Il dado è tratto. La prossima settimana prepariamo giubbotti, guanti e sciarpe: arriverà l’Inverno. E stavolta non si limiterà a raffreddare il Nord Italia. No. Stavolta sarà diverso, perché diversa è la natura dell’aria fredda. Le scorse volte era giunta dall’Artico, nei prossimi giorni verrà invece da est, da territori continentali. E’ un tipo d’aria diversa, gelida, pesante. Si insinua nei bassi strati e ci fa battere i denti. E porta la neve. Dove? Nelle regioni del versante Adriatico, al Sud ed anche in qualche settore insulare.
Descriviamo un attimo la configurazione di partenza. Se vi è capitato d’osservare qualche immagine satellitare mattutina – vi basterebbe dare un rapido sguardo al Buongiorno Italia – avrete notato, o noterete, un’ampia zona di sereno tra l’Italia e l’Europa occidentale. Non ci sono nuvole o se ci sono si tratta di stratificazioni, o comunque velature. La ragione? Facile. C’è l’Alta Pressione. Non è soltanto una semplice figura anticiclonica. E’ un blocco, che si è spinto verso nord e sta andando a congiungersi con la figura stabilizzante Groenlandese.
Noterete anche un’altra cosa. Una massa nuvolosa addossata alle Alpi centro orientali. Nubi che coprono le creste e che provocano qualche nevicata da sfondamento nelle alte valli Alto Atesine. Stamane, ad esempio, fioccava sin su Bolzano. Lassù stanno fluendo correnti settentrionali, quelle che hanno accompagnato l’irruzione gelida balcanica. Aggirando le Alpi si gettano in Adriatico e stanno soffiando con forte intensità nelle regioni Meridionali.
Tra oggi e domani assumerà rilevante importanza lo sbarramento anticiclonico. E’ evidente che stia invadendo parte della Penisola e la propagazione è coadiuvata da correnti più miti – anche umide – di natura occidentale. In giornata arriveranno delle nubi sui versanti tirrenici, in Liguria e vi resteranno anche domattina. Potrebbero causare qualche piovasco in Toscana, Lazio e Campania, per poi dissolversi.
Qualche pioggia bagnerà anche Calabria, Basilicata e il Salento, mentre spruzzate di neve imbiancheranno i rilievi appenninici.
Nella seconda fase giornaliera cambierà la distribuzione della nuvolosità. Non più le tirreniche, bensì le Adriatiche. La ragione? Comincerà a fluire l’aria fredda che precede l’ingresso del nucleo gelido. Domenica sera è probabile che qualche precipitazione riesca a raggiungere Marche, Abruzzo e Molise. Precipitazioni che sui rilievi diverranno nevose sino a quote collinari.
Lunedì si inizierà a sentire un po’ di freddo. I venti si disporranno ovunque da N/NE, ci sarà una discreta nuvolosità nelle regioni del versante Adriatico e verso sera tornerà ad affacciarsi qualche fenomeno. Stavolta la neve potrebbe scendere a bassissima quota, forse anche sulle coste marchigiane entro fine giornata. Qualche fiocco coreografico pare destinato a manifestarsi sull’Emilia Romagna, mentre parziali annuvolamenti coinvolgeranno anche il basso Piemonte, la bassa Lombardia, la Liguria e le due Isole.
Da martedì spazio al gelo. Le temperature caleranno ancora e diminuiranno ulteriormente nelle giornate di mercoledì e giovedì. Probabilmente si formerà una Bassa Pressione in prossimità dello Ionio, una figura che spingerà nubi abbastanza vivaci nelle regioni del versante Adriatico, al Sud e nelle aree esposte delle Isole. Annuvolamenti che causeranno precipitazioni sparse, a carattere nevoso sin sulle coste marchigiane, abruzzesi e molisane. Nelle restanti regioni fioccherà a quote collinari, mentre di notte sarà gelo in tutta Italia. Nelle Alpi e sui rilievi in genere il gelo sarà ancor più intenso e si preparano vere e proprie giornate di ghiaccio.
Chi aspettava l’Inverno, beh, non dovrà attender tanto.