Il 6 giugno la temperatura minima al Polo Sud geografico ha toccato i -70,0 °C: è la prima volta in questa stagione, dopo un lungo periodo (iniziato il 28 aprile) di valori quasi costantemente superiori alla normale. È singolare il fatto che anche lo scorso anno il primo raggiungimento della soglia si verificò agli inizi di giugno, il giorno 5, con -70,2 °C. Storicamente, si sono avute punte di freddo molto più anticipate: il record in tal senso risale al 18 marzo 1999 con -70,0 °C. Ma tant’è: nelle ultime stagioni alla base americana Amundsen-Scott questo limite si è visto assai di rado.
Anche alla base russa Vostok le temperature sono tornate a scendere, su livelli che non si misuravano dall’11 maggio: il 7 giugno la minima si è infatti fermata a -74,3 °C. Vi è da dire che la media del mese scorso ha mostrato un’anomalia positiva che, seppur più contenuta rispetto a quella del Polo Sud (su cui si veda https://www.meteogiornale.it/news/read.php?id=20275), è stata comunque notevole: +2,8 °C per un dato (ufficioso) di -62,9 °C. E se si vanno a controllare i primi cinque episodi più caldi dell’archivio di Vostok, si scopre come le anomalie maggiori si concentrino proprio nell’ultimo decennio:
2007 -59,2 °C
2002 -59,4 °C
1983 -60,4 °C
1984 -61,0 °C
1975 -61,7 °C
Alla base italo francese Concordia invece, sempre il 7 giugno, i termometri hanno segnato -69,7 °C. Qui l’andamento di maggio può essere tratteggiato solo sulla scorta di dati largamente incompleti: la media si assesta a -63,2 °C che, se confermata, sarebbe lievemente inferiore al riferimento pluriennale.