“Abbiamo notato che negli ultimi due o tre anni il processo di fusione del ghiaccio ha notevolmente accelerato”, ha dichiarato uno dei componenti del team di ricercatori. Questa straordinaria scoperta non sarebbe stata possibile senza l’ausilio del satellite Sentinel-1a, che può analizzare la superficie terrestre anche in assenza di luce.
Ciò che distingue l’Austfonna da altri ghiacciai sono in particolare la sua dimensione e la stabilità. Sulla base dei dati satellitari raccolti negli ultimi 20 si poteva sostenere un tasso di fusione relativamente lento. Purtroppo, invece, gli ultimi dati satellitari raccolti indicano che il deflusso d’acqua dal ghiacciaio verso il Mare di Barents è molto più veloce.
I ricercatori avevano già il sospetto che il ghiacciaio stesse perdendo ampi tratti di superficie. Per avere la conferma è stato inviato in ricognizione, sull’atmosfera dell’emisfero settentrionale, il satellite Sentinel-1a. “Abbiamo notato che negli ultimi due o tre anni il processo di fusione ha accelerato in modo preoccupante. Attualmente, la velocità del flusso è 10 volte maggiore rispetto alle misure precedenti”, ha dichiarato il prof. Andy Pastore dell’Università di Leeds.
I ricercatori stanno ora lavorando su una relazione dettagliata sullo stato di salute del ghiacciaio e sui possibili motivi che stanno causando l’accelerazione del tasso di scioglimento. I risultati preliminari della loro ricerca sono stati presentati giovedì a Bruxelles in occasione della prima conferenza sul Satellite Sentinel-1a. Secondo i ricercatori, il monitoraggio di un ghiacciaio come l’Austfonna non sarebbe stato possibile se non grazie alle moderne tecnologie satellitari. Nel caso specifico, come detto, è in grado di inviare immagine anche durante la notte.