E’ il vasto altopiano, detto Acrocoro Etiopico, il principale elemento da considerare nell’analisi del clima etiope. Esso occupa tutta la parte centro-occidentale del paese, estendendosi quasi fino al confine sudanese a ovest, superando in diverse cime i 4000 metri, ma soprattutto rimanendo oltre i 1600 metri in un vasto settore di territorio anche nelle conche intermontane, individuando un’area geografica tutta particolare nel continente africano. A est si stacca dall’Acrocoro, da cui è divisa dal Rift, una dorsale (dove sorge la città di Diredawa) che punta verso Gibuti e che si lascia a nord e a sud due zone degradanti verso la pianura, contraddistinte da clima molto diverso, più caldo per la minore altitudine, ma anche molto più secco. Queste sono l’Ogaden a sud (verso il confine orientale con il Kenya e quello con la Somalia) e la valle dell’Auasc a nord, quest’ultima che introduce alla depressione della Dancalia, che arriva a 114 metri sotto il livello del mare e rappresenta la regione della terra con la più alta temperatura media.
Dal punto di vista termico il paese presenta tre fasce climatiche: i bassopiani (“quella”) molto caldi, le colline da 600 a 1500 metri (“woma dega”) miti, gli altopiani (“dega”) freschi, mentre se consideriamo la combinazione di temperatura e precipitazioni individuiamo quattro tipi di clima:
1. l’altopiano centrale e la parte ovest della dorsale di Diredawa, con clima tropicale con lunga stagione piovosa estiva (ma temperatura mitigata dall’altitudine) e precipitazioni tra 1000 e 1500 mm/anno (localmente superiori a 1500 in una ristretta area a SW di Addis Abeba)
2. la parte più occidentale al confine col Sudan, la regione di Auasc, la fascia collinare al confine con l’Eritrea e la parte più orientale della dorsale di Diredawa, con clima tropicale con stagione umida estiva di 4-5 mesi e precipitazioni annue tra 500 e 1000 mm
3. la parte più meridionale al confine con il Kenya, quasi tutto l’Ogaden e la parte del paese ai confini con Gibuti e con l’Eritrea a est della depressione dancala, con clima tropicale secco e precipitazioni tra 250 e 500 mm/anno
4. la depressione della Dancalia e la “punta” più orientale dell’Ogaden, con clima tropicale desertico e precipitazioni inferiori a 250 mm/anno
E’ noto che nella maggior parte delle zone intertropicali del pianeta è lo spostamento della ITCZ, la fascia dove convergono gli alisei di NE e quelli di SE, a governare il regime delle precipitazioni. In Etiopia (il paese, che occupa 1.130.000 kmq, si estende tra 5° e 16°N e rientra totalmente nella fascia intertropicale) gioca un ruolo importante l’orografia e anche la circolazione monsonica estiva sull’Oceano Indiano ha una parte non trascurabile, perlomeno sul clima della parte est del paese.
Nell’inverno boreale in tutta l’Etiopia prevalgono i freschi e asciutti alisei di NE, con precipitazioni ovunque scarse, in buona parte del paese inferiori ai 10 mm in gennaio, solo localmente sull’altopiano comprese tra 10 e 30 mm. Già in marzo, con lo spostamento della ITCZ, per effetto del passaggio del sole allo zenit all’Equatore, a cavallo dell’Equatore stesso e a fine mese qualche grado più a nord, le piogge cominciano a interessare la parte più meridionale dell’Etiopia, ma in modo ben diverso fra l’ovest e l’est del paese. C’è infatti un elemento importante da considerare, ovvero la bassa pressione congolese che devia gli alisei di SE facendoli giungere sul centro del continente come venti da SW, che trasportano l’umidità facendola ammassare contro i rilievi, quelli che sbarrano a est il Congo, nella regione del Lago Vittoria, e più a nord quelli appunto etiopici.
Aprile e maggio segnano i massimi termici annui, con il passaggio del sole allo zenit, intorno a 7°-11° e 12°-16°N rispettivamente, quindi nella fascia del Sahel ma anche sulla parte centrale dell’Etiopia. Questo riscaldamento richiama ancor più verso nord la ITCZ e le relative piogge e tra i 6° e i 10°N questi sono in genere i mesi più piovosi, mentre più a nord segnano l’inizio della stagione piovosa che culmina nel periodo giugno/agosto. Al solstizio d’estate il sole è allo zenit al Tropico del Cancro, quindi l’intenso riscaldamento facilita la convezione e le precipitazioni (per lo più a carattere temporalesco), favorite anche dalla bassa pressione, originatasi per motivi termici, che richiama aria umida dall’Oceano Atlantico e in particolare dal Golfo di Guinea (da non trascurare il contributo di umidità “in loco” della foresta pluviale congolese, ricca di fiumi, stagni e paludi). In Etiopia è fondamentale il ruolo dell’orografia, che esalta le piogge dove i rilievi facilitano ulteriormente i moti convettivi, quindi sui versanti occidentali, direttamente investiti dall’aria umida, ma impedisce all’umidità di passare sul versante orientale, in ombra pluviometrica.
