Le mappe meteorologiche dell’emisfero sud mostrano una bella irruzione di aria antartica dirigersi verso l’Argentina, determinando un freddo consistente ma anche insolito, visto che oramai siamo alla vigilia della Primavera australe.
Isoterme gelide di -25°; -30°C si distaccano dal Continente Antartico, riscaldandosi però alquanto mano a mano che si avvicinano alla costa argentina, ma penetrando comunque all’interno dello Stato ancora piuttosto vigorose, con valori che raggiungono i 6-7°C sotto lo zero a 1400 metri di altezza.
La situazione meteorologica alla base dell’ondata di gelo tardivo è quella classica, per le irruzioni fredde del Sud America: una potente depressione con minimo di 970 hPa, centrata all’incrocio tra il 40° parallelo sud ed il 40° meridiano ovest, interagisce con un robusto anticiclone con massimo superiore ai 1030 hPa, centrato nella parte nord della Patagonia.
E’ questa una combinazione che permette ai venti freddi meridionali di colpire Argentina, Uruguay, Paraguay, ed anche la parte meridionale del Brasile.
In Argentina, si sono toccati i -7°C all’aeroporto di Villa Reynolds, località ove la temperatura media minima di Settembre è superiore di ben 12°C.
A Buenos Aires non si è scesi invece sotto gli 0°C, temperatura comunque inferiore di 8°C alla norma stagionale.
In Paraguay interessante la temperatura minima di San Pedro, +4°C, che è inferiore alla norma di settembre di 11°C.
Dunque, un’ondata di freddo davvero consistente e tardiva, nel continente sudamericano, che fa il pari con le ondate di freddo che si sono avute in Sudafrica.
Tuttavia, come si è visto in altre occasioni, non è detto che ad un inverno rigido nell’emisfero australe segua poi un inverno altrettanto freddo in quello boreale, sembra che tra le due cose non esista una correlazione.