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Il maltempo colpisce ancora duro, ma siamo agli sgoccioli

di Gianfranco Marino e Andrea Meloni
24 Nov 2007 - 19:27
in Senza categoria
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L'immagine Meteosat mostra un ammasso nuvoloso piuttosto consistente ricoprire il Nord e l'area dell'alto versante tirrenico. E' previsto in attenuazione, facendo in tal modo terminare le incessanti piogge degli ultimi giorni su gran parte del Nord. Copyright © Eumetsat 2007, elaborazione fronti a cura di Mauro Meloni.
La pioggia continua ad essere la protagonista della giornata odierna sul Nord e sulla Toscana. Non sono in corso precipitazioni di violenta intensità, cioè quelle “cattive” in grado di far danni poichè l’acqua, cadendo tutta assieme in un breve lasso di tempo, non riesce a permette al terreno d’assorbirla.

Sono però segnalati accumuli pluviometrici ingenti, poiché su alcune zone piove ininterrottamente da oltre 48-60 ore e la reiterata persistenza dei fenomeni, specie nelle zone più esposte all’effetto stau (addossamento delle nubi alle catene montuose), fa salire abbondantemente i quantitativi rilevati dalle strumentazioni meteo.

Nella giornata di ieri le segnalazioni più critiche riguardavano la Liguria di Levante e l’alta Toscana, con punte di pioggia in 48 ore fino ad oltre 200 mm; nelle ultime 24 ore il livello complessivo delle piogge è ulteriormente salito, tanto che siamo in presenza d’isolati picchi prossimi ai 400 mm (dall’inizio del peggioramento) su alcune vallate appenniniche del Levante Ligure.

Piogge consistenti anche sul Triveneto, specie fra Prealpi Venete e Friulane, ove qualche località ha avuto oltre 100 millimetri nelle ultime 24 ore. Proprio in queste zone il maltempo tenderà ancora ad accanirsi nelle prossime ore, prima di una sensibile attenuazione.

I numeri di pioggia appena elencati non rappresentano tuttavia una particolare eccezionalità, così racchiusi in un periodo di tempo pari a 3-4 giorni; infatti le aree che hanno fatto registrare le massime precipitazioni sono quelle dove la media pluviometrica annuale arriva generalmente ad oltre 2000/2500 millimetri.

Si tratta delle stesse aree dove tuttora, pure a seguito di queste forti precipitazioni prolungate nel tempo, permane un forte deficit a causa di un autunno che non si è fatto certo notare per piogge abbondanti di provenienza atlantica.

Sul resto d’Italia le condizioni meteo sono radicalmente diverse, a causa della maggior influenza del cuneo anticiclonico sub-tropicale che rende innocua la nuvolosità parzialmente presente. Il flusso di correnti da scirocco mantiene ancora valori termici decisamente sopra la media, con punte di 22-23 gradi.

La fase perturbata ancora in corso è favorita dalla persistenza di un regime depressionario ancora attivo sul Mediterraneo centro-occidentale, con perno al suolo sul Mar di Corsica. L’intera struttura depressionaria sospinge ancora umide correnti meridionali a quote medio-alte troposferiche verso il Settentrione, che impattano in pieno contro la barriera alpina.

La novità principale è rappresentata dal fatto che il perno principale depressionario si va isolando fra il sud della Penisola Iberica ed il Marocco, un’evoluzione che favorirà l’attenuazione, peraltro solo temporanea, del flusso meridionale perturbato.

Si attende peraltro un imminente cambio circolazione. Gli impulsi freddi, osservabili sull’Europa centro-settentrionale, si avviano infatti ad impattare contro l’arco Alpino. Nel corso della domani la coda di un fronte freddo valicherà le Alpi orientali, favorendo ulteriori precipitazioni sul Friuli, ma non si tratterà delle precipitazioni della stessa consistenza di quelle avute fino ad oggi.

L’Anticiclone delle Azzorre riuscirà a proteggerci efficamente da tali impulsi, riuscendo a deviare l’incursione fredda ciclonica verso l’Europa orientale, che si troverà di nuovo alle prese con freddo e neve particolarmente rilevanti.

L’affermazione del campo stabilizzante sul bacino centrale del Mediterraneo non sarà tuttavia duratura e già nei primi giorni della settimana entrante tornerà protagonista il cut-off algero-marocchino (la cui struttura nuvolosa è già visibile sull’immagine satellitare) che, in lenta evoluzione verso est, tenderà ad avvicinarsi in direzione della Sardegna.

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