Nei giorni 16 e 17 febbraio aria molto gelida è piombata su mezza Europa, portando gli effetti più cospicui nella parte orientale. Il Veneto in questa fase fredda ha vissuto un ruolo marginale, mentre gli effetti maggiori del calo termico si sono avuti nelle temperature massime. Per buona parte della regione la situazione termica è cambiata di poco rispetto ai giorni precedenti, mentre per le coste e la collina il freddo si è fatto sentire maggiormente, scopriamo il perché.
Dal 5 febbraio molte zone di pianura, soprattutto quelle esposte al fenomeno dell’inversione termica, hanno goduto di un clima diurno a carattere primaverile ma nel contempo hanno registrato un trend crescente di gelate mattutine. Dall’8 febbraio la peculiare posizione dell’Hp europeo ha scaturito ingerenze fresche orientali sulla regione: il risultato è stato di temperature comunque primaverili di giorno ,anche se meno miti, e la continuazione delle gelate mattutine. In quei giorni le stazioni di collina e della costa non sono scese sotto lo zero.
Con il passare dei giorni l’inversione termica, nelle zone maggiormente interessate dal fenomeno, ha fatto scendere i termometri di notte fino a valori inferiori a -5°, senza nessuna ondata di gelo in atto. Galzignano è scesa fino a -6.8° il giorno 15, Montagnana ha toccato i -6.1° lo stesso giorno, Roverchiara -5.4° il giorno 14.
La discesa di aria gelida, iniziata il sabato, non ha portato grandi variazioni di rilievo nelle temperature minime, mentre le massime che nei giorni precedenti si erano attestate tranquillamente sopra i 10° , in quei giorni sono rimaste in molte località sotto tale limite: diffusamente si sono registrate massime tra 5° e 7°. Ponte di Piave e Verona Centro hanno toccato i 4.0° . Jesolo ha avuto una massima di 3.7°
Con il definitivo passaggio dell’aria fredda le temperature minime di lunedì 18 febbraio hanno raggiunto il valore più basso per questo 2008, in alcuni casi hanno toccato il minimo stagionale 2007/08.
Cito alcuni valori di pianura: Galzignano -7.9°, Ponte di Piave -7.6°, Pelizzare Bagnolo di Po -7.4°, Balduina sant’Urbano -7.2°.
Alcuni valori registrati in collina: Monte grande -2.6°, Faedo cinto euganeo -2.2° , entrambe le stazioni non scendevano sotto lo 0° dal 4 gennaio.
Alcuni valori registrati nella costa: Chioggia (sulla laguna) -1.9°, Rosolina (primo entroterra) -5.7°, Pradon Porto Tolle -4.5°.
In montagna gelate diffuse, più forti nei fondovalle per merito dell’inversione termica, cito alcuni valori:
Valmenera -16.1°, Consiglio loc. tramedere -13.9°, Asiago -10.1°, Cortina -8.9°.
Valori ancor più bassi nella zona di Marcesina: Roda del Corvo -23.8°, Marcesina -19.8°. I valori di queste due stazioni sono estranei all’ondata fredda: Roda del Corvo è scesa sotto i -20° dall’8 febbraio, Marcesina in questo lasso di tempo ha registrato come minima più alta il valore di -16.8°.
In questa ultima ondata di freddo nessuna precipitazione è caduta in regione, il Veneto è rimasto sotto una campana anticiclonica che ha sfiorato i 1049 hpa nel trevigiano, più precisamente 1048.8 hPa a Maser nella giornata di domenica 17 febbraio.
Nelle restanti zone pressione a decrescere in direzione N/S, 1043 hPa il valore massimo raggiunto nell’estremo meridione della regione.