Che i deserti siano i luoghi più caldi della Terra è risaputo. Impensabile vivere a certe temperature, assolutamente deleterie per il nostro organismo. I 58°C rappresentano un valore difficilmente immaginabile, ma provate a pensare a cosa può accadere quando la temperatura raggiunge i 70°C! Un sole a dir poco cocente, che andrebbe ad accelerare il processo di disidratazione con tutte le conseguenze del caso.
Per registrare i valori termici occorrono delle stazioni meteorologiche che consentano la rilevazione delle temperature. Ma c’è da dire che molte delle zone più inospitali del Pianeta ne sono sprovviste ed è facile immaginarne le cause. Ecco quindi che l’utilizzo dei satelliti diviene un supporto tecnologico imprescindibile.
Secondo l’Organizzazione Meteorologica Mondiale, il valore più alto mai registrato è quello indicato in apertura, ovvero i 58°C della stazione di El Azizia. In precedenza, il record apparteneva alla Death Valley (Valle della Morte) in California: 56.7 gradi registrati nel 1913. In entrambi i casi si trattò di temperature realmente rilevate, tramite l’ausilio delle stazioni meteorologiche.
Recentemente sono stati pubblicati dati termici ottenuti con rilevazione satellitare. In 5 dei 7 anni esaminati (dal 2003 al 2009), le più alte temperature furono registrate nel deserto del Lut. In Iran. La massima assoluta è stata 70.7°C, nel 2005. Un valore che demolisce il record precente ritoccandolo – verso l’alto – di ben 12°C. L’analisi degli studiosi ha permesso di stabilire che la posizione del punto più caldo del Pianeta varia di anno in anno.