchia la sua “ombra” in un pozzo “buio e chiuso” (caos).
Ma la trasformazione non s’arrestò a questo. Ed io non desideravo né speravo che vi si arrestasse…:
Ovviamente ciò (detto periodo), potrebbe indicare che gli attuali e deboli segnali atmosferici, che potrebbero segnare una nuova fase fredda, non potrebbero arrestarsi o porre opposizione alle continue pressioni dell’aria fredda che vengono, sarebbero, esercitate dal quel nucleo “semi stabile” che si afferma e si affermerà sull’Europa nord orientale.
Un “pendolo” che oscilla a fasi alterne e che mostra tutta la sua “fragilità” (modelli deterministici), non fornendo alcuna certezza ed ove esso andrà a “falcidiare” la struttura altopressoria. Attualmente il sottile “filo” che lega questo pendolo ideale, sembra voler “decapitare la testa” dell’HP che sporge le sue propaggini verso NE.