Quello che si appresta a concludere non è stato un vero inverno, lo ripetiamo ancora nuovamente quando ormai la stagione è giunta agli sgoccioli, almeno dal punto di vista del calendario meteorologico.
Eppure quest’oggi l’inverno pare salutarci degnandoci di una sua flebile presenza, grazie all’intervento dalla Valle del Rodano di una modesta irruzione d’aria fresca nord Atlantica, al seguito di una saccatura con relativa depressione a tutte le quote in passaggio sui nostri mari.
D’altronde anche queste fasi fresche pseudo-invernali non sono state certo la principale caratteristica di una stagione che sul Mediterraneo ha riservato spesso scampoli di vera primavera, specie nel cuore del mese di Gennaio, di norma il più freddo per molte regioni.
L’onda depressionaria al momento abbraccia l’intera Penisola, ed è sorretta dall’alimentazione di tutta la struttura ciclonica principale posizionata fra la Germania e il Baltico. Più ad ovest, la risalita dell’Anticiclone delle Azzorre verso la Francia ed il Regno Unito ha consentito l’affondamento in maniera più pronunciata dell’ondulazione ciclonica a tutte le quote fin sul nostro settore del Mediterraneo.
Il gradiente barico, in intensificazione fra l’Anticiclone che spinge da ovest e la circolazione depressionaria presente sui nostri mari, favorisce ventilazione sostenuta su gran parte della coste del centro-sud peninsulare, con rinforzi maggiori di vento sulle isole maggiori, sul basso Tirreno, il basso Adriatico e lo Ionio.
I fenomeni più consistenti in queste ore si sono portati verso il sud Italia, con una linea di groppo temporalesca in azione sullo Ionio, che corrisponde alla posizione avanzata del fronte freddo. Un po’ d’instabilità è in azione anche fra medio-basso Tirreno, e residui rovesci insistono sul sud-ovest della Sardegna.
Lungo il canale delle correnti discendenti dalla Valle del Rodano, in queste ore è giunto un nuovo impulso nuvoloso verso la Corsica e la Sardegna, ma caratterizzato essenzialmente da nubi innocue medio-alte
Un leggero e generalizzato calo termico ha interessato buona parte del centro-sud, sia per i fenomeni piovosi (e nevosi a quote generalmente superiori ai 1500 metri sulla catena Appenninica), che per l’aria fresca al seguito dell’ammasso nuvoloso in rapido movimento verso le regioni meridionali.
L’andamento sul nord Italia è stato invece radicalmente differente, dopo le nevicate che ieri avevano interessato con discreti accumuli sia i rilievi Valdostani che la parte centro-orientale della catena Alpina. Ampie schiarite presenti già a inizio giornata, favorite dal graduale arrivo di correnti di foehn, presenti specie sulla Valpadana occidentale.
Tali venti favonici hanno favorito temperature superiori alla media nelle aree di Pianura, con anomalie positive anche di oltre 5 gradi sul Piemonte, con picchi termici raggiunti intorno ai 17-18 gradi.
Allargando lo sguardo all’intera Europa, vale la pena notare il freddo che resiste sui settori più orientali dell’Europa dopo vari giorni di correnti gelide associate all’Anticiclone termico, sia pure con l’Anticiclone che ormai arretra sempre più ad est verso la Russia.
Non mancano abbondanti nevicate su Polonia ed Ungheria, che si trovano lungo la linea di confluenza fra l’aria più temperata ed umida in scorrimento in quota, e l’aria rigida continentale intrappolata nei bassi strati.
Sull’evoluzione a breve scadenza, già entro le prossime 24 ore, la lama Depressionaria sull’Italia si sposterà verso est per la spinta dell’Anticiclone delle Azzorre verso il Mediterraneo centro-occidentale.
Nel contempo è confermato il rafforzamento del vortice polare sull’Europa settentrionale, che favorirà la spinta di correnti oceaniche miti sulle nostre latitudini, indebolendo i tentativi dell’Anticiclone di porre un promontorio stabilizzante.
Lungo questo nastro trasportare, giungeranno così vari sistemi nuvolosi che risulteranno più attivi oltralpe, in quanto non sono attese per alcuni giorni ondulazioni cicloniche di rilievo tali da perturbare particolarmente le condizioni meteo sul territorio italiano.