In estate sulle pendici occidentali dell’altopiano e sulla sua parte centrale piove in abbondanza, mentre a est soffiano venti secchi di caduta in prevalenza da ovest in Dancalia e nella valle dell’Auasc e da SW nell’Ogaden, dove interviene nella circolazione anche il monsone dell’Oceano Indiano che in tutto il Corno d’Africa e in parte del Kenya impedisce le piogge estive perturbando la circolazione degli alisei e “risucchiando” verso il subcontinente indiano i venti da SW che nel settore africano considerato non apportano umidità. In luglio cadono 10-30 mm di pioggia nella fascia 4. (meno di 10 nell’estremità est dell’Ogaden), 30-50 mm nella fascia 3., 50-100 mm nella fascia 2. e oltre 100 mm nella fascia 1. (ma oltre 200 mm sui versanti più esposti). Queste piogge estive sull’altopiano etiopico sono responsabili dell’ingrossamento degli affluenti di destra del Nilo (importanti soprattutto il Nilo Azzurro e l’Atbara) e in ultimi analisi delle grandi piene del fiume, essenziali nell’economia egiziana e determinanti per lo sviluppo della civiltà all’epoca dei Faraoni.
A metà agosto la ITCZ comincia a regredire verso sud e le piogge diminuiscono d’intensità oltre i 16°/17°N, per poi calare in settembre anche nella fascia fino a 11°-12°N, visto che all’equinozio d’autunno il passaggio del sole allo zenit si ha nuovamente all’Equatore. Il passaggio zenitale nelle zone immediatamente e nord dell’Equatore, nei giorni precedenti l’equinozio, è all’origine di un picco secondario nelle precipitazioni intorno ai 5°/10°N in ottobre, inferiore comunque a quello primaverile, quando le temperature erano più elevate e così la convezione. Più a nord invece ottobre vede invece solo gli ultimi acquazzoni, con generale essiccamento dell’atmosfera e ritorno graduale del predominio degli alisei di NE, più netto dal mese di novembre.
L’abbassamento termico portato dagli alisei di NE è netto soprattutto nei valori minimi, per la maggiore serenità del cielo, e sulla parte orientale del paese, mentre sulla parte ovest dell’altopiano i venti subiscono un certo riscaldamento per effetto favonico. Se quindi in gennaio le isoterme al livello del mare sono comprese tra i 28° e i 31° è nell’ovest (e nel sudovest in particolare) dell’Etiopia che ci si avvicina di più al valore più alto. In luglio le isoterme al livello del mare sono comprese tra 28° e 34°, ma è a est dell’altopiano, dove piove meno ma giungono i venti caldi di caduta, che si hanno i valori più alti. Nel sud e sull’Altopiano i mesi più caldi sono aprile e maggio.
Addis Abeba, a quota 2324, riceve 1200 mm/anno di pioggia, molto scarse da novembre a gennaio (38 mm totali, 9 in dicembre), in crescita in primavera con relativo picco zenitale in aprile (92 mm). Dopo un calo in maggio, a giugno iniziano le grandi piogge estive (823 mm da giugno a settembre, 271 in agosto), che si esauriscono a inizio ottobre (40 mm nel mese). Le temperature medie dal minimo di 15,2° in dicembre salgono lentamente fino a 18,2° in maggio, per tornare sotto i 16° nel periodo delle piogge (luglio 15,5°, agosto 15,6°), con piccolo rimbalzo nella stagione post-piogge (ottobre 16,1°). Media annua 16,4°, escursione giornaliera massima nella stagione asciutta (17°/18°, in novembre e dicembre le mattine sono fredde, media delle minime sui 5°-6°), minima nel periodo delle piogge (11°/12°).
Gondar è nel nord, a quota 1089. Le piogge ammontano a 1089 mm/anno, con il tipico profilo gaussiano delle regioni tropicali con estate umida, troppo lontane dall’Equatore per avere picchi zenitali. Dai 9, 5 e 3 mm di dicembre gennaio, febbraio e marzo, si inizia a salire (aprile 34 mm), per arrivare a 147 in giugno e a 319 e 265 in luglio e agosto. In settembre 113 mm e a metà ottobