Il Canada dopo circa un mese si riappropria del titolo di Polo del Freddo dell’emisfero boreale, e questa volta sale anche sul trono mondiale, approfittando del riscaldamento estivo in atto nel Plateau Antartico.
Più che la parte artica vera e propria, il freddo ha colpito la zona montana occidentale del Canada, tra lo Yukon (nella foto il Monte Kennedy, fonte wikipedia, autore Gary Clark) e i Territori del Nord-Ovest. In questa zona la stazione automatica di Rabbit Kettle, a meno di 62° Nord di latitudine e ad appena 600 metri sul livello del mare, ha sfiorato addirittura i -50°C raggiungendo una minima di -48,6°C che non è escluso possa venire ancora ritoccata.
Nello Yukon, Dawson raggiunge -43,4°C e non va troppo lontana dal record di novembre che è di -47,9°C, mentre la media delle minime del mese è di -21,9°C. Sotto i -40°C, sempre nello Yukon, scendono anche Watson Lake, Mayo e Faro.
Nell’artico, Eureka continua a sfiorare i -40°C senza raggiungerli: negli ultimi giorni si è sempre fermata poco sotto i -39°C.
Gelo intenso ha colpito anche la parte centrale e meridionale dell’Alaska orientale, mentre il nord dello stato continua ad essere interessato da temperature altissime.
Per la prima volta nella stagione ieri infatti una località dell’Alaska è scesa sotto i -40°C. A riuscirci è stata Gulkana che ha raggiunto -41,1°C. Gelo fortissimo anche su Fairbanks, la principale città dell’Alaska centrale, che è scesa a -35°C, comunque lontanissima dal record di novembre che è di -48°C.
Momento di pausa invece per la Siberia, che dopo il freddo fin troppo anticipato di fine ottobre e inizio novembre ora fatica anche a scendere sotto i -40°C: oggi ci è riuscita soltanto Ilirnej, località dell’estremo oriente siberiano nella regione della Čukotka.