Il sole si è levato sopra l’orizzonte della base americana Amundsen-Scott: il 20 settembre è infatti il termine della notte australe al Polo Sud geografico. Dopo un agosto che ha fatto segnare una temperatura media di -60,4 °C, lievemente inferiore alla normale (1957-’05), che si pone a -59,7 °C, settembre pare voler seguire il trend dei primi quattro mesi dell’anno, tutti caratterizzati da una media superiore alla normale. Il 2005 insomma potrebbe risultare uno degli anni più caldi della serie storica, anche se i primi otto mesi per ora non eguagliano il record del 2002, come mostra il quadro seguente (tra parentesi la media annua e lo scostamento dalla normale):
2002 -49,8 °C (-48,0 °C / +1,5 °C)
2004 -52,8 °C (-49,3 °C / +0,2 °C)
2005 -51,6 °C
Il confronto col 2004 si giustifica per via del fatto che, lo scorso anno, il trimestre centrale dell’inverno (giugno – agosto) è stato particolarmente freddo, cosa in parte verificatasi anche quest’anno. Ma, al di fuori di tale periodo, il trend in atto al Polo Sud pare piuttosto orientato verso un aumento delle temperature medie. La tendenza sembra invece diversa in altre regioni del plateau; l’analogo confronto con l’andamento di Vostok mette in luce un gennaio – agosto 2005 in linea con le medie e lontano dal record del 1980, l’anno più caldo nella storia della base russa (il confronto col 2004 non è possibile per l’assenza di alcuni dati):
1980 -55,4 °C (-53,2 °C / +2,2 °C)
2005 -57,5 °C
Va comunque notato che a settembre anche Vostok ha sperimentato temperature insolitamente elevate, con valori che hanno superato i -40 °C.