Il lago di Ortiglieto è un lago artificiale dell’Appennino ligure al confine tra le province di Genova e Alessandria, tra i comuni di Rossiglione (GE) e Molare (AL). La storia dell’invaso dell’Ortiglieto iniziò nel 1906 quando la Società Forze Idrauliche della Liguria ottenne dal prefetto di Alessandria una concessione per erigere uno sbarramento sull’Orba in località Ortiglieto di Molare, secondo un progetto redatto dall’ing.Zunini. Nel 1916 la concessione fu girata all’OEG (Officine Elettriche Genovesi), che sviluppò ulteriormente il progetto aumentando la capienza del bacino.
Una prima esondazione dell’Orba, che nel 1915 aveva alluvionato Ovada, non scoraggiò gli ingegneri, i quali diedero il via nel 1917 ai lavori, che procedettero con lentezza all’inizio, per poi conoscere una frenetica fase dopo il 1923, anno in cui si verificò il disastro del Gleno. Il progetto fu modificato radicalmente in corso d’opera, rispetto al disegno originale il muro della diga principale (di Bric Zerbino) fu alzato di oltre 10 metri e, per ovviare al varco costituito dalla Sella Zerbino, fu sbrigativamente costruita una seconda diga in calcestruzzo, alta 15 metri circa. Nel 1925 l’opera poteva dirsi finita: gli sbarramenti diedero vita ad un lago artificiale a forma di C, detto di Ortiglieto, lungo 5 chilometri e largo 400 metri.
In seguito alle grandi piogge del 13 agosto 1935, la sella Zerbino crollò, e l’acqua del lago gonfiò esageratamente il torrente Orba, che spazzò via centri abitati, argini, ponti ed edifici, colpendo in modo particolare la zona di Ovada. L’esondazione fece 111 morti.
Se oggi si percorre la strada provinciale che da frazione Madonna delle Rocche conduce a Olbicella (S.P. n.207) oltrepassato Bric Zerbino, la Valle dell’Orba, prima stretta ed inforrata, si apre improvvisamente. L’attuale Lago di Ortiglieto è una piccola porzione del vecchio grande lago ed è generato da uno sbarramento posizionato a circa 450 m verso monte di Sella Zerbino. Venne costruito nel 1940 dalle OEG (oggi di proprietà Enel) nell’intento di utilizzare le strutture esistenti del vecchio invaso. La traversa fu realizzata con lunghezza pari a 85 m, quota di coronamento a quota 299.15 m s.l.m. ed altezza pari a circa 10 m. Inizialmente il serbatoio aveva una capacità di circa 1.000.000 mc ma nel corso degli anni il trasposto solido del torrente e la mancanza di dragaggi hanno determinato un interramento del lago riducendone sensibilmente la sua capacità a circa 100.000 – 150.000 mc. L’acqua viene immessa nella galleria di carico attraverso la regolazione di una paratia preceduta da una serie di vasche di decantazione posizionate sulla sinistra orografica.
L’acqua raggiunge la nuova centrale elettrica con una produzione annua di energia elettrica che nell’arco degli ultimi 45 anni è passata da 24.166.000 Kwh a meno di 10.000.000 Kwh. Il Lago di Ortiglieto, a monte della confluenza con il Rio Meri, rappresenta una notevole attrattiva per i turisti domenicali nella stagione estiva e nei ponti primaverili.
E’ bene comunque sottolineare che l’accezione “Lago” fa riferimento alla stessa loc. Ortiglieto in quanto il vero e proprio specchio d’acqua è ormai limitato alle immediate vicinanze della traversa, con divieto di balneazione e navigazione. La balneazione nelle acque del torrente è consentita a monte dell’invaso procedendo verso Olbicella. Oltrepassando Ortiglieto e la confluenza del Rio Meri la Valle Orba si restringe nuovamente presso loc. Vernini-Gaioni. Il vecchio lago raggiungeva tali località.
Facciamo un cenno alla nuova centrale elettrica, costruita nello stesso preciso punto della vecchia centrale spazzata via dalla furia delle acque . Dal punto di vista architettonico è molto più spartana della precedente e di dimensioni inferiori. La sua realizzazione, avvenuta negli ultimi anni ’30, si rese necessaria per sfruttare le strutture ancora esistenti dell’invaso.
Si ringrazia per il materiale messo a disposizione il sig. Vittorio Bonaria, curatore del sito www.molare.net.
La seconda parte del reportage verrà pubblicata domani lunedì 20 agosto.