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Il Congo: paese dal clima equatoriale per eccellenza (prima parte)

di Giovanni Staiano
28 Ott 2006 - 15:05
in Senza categoria
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Il fiume Congo presso Kisangani. Fonte www.congoplanet.com.
Il Congo, per molti anni colonia belga, poi per qualche decennio indipendente con il nome di Zaire, da pochi anni tornato alla denominazione originaria (esattamente Repubblica Democratica del Congo), è un vasto stato (2.345.000 kmq) dell’Africa equatoriale (è infatti esteso tra 5°N e 12°S), con capitale Kinshasa.

La morfologia è abbastanza complessa. Il Congo ha un piccolo sbocco al mare, giusto in concomitanza con le foci del grande fiume che gli dà il nome (e che lo attraversa da sud a nord nella parte alta del corso, poi per un lungo tratto da E a W, quindi da NE a SW nella parte terminale del corso). Risalendo il fiume si incontra presto una serie di rapide laddove esso scende dal tavolato centrale, tanto che Kinshasa, che sul fiume sorge, è già a oltre 300 metri di quota. A nord e ad est di Kinshasa c’è la vasta piana del bacino centrale congolese, ricchissima di acqua, con un dedalo di fiumi, stagni e paludi, specie nella regione di Mbandaka, regno del clima equatoriale e della foresta pluviale. In questa zona paludosa presso Mbandaka il grande fiume riceve l’Ubangi, importante affluente che scende da nord, che fornisce i massimi apporti idrici nell’estate boreale, mentre gli affluenti nella parte alta del corso hanno la massima portata in corrispondenza dell’estate australe. Tutto questo per spiegare che il grande fiume, contrariamente ad altri grande fiumi africani (Nilo, Zambesi) non ha grosse variazioni stagionali di portata, a vantaggio della sua navigabilità, ottima per lunghi tratti, ma impedita in alcuni punti (come quello già accennato verso la foce, dove la ferrovia viene in aiuto, e quello appena a monte di Kisangani, con le Cascate Ngaliema) da rapide.

Il bacino centrale del Congo è chiuso dai Rilievi Nord-Equatoriali a nord e da alti monti anche a est e sud (in particolare a sudest) e questo come vedremo sarà molto importante per comprendere la distribuzione delle piogge. Già ora accenniamo che i rilievi orientali, che dividono il bacino del Congo dai laghi del Rift, rendono appunto quest’ultima zona più asciutta, e altrettanto fanno quelli meridionali nel fermare molta umidità diretta verso il sudest del paese, dove comunque la stagione secca ha origini dovute prima di tutto alla circolazione generale dell’atmosfera, quindi ai venti dominanti. Piogge inferiori al bacino centrale congolese le abbiamo anche nell’estremo nordest, in parziale ombra pluviometrica rispetto ai Rilievi Nord-Equatoriali.

All’Equatore temperatura e umidità elevate favoriscono in ogni periodo dell’anno i moti convettivi e i conseguenti acquazzoni pomeridiani, accompagnati dal temporale. Nella tipica giornata della foresta pluviale congolese dopo gli acquazzoni del tardo pomeriggio il cielo schiarisce a sera e rasserena del tutto a notte, la mattina è serena ma brumosa (il primo sole fa rapidamente evaporare la pioggia caduta) ma già verso mezzogiorno i cumuli cominciano a formarsi in cielo, per raggiungere il massimo sviluppo nelle calde ore di metà pomeriggio, originando appunto i temporali. Questo tempo è tipico soprattutto della depressione centrale congolese, proprio a cavallo dell’Equatore, con temperature elevate data anche la bassa altitudine e molta umidità disponibile anche “in loco” per l’ampia presenza di acque di superficie. Fra i 5°N e i 3°S piove quindi con buona abbondanza tutto l’anno nel bacino del Congo, con massimi pluviometrici di tipo zenitale (metà marzo/metà maggio e ottobre/novembre, ovvero i mesi immediatamente successivi ai passaggi del sole allo zenit), quando la radiazione solare conferisce è massima e facilita il sollevamento delle “termiche”.

Se agli equinozi la fascia di convergenza tra alisei di NE e SE, coincidente con la linea di massima piovosità, è giusto a cavallo dell’Equatore, essa si sposta verso nord o verso sud seguendo appunto i movimenti del sole. Nella primavera boreale, quando si scaldano i territori tra l’Equatore il Tropico del Cancro, essa si sposta verso nord, per raggiungere la sua posizione più settentrionale nell’estate boreale (luglio-agosto). Passata dall’Equatore a fine settembre/ottobre si porta gradualmente verso i 15°-20°S al procedere della primavera e poi dell’estate australe, raggiungendo la posizione più meridionale in gennaio-febbraio.

Nel Congo quindi i massimi pluviometrici nell’estremo nord li abbiamo in maggio-giugno (a luglio e agosto la ITCZ è oltre i 10°N, ma comunque nel nord congolese piove molto), mentre la parte del paese sotto l’Equatore in questo mese è sotto il soffio degli alisei di SE, che in luglio e agosto estendono la loro influenza a quasi tutta la nazione. Questi venti dominanti apportano un tempo relativamente fresco e asciutto, con piogge quasi ovunque inferiori ai 50 mm in luglio, superiori ai 100 mm solo nelle zone più umide del bacino centrale, come a Kisangani, e nell’estremo nord, alle pendici dei monti verso il Centrafrica, dove gli alisei di SE provenienti dall’Atlantico giungono deviati come venti umidi da SW.

Del passaggio zenitale di settembre, con le abbondanti piogge in ottobre-novembre (normali accumuli oltre i 200 mm/mese) nella zona equatoriale, abbiamo già detto. Questi mesi sono anche quelli in cui le temperature raggiungono i massimi annui intorno ai 10°S (oltre 30°C l’isoterma al livello del mare), preparando le condizioni per la formazione di quella bassa pressione termica centrata tra Congo meridionale, Zambia, Malawi e nord del Mozambico, che è l’indiscussa protagonista del tempo estivo in tutta l’Africa australe.

La configurazione barica da dicembre a febbraio è tale per cui la cintura anticiclonica subtropicale si rompe sul continente, l’anticiclone dell’Oceano Indiano si sposta diversi gradi verso sud, quello sull’Atlantico meridionale, dove abbiamo la fredda corrente del Benguela, rimane invece quasi stazionario. Ne consegue che intorno ai 12°-15°S nella parte centro-orientale del continente si ha un fronte quasi stazionario dove si incontrano gli alisei di SE e la Congo Air, una corrente di aria umida settentrionale che altro non è che la risultante del “risucchio” degli alisei di SE, che sulla costa atlantica spirano fino all’Equatore per venire richiamati all’interno del continente dalla depressione termica. Tale fronte nella parte occidentale del continente piega invece in diagonale risalendo dal Dito di Caprivi lungo l’Angola centrale, fino alla regione di Kinshasa. In gennaio quindi il nord del paese, dove prevalgono gli alisei di NE, vive la stagione più asciutta (accumuli sui 100 mm, spesso anche meno), mentre nel sud (oltre i 6°/7°S, fino a questa latitudine prevale la componente zenitale) si è al culmine della stagione delle piogge, con oltre 200 mm/mese.

Marzo, col secondo passaggio zenitale all’Equatore, segna l’inizio della ripresa termica a nord dell’Equatore, con conseguente spostamento della ITCZ. Nel sud le temperature medie rimangono stazionarie, ma l’atmosfera, a partire dalla fine del mese, si asciuga con il graduale riprendere della prevalenza degli alisei di SE, con le notti che diventano più fresche mentre le giornate inizialmente sono più calde per il maggiore soleggiamento. Aprile e ancor più maggio consolidano questa tendenza, col progressivo calo delle piogge, che a maggio sono praticamente assenti sotto i 10°S e inferiori ai 100 mm tra 5° e 10°S.

Riepilogando, abbiamo 3 aree climatiche:
1.tra 3°N e 3°S clima tropicale senza stagione secca (equatoriale) con precipitazioni annue comprese tra 1500 e 2000 mm, localmente anche più di 2000 (ma meno di 1500 nella zona più orientale, verso il Rift)
2. tra 3°S e 10°S clima tropicale con lunga stagione umida estiva (7/8 mesi), precipitazioni comprese tra 1200 e 1500 mm/anno e massimi pluviometrici zenitali (lo stesso clima lo ritroviamo oltre i 3°N, ovviamente a stagioni rovesciate)
3. sotto i 10°S e alle foci del Congo, clima tropicale con stagione umida estiva di 5/6 mesi e precipitazioni annue comprese tra 1000 e 1200 mm/anno (massimi estivi nel sud, zenitali alle foci del Congo)

Per il campo termico, in °C, possiamo dire che in gennaio siamo intorno ai 29°/30°, al livello del mare, in tutta la parte interna centro-meridionale, tra 27° e 29° scendendo da Kinshasa verso l’Atlantico e a nord dell’Equatore. In luglio la isoterma 25° passa intorno ai 10°S, ma risale lungo i confini occidentali fino a Kinshasa (e alle foci del Congo i venti freschi atlantici portano la media sui 24°), mentre nel nord si arriva a circa 28°. Come già accennato tuttavia i massimi termici presso l’Equatore sono in marzo/aprile a nord dello stesso, mentre tra 0° e 6°/7°S abbiamo due periodi caldi quasi equivalenti in aprile/giugno e settembre/novembre, intervallati da un minimo raffreddamento in luglio/agosto, quando prevale l’aliseo di SE. Nell’estremo sud infine i mesi più caldi sono settembre ed ottobre, prima della stagione delle piogge.

Per l’analisi di alcune località vi rimandiamo alla seconda parte.

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