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Il Global Warming rende tutti più ricchi e aumenta le prospettiva di vita della popolazione terrestre

di Andrea Meloni
16 Nov 2009 - 20:17
in Senza categoria
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Lui non è d'accordo con ciò che facciamo al Pianeta, neppure il sottoscritto lo è. Ma il riscaldamento climatico potrebbe è inevitabile ed è reale e dovremo adeguarci.
Vi siete mai chiesti come mai sia così difficile mettere d’accordo le grandi potenze economiche per ottenere una riduzione di emissioni delle sostanze inquinanti responsabili dell’aumento della temperatura terrestre?

I maggiori inquinatori del Pianeta sono oramai i Paesi emergenti, dove si è in piena Era della Civiltà Industriale, quella che si ebbe in Europa oltre un secolo fa. Chi spera che India e Cina riducano, secondo le richieste degli scienziati, le emissioni di CO2 sogna ad occhi aperti, perché ciò rallenterebbe la loro crescita economica e graverebbe le imprese di costi elevati. Anche Paesi Ricchi hanno trovato escamotage per non avvallare la richiesta di abbassare le emissioni di CO2. E’ da almeno 20 anni che si parla di Anidride carbonica, ad oggi si fanno solo promesse e vi sono pochi fatti concreti; anzi! attorno alle richieste di abbassamento dei livelli di CO2 è sorta una potente lobby che sfrutta la new economy nata per ridurre l’inquinamento. Ma non sempre il vero fine è il benessere del nostro Pianeta.

Ipotizzando che nulla cambierà nei prossimi due decenni, gli scienziati dicono che avremo un cambiamento del Clima con un aumento delle temperature insieme a diverse altre conseguenze. Sarà opportuno sopravvivere alle inevitabili novità.

Sovente ci fermiamo a cercare di comprendere dove stia la normalità del nostro clima; per prendere spunto per l’articolo odierno mi sono imbattuto su intriganti ricerche circa i cambiamenti climatici che hanno interessato la Siberia negli ultimi 800 anni e quindi anche in ricostruzioni paleo-climatiche del clima europeo che dimostrano che durante l’Olocene (ultimi 10 mila anni) la temperatura ha spesso variato nell’arco di 100 anni, entro un range non dissimile a quello dei giorni nostri.

Insomma, gli scienziati credono che sia elevata l’influenza umana sul nostro Clima e che la maggiore variabilità osservata sia dovuta ai cambiamenti climatici; però allo stesso tempo ci dicono: il Clima è un’unità mutevole, è sbagliato fissarsi su valori inamovibili e non considerare le normali oscillazioni climatiche che potrebbero persino mascherare, nel bene o nel male, l’interferenza umana. Mi direte che esiste una scienza che cerca di misurare l’entità della variazione climatica dovuta alla presenza del genere umano, e quanto cambi il clima in seguito alle sempre avvenute fluttuazioni climatiche. Fatto sta che il clima cambia e che poco si fa per prevenire o suggerire che cosa fare per sopravvivervi.

E’ probabilmente troppo semplice e sbrigativo dire che il clima è sempre cambiato e che non ci dovremmo preoccupare di quel che avviene; significherebbe avallare certe teorie secondo le quali l’uomo non ha responsabilità sui cambiamenti climatici.

Nel frattempo, però, il Clima cambia: in questi giorni uno studio americano afferma che i record di caldo sono il doppio di quelli di freddo, un trend che è sensibilmente variato negli ultimi 50 anni con la conseguenza che le ondate di caldo sono più frequenti di quelle di freddo. Ma la normalità climatica è una gran definizione: ci sono tanti studi sul Clima che darebbero voce alle teorie che invitano la civiltà umana ad adattarsi al nuovo Clima, come facevano i nostri avi, e che poco si potrà fare per ritoccare le fin troppo annunciate catastrofi.

Nell’ultimo secolo la Terra ha attraversato una fase climatica tranquilla: non ci sono stati periodi glaciali e non sono in atto catastrofi climatiche derivanti dall’esplosione di vulcani. Viviamo un periodo favorevole nel quale, però, si annunciano disastri climatici derivanti dal fortissimo aumento di agenti inquinanti nell’atmosfera che altereranno l’attuale Clima, facendo salire la temperatura.

Ad inizio l’ottima fase climatica unita all’ingegno umano, alle nuove scoperte e ad un più diffuso benessere iniziato nelle medie ed alte latitudini, ha favorito un vistoso ed incipiente aumento della popolazione. Per contro, da alcuni decenni la popolazione cresce soprattutto nelle regioni del Pianeta a clima temperato caldo.

Il caldo non è nemico dell’uomo, lo è sempre stato ben più il freddo. Ci sono studi di statistici del Clima, di esperti socio economici a favore dell’induzione di un riscaldamento Globale, ciò che ridurrebbe le morti dovute alle ondate di freddo, che pochi sanno essere superiori a quelle che avvengono durante le ondate di calore.

Il caldo è benefico, quindi. Rispetto ad un giorno medio di novembre, esempio il 16 novembre, in Italia c’è stato un consumo più limitato di gas per il riscaldamento rispetto alla media. Al Centro Sud il clima è stato primaverile: se ciò è negativo per gli amanti delle stagioni di una volta, è indubbio che il caldo di questo scorcio di novembre offra benefici al conto della bolletta delle famiglie in questo periodo di tanto celebrata crisi economica.

L’argomento è amplissimo. Ma, in conclusione, è indubbio che i periodi caldi offrano aspetti favorevoli potenzialmente sfruttabili; perché, allora, non progettare le nostre città per un clima più caldo, dato che la realtà dei prossimi 20-30 anni potrebbe essere questa?
Infine, non dovremo abbassare i livelli di protesta contro le emissioni di CO2 e tutte le sostanze inquinanti, a fronte di un maggiore rispetto della Civiltà e dell’Ambiente. Ma probabilmente si riuscirà in questi obiettivi molto più avanti negli anni, quando avremo veri danni dal caldo che si avrà e pericoli rilevanti e indiscutibili per la nostra civiltà.

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