La meteorologia, si sa, è una scienza che studia nel suo insieme dei fenomeni che fanno parte di un qualcosa che spesso esula anche dalle più ottimistiche previsioni. La “natura”. E all’indomani di eventi come quello verificatosi in alcune zone di un isola mite e soleggiata solo per chi la vive nel culmine della sua bellezza, inevitabilmente si inizia a parlare di responsabilità nel prevenire una tragedia che presenta ben pochi precedenti (almeno per il paese di Villagrande Strisaili).
È pur vero che in tempi passati non sono state infrequenti disastrose alluvioni in molte zone dell’Ogliastra e della Gallura (particolarmente esposte alle correnti di scirocco) ma certamente di fronte alla furia degli elementi che hanno scaricato circa 150 mm di pioggia in poco più di dieci ore, poche potevano essere le soluzioni da intraprendere in quel momento e quando oramai il disastro era già in procinto di compiersi. Purtroppo, come troppo spesso accade in situazioni simili, il dopo è sempre fonte di discussioni e di risalto. Ma perché non cercare di mettere in essere efficaci sistemi di prevenzione?
E sentir parlare di prevenzione nel 2004 potrebbe sembrare alquanto fuori luogo. Si potrebbe far riferimento alla moltitudine di risorse tecnologiche a nostra disposizione o semplicemente riporre maggiore attenzione ad un servizio che frequentemente viene trascurato. È sicuramente emozionante rivolgere lo sguardo verso delle previsioni che mostrino l’arrivo del freddo e della neve ma a volte si trascura ciò che si ha a portata di mano. Forse per poco interesse o forse per distrazione. Resta il fatto che durante questi giorni in pochi hanno focalizzato l’attenzione su un evoluzione che rischia di presentare un conto ancora più salato. E forse anche chi avesse letto varie analisi riportate dal MTG ha sottovalutato non tanto le competenze professionali di chi giornalmente dedica il proprio tempo e passione nello stilare una previsione, quanto alla conoscenza del territorio e alle possibili conseguenza apportate dagli umidi venti di scirocco già previsti a partire dal pomeriggio di ieri.
Se si dovessero poi considerare altri aspetti che esulano (ma solo parzialmente) da una previsione meteorologica, si potrebbero sottolineare problemi relativamente alla mancanza di approfonditi studi di stabilità idrogeologica riguardanti molte zone della Sardegna. Non sta certamente a noi stabilire dove e come si potrebbe migliorare. Semplicemente possiamo affermare che con più attenzione certe tragedie potrebbero essere evitate in anticipo. Cosi come ascoltando non una ma più voci in merito ad una previsione meteo quanto mai necessaria in simili circostanze.
E a tal proposito non dobbiamo abbassare la guardia. Purtroppo la situazione potrebbe seriamente peggiorare dal pomeriggio quando nuove e più intense correnti di scirocco si dirigeranno in direzione delle zone già colpite dall’alluvione. Ciò comporterà la comparsa di nuovi sistemi nuvolosi che, stando alle elaborazioni relative alla distribuzione delle precipitazioni, potrebbero risultare ancor più violente di quelle che si sono verificate nella giornata appena trascorsa. Da prestare attenzione perché l’elevato tasso di umidità e le temperature ben al disopra delle medie stagionali potrebbero fornire l’energia necessaria affinché si formino vaste celle temporalesche in continua espansione. Situazione che potrebbe protrarsi almeno fino alla giornata di venerdì.
Quel che è stato appena scritto non vuole di certo suscitare facili allarmismi. Semplicemente un monito affinché si possano evitare cronache di tragedie annunciate. Soprattutto alla luce del fatto che le zone maggiormente colpite saranno probabilmente le stesse. Zone nelle quali la breve pausa di stamane non consentirà certamente un abbassamento delle falde superficiali. Pertanto il livello di guardia dovrà essere il massimo.