Secondo una ricerca recentemente pubblicata sulla rivista Science, la composizione delle acque del Mediterraneo (più fisiologica e quindi più densa) è in grado di alterare le correnti più profonde del Nord e del Sud Atlantico.
L’apertura dello Stretto di Gibilterra risale a 5,3 milioni di anni fa e da allora sino ad oggi il flusso d’acqua è continuo. La composizione salina del Mediterraneo è responsabile di un’alterazione delle correnti oceaniche dopo aver raggiunto la Groenlandia. E’ qui, difatti, che viene distribuita all’interno della grande circolazione oceanica, andando in tal modo ad influenzare il clima di gran parte del pianeta.
La quantità d’acqua che si getta nello Stretto di Gibilterra ha una portata di 2 circa milioni di metri cubi al secondo, portata che va ad incrementare notevolmente la circolazione delle acque oceaniche più profonde e sappiamo quanto tale flusso vada ad incidere sulle condizioni climatiche e sugli scambi di enormi masse d’aria nella nostra atmosfera.