Il maltempo persiste oramai da due giorni in Veneto. Si potrebbe dire che è oramai dal 27 ottobre che almeno una volta ogni sette/dieci giorni la regione viene colpita dalle frecciate lanciate dal Vortice Polare.
La situazione più critica è come al solito nel settore montano. Se nel periodo autunnale le correnti da libeccio e scirocco scaricavano enormi quantità di acqua, ora è la neve a farla da padrone.
Il manto nevoso in alcune zone ha raggiunto i 2 metri dal 24 novembre: Passo Campogrosso, nelle Prealpi, segna 191 cm di manto nevoso. Gli accumuli di neve fresca dal 24 novembre superano sicuramente tale valore.
Ieri la neve è caduta fino ai fondovalle del bellunese, città come Feltre e Belluno sono state colpite da tormente di neve, 22 cm l’accumulo di neve nel feltrino. Nel pomeriggio il limite della neve si è alzato facendo capitolare Belluno e in serata pioggia pure su Feltre.
Il paese di Arsiè, nelle prealpi bellunesi a 300 m di quota ha accumulato 27 cm di neve fresca; Agordo, a 600 m di quota, ne ha accumulati 42 cm.
In generale però la neve sta cadendo tuttora in molte zone del bellunese, il rialzo termico è stato minore del previsto ed il cuscino di molte valli secondarie sta tenendo molto bene.
Una slavina sulla strada di Livinallongo ha isolato Arabba, dove sono caduti 90 cm di neve fresca negli ultimi 2 giorni, che si vanno a sommare ai 140 della settimana scorsa. La circolazione viaria è molto critica, la neve abbondante ha costretto alla chiusura molti passi dolomitici.
Nel Cadore sono caduti 40 cm di neve fresca, neve abbondante anche a Cortina e nell’ampezzano in generale.
Neve anche su tutta la fascia prealpina, sopra gli 800 metri ieri, in continua risalita con il passare del tempo. Nell’altopiano di Asiago ha nevicato a quote attorno ai 1000/1100 m, sui Monti Lessini limite leggermente superiore. Anche nella giornata odierna il limite della neve sulle prealpi ha subito un lieve ma costante innalzamento.
In generale si può dire che sopra i 1300/1400, in tutto il settore montano, si sono avute e si stanno avendo tuttora delle copiose nevicate. Secondo il bollettino del centro valanghe di Arabba, sono caduti in maniera diffusa dai 40 ai 70 cm di neve fresca nelle ultime 36 ore (il bollettino esce di solito nel primo pomeriggio). Il pericolo valanghe è salito a 4, la previsione vede tale valore almeno fino a sabato. Nelle prossime ore altri 30/50 cm di neve fresca potrebbero cadere nuovamente al suolo.
In pianura è la pioggia a farla da padrone, con qualche pausa, le piogge hanno insistito e stanno ancora insistendo: più moderate nel basso Veneto, più forti nella fascia di pianura vicina al settore prealpino.
Nel vicentino canali e fiumi sono giunti al livello di attenzione, anche se al momento la situazione è sotto controllo. Un occhio di riguardo però va dato alle precipitazioni, una loro intensificazione potrebbe fare peggiorare la situazione.
I forti richiami caldi dovuti alla posizione del centro di bassa pressione hanno alzato, e non di poco, le temperature. Emblematici i casi di Merlara e Bresega, che nella giornata di martedì avevano messo in cassaforte la giornata di ghiaccio con temperature massime rispettivamente di -0.4° e -0.1°, nella giornata di mercoledì le massime sono state di 7.8° e 8.8°.
Lo scirocco ha comunque colpito maggiormente la costa veneta: Jesolo ha toccato i 12.2° di massima, altre località hanno superato senza problemi i 10°.
Con questo tipo di correnti è arrivata l’acqua alta a Venezia e Chioggia. Per maggiori approfondimenti vi rimando alla lettura del seguente articolo scritto da Matteo Ussardi: www.meteogiornale.it/news/read.php?id=19222
Per la collaborazione si ringrazia Alberto Perer di www.centrometeodolomiti.it