Non si arresta la possente ondata di gelo artico che interessa da giorni il nord degli Stati Uniti e tutto il Canada centro-orientale. Le temperature si mantengono in molti casi su valori eccezionalmente bassi, se non da record.
Il tutto per un’alta pressione molto forte, centrata oggi sulla regione dei Grandi Laghi, dove al suolo si hanno valori intorno ai 1040 hPa. Questo mostro anticiclonico si è piazzato sul Canada e gli U.S.A. al seguito di un vortice depressionario che intorno a Natale ha risucchiato aria gelidissima direttamente dall’Artico canadese. Ora, grazie al suolo innevato, ai cieli sgombri da nubi e all’inversione termica dovuta all’alta pressione, tutta la regione ha le sembianze di un’immensa ghiacciaia!
In Canada stamani registrati addirittura -45.6° a Lansdownen House, in Ontario, dove la media delle minime è di -22°. Valori molto simili anche a Thompson, in Manitoba, mentre Alpina, sulla costa del Lake Superior nello stato del Michigan, si è fermata a -26.7°. Ieri, invece, ad International Falls, in Minnesota, non si è saliti sopra i -17°, contro un valore medio per le massime che si aggira sui -6°. Il gelo si è spinto subito dopo Natale anche sulla costa atlantica dal Maine al Nord Carolina e stamani temperature fin sotto i -20° si registravano per migliaia e migliaia di km, dal Montana allo Stato di New York e dall’Illinois al Maine. Un manto nevoso anche elevato ricopre ancora tutta la regione dei Grandi Laghi e i territori che vanno dal nord del Maine al Tennessee, oltre che alle Montagne Rocciose.
Insomma, gli Stati Uniti settentrionali e centro-orientali sembrano destinati a vivere l’ennesimo duro inverno fatto di temperature polari e in molti casi di bufere di neve, ma già nell’immediato futuro tutta la costa atlantica subirà un nuovo, deciso riscaldamento, seguendo un’altalena di valori termici tipica per tali zone.