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Il diluvio di Madras

di Giovanni Staiano
29 Ott 2005 - 13:01
in Senza categoria
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Nell'immagine satellitare (fonte www.nrlmry.navy.mil) la tempesta tropicale 04B centrata nel Deccan alle 21 GMT di venerdì 28 ottobre, ormai allontanatasi dalla costa dopo aver portato piogge alluvionali su Madras.
Una depressione “monsonica” si è formata qualche giorno fa nel Golfo del Bengala, a breve distanza dalla costa dell’India sudorientale. Madras, metropoli salita suo malgrado a notorietà perché colpita dallo tsunami del 26 dicembre 2004, è stata fortemente interessata dagli effetti di questa depressione tropicale, con 241 mm caduti in 24 ore, tra mercoledì 26 e giovedì 27 ottobre.

Venerdì il sistema perturbato si era ulteriormente rinforzato, raggiungendo lo status di “tropical storm” (siglata 04B). Nel primo mattino, ora locale, la tempesta, centrata 175 miglia a nord di Madras (Chennai) e in movimento verso nordovest a 9 miglia orarie, era ormai in procinto di fare “landfall”, accompagnata da venti sostenuti fino a 40 miglia orarie. Nelle ore successiva essa si è portata nell’interno del paese, indebolendosi leggermente. Alle 21 GMT di venerdì 28 ottobre essa era centrata a 16,1°N 79,3°E, proprio nel centro del Deccan, con una pressione centrale di 1000 hpa e venti sostenuti fino a 35 miglia orarie, portando ancora piogge molto sostenute, come è previsto faccia ancora nel weekend. Gli ulteriori 120 mm caduti a Madras tra giovedì e venerdì hanno portato l’accumulo a 361 mm in 48 ore. Sempre nelle 48 ore tra mercoledì mattina e venerdì mattina, Nellore ha registrato 292 mm.

L’elevata umidità e la presenza di intensi moti convettivi, dovuti al fatto che le isole si trovano in questi giorni lungo la ITCZ, la fascia di convergenza intertropicale, hanno causato intense piogge sulle Isole Cocos, situate nell’Oceano Indiano, a sudovest dell’Indonesia. Sono stati registrati oltre 165 mm in 24 ore lo scorso mercoledì.

Una forte “tropical wave” ha scaricato piogge molto intense su parte delle Filippine Settentrionali, tra mercoledì e venerdì scorsi. Sull’isola di Luzon, per esempio, tra mercoledì mattina e venerdì sera, ora locale, sono caduti 244 mm a Infanta e 173 a Daet, per lo più sotto forma di rovesci temporaleschi. Sull’isola di Mindoro, 157 i mm registrati a Calapan. Portatosi sul Mar Cinese Meridionale, il sistema perturbato dovrebbe evolvere allo status di depressione tropicale.

Giovedì 27 ottobre è stata una giornata insolitamente calda in gran parte dell’Europa occidentale. Parigi, capitale francese, con i suoi quasi 24°C di massima si è attestata circa 11°C al di sopra della media del periodo. A Londra la massima è stata di 21°C, 8°C oltre la media. Venerdì 28 il caldo si è spinto ulteriormente verso nord, con temperature molto elevate anche in Norvegia. Kristiansund, Molde e Tafjord hanno quasi raggiunto i 21°C, con un aumento di 10°, 12° e 6°C rispetto alle massime del giorno precedente. Ulteriori dettagli nell’articolo di Massimo Aceti (https://www.meteogiornale.it/news/read.php?id=12194).

Un’ondata di caldo già estivo ha arroventato il settore settentrionale dello stato dell’Australia Meridionale lo scorso venerdì. La temperatura massima ha superato i 42°C a Oodnadatta e i 41°C a Coober Pedy e Marla. Si tratta di valori superiori di circa 11°C a quelli medi del periodo.

Sempre in Australia, segnaliamo un episodio di “brickfielder” a Sydney, la metropoli del Nuovo Galles del Sud. Il vento caldo da nordovest, che porta sulla metropoli l’aria rovente dei deserti dell’entroterra australiano, ha spinto la temperatura massima di mercoledì 26 ottobre a 32,7°C all’Olympic Park e a 33,3°C all’aeroporto. 22°C la media delle massime di ottobre a Sydney, 38°C il record del mese.

Intensi temporali hanno interessato l’area metropolitana di Città del Messico, nel pomeriggio-sera di giovedì scorso. All’aeroporto internazionale Benito Juarez, le raffiche di vento hanno raggiunto le 75 miglia orarie.

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