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Il freddo che non arriva e la neve che manca…

di Antonio Pallucca
26 Gen 2005 - 11:01
in Senza categoria
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Dalla carta delle temperature di www.wetterzentrale.de, si notano le masse d'aria calde/fredde predominanti. Clickare sull'immagine per ingrandirla.
La restante parte, maggior parte dei modelli, vedeva come bersaglio principale dell’aria fredda e relativa disposizione del “nastro” a 500 hpa disposto in una verticale N/S, la nostra Penisola.

Come dalla carta rielaborata, attraverso la disposizione dei vettori principali relativi ai flussi freddi, possiamo affermare che la situazione, ormai persa di vista e dimenticata, è andata a configurasi secondo il modello delle ECMWF.

L’aria di origini artiche, in un velocissimo getto, si è portata oltre la catena dell’arco delle Alpi preferendo “scivolare” verso ovest della stessa e dirigersi , nel suo ramo principale, verso la Penisola iberica.

Solo un “bivio” secondario, trovando un varco orografico libero (Valle del Rodano), è giunto sul Mediterraneo centrale innescando una marcata situazione di “contrasto”, causata in buona parte dal “respiro” marino, che ha generato una complessa rotazione depressionaria. Lp che si è spinta verso le coste del Tirreno in congiunzione ad un non marcatissimo richiamo di correnti più fredde nei bassi strati. Correnti balcaniche.

Ovviamente “il gelido flusso”, a seguito della disposizione circa le correnti sopra citate, non ha certamente favorito il suo “auspicabile e chiaro ingresso” dalla porta della Bora. Crolla in parte l’effetto stau sulle regioni adriatiche, interessate marginalmente da fenomeni. Vince la depressione tirrenica che tra i “giusti” contrasti suolo/quota, ha “diretto la regia” su tutta la nostra Penisola.

Ovviamente in una situazione tale, visto l’ampio percorso che l’aria fredda ha dovuto compiere ed il suo stretto contatto con il mare, non si è palesata quella marcata diminuzione termica, prevedibile e quelle “decenti” manifestazioni nevose (orografiche) sul versante di levante. Mi riferisco principalmente a quelle centro settentrionali.

Ora la situazione evolutiva che si prospetta, in realtà ancora non ben chiara, sembra essere contrassegnata da un graduale “rientro dello shift” attualmente tra Francia e Spagna; seguente avanzata dell’HP atlantico verso est e ingresso più franco di aria fredda verso la nostra Penisola.

Da quanto detto, teoricamente, dovrebbero mancare le precipitazioni. In ogni caso un nuovo impulso freddo, atteso verso la fine del mese, dovrebbe essere in grado, nella sua fase di avanzamento ed oltre che confermare il trend termico, di richiamare aria mite dal Mediterraneo centro meridionale e, attualmente ipotesi che necessita di molte conferme, generare una ampia circolazione ante frontale che dovrebbe coinvolgere, questa volta con precipitazioni, anche le nostre regioni centro settentrionali.

Il freddo sicuramente arriverà nei prossimi giorni, soprattutto quando i forti venti da NE perderanno molta della loro energia (fase di rovesciamento dell’aria fredda dalla quota verso il suolo), per le precipitazioni da molti tanto attese, dovremmo aspettare ancora qualche giorno. In ogni caso, come già indicato in un precedente editoriale, “qualsiasi mite respiro” entrerà in gioco, potrà produrre quasi ed esclusivamente precipitazioni nevose.

Situazione molto evolutiva ove viene rimarcata, attualmente, la fase di “perdurante situazione fredda”.

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