L’elemento saliente a breve termine.
I prossimi giorni saranno caratterizzati da tempo stabile sui settori occidentali della Penisola, col caldo percepibile maggiormente al Nord. Alta pressione che favorirà un miglioramento anche al Sud, mentre proseguirà l’instabilità pomeridiana sui rilievi alpini, a tratti piuttosto accentuata.
L’elemento saliente a medio termine.
Il medio termine indica un nuovo incremento dell’instabilità, causa una profonda goccia fredda in quota che dalla Scandinavia si porterà progressivamente verso l’Est europeo ma estendendo la sua influenza anche ai settori centrali e Mediterranei del Continente. Attesi quindi nuovi temporali al Nord e rilievi del Centro Sud, mentre le temperature subiranno un lieve calo specie sui settori orientali dello stivale.
L’elemento saliente a lungo termine.
Lo smantellamento della cupola anticiclonica presente da giorni tra la Penisola Scandinava e le Isole Britanniche.
Il trend a lungo termine:
La conseguenza relativa al suddetto smantellamento sarà il progressivo movimento dell’alta pressione delle Azzorre verso Ovest, il cui fuclro principale si posizionerà nuovamente in pieno Oceano. Tuttavia la sua distensione lungo i paralleli potrebbe favorire una ripresa di quelle ondulazioni oceaniche più volte richiamate nel corso di precedenti editoriali, tali da allontanare qualsiasi ipotesi “bollente” ad eccezione di un probabile temporaneo richiamo caldo a cavallo tra la fine della seconda decade e l’inizio della nuova.
Elementi di incertezza: Al momento attuale, anche alla luce delle precedenti analisi, sembra confermarsi un trend climatico “persistente” tale da escludere eclatanti elementi d’incertezza.
Se ciò dovesse trovare ulteriori conferme, verrebbe validato il teorema espresso ad inizio mese nel quale proponemmo un mese di luglio condizionato dalle ondulazioni più o meno ampie delle correnti d’aria d’alta quota.
Fattori di normalità climatica:
Quel che pare importante sottolineare, semmai ce ne fosse ulteriore necessità, è l’andamento meteorologico “normale” in una fase climatica improntata sempre più verso profondi mutamenti circolatori. In tale ottica l’alternanza di periodi caldi ma brevi, ad altri meno caldi ed altrettanto corti, rappresenta l’andamento medio della stagione estiva.
Focus: evoluzione sino al 25 luglio 2006
Il periodo d’osservazione potrebbe essere distinto in due fasi: la prima, a cavallo del penultimo weekend del mese, potrebbe dar vita ad un richiamo caldo Nord africano figlio di un promontorio stabilizzante in seno alla pregressa ondulazione prevista a largo delle coste Portoghesi.
Tuttavia la posizione dell’alta delle Azzorre potrebbe dar vita alla seconda fase, identificabile con l’inizio dell’utlima settimana di luglio. Una settimana durante la quale si dovrebbe avere un ritorno a correnti mediamente occidentali per un maggiore appiattimento lungo i paralleli delle correnti d’aria d’alta quota. Tempo quindi meno caldo e ritorno dei temporali sulle Alpi, localmente anche su Appennini.
Evoluzione sino al 30 luglio 2006
Configurazione che non dovrebbe teoricamente subire grosse variazioni fin verso la conclusione del mese. Vi potrebbe invece essere un’accentuazione delle correnti più fresche oceaniche, specie sulle regioni Settentrionali, con possibilità di temporali sia sulle Alpi che lungo gli Appennini Centro Settentrionali.
In conclusione.
Insomma, il bilancio delle ultime analisi a lungo raggio indicano un mese di luglio tutto sommato “normale”, privo di quegli eccessi di caldo sovente presenti nel corso delle ultime stagioni estive. Chiaro che il condizionale è d’obbligo, tuttavia riteniamo l’evoluzione proposta come la più probabile.