La sapevamo: l’aria relativamente fredda da ovest ha cozzato – pesantemente – con la calda preesistente scatenando la prima, vera instabilità stagionale. Fin dalle prime ore del mattino, ieri, si scorgevano dei temporali sul Tirreno settentrionale. Nel pomeriggio, poi, una linea d’instabilità ha attraversato la Sardegna generando grosse celle temporalesche sulla terraferma.
Le precipitazioni che investivano l’isola assumevano carattere di rovescio, localmente si registravano furiose grandinate fortunatamente con chicchi di piccole dimensioni. Ma la grandine è caduta abbondante, tant’è che nell’interno l’accumulo al suolo dava ai paesaggi montani parvenze improvvisamente invernali.
La perturbazione proseguiva il suo percorso verso il Centro Italia e transitando sulle miti acque tirreniche guadagnava energia. A quel punto abbiamo visto altri grossi temporali abbattersi tra il grossetano e l’alto Lazio, espandendosi dalle coste verso l’interno.
Che cosa sta a significare tutto ciò? Beh, senz’altro che siamo prossimi alla primavera e che si va incontro a un periodo tra i più propizi per sbalzi termici imponenti. Le masse d’aria di diversa natura – freddo/caldo – si muoveranno con convinzione lungo i meridiani e i contrasti termici che ne scaturiranno ci guideranno verso temporali ancor più frequenti e consistenti nelle prossime settimane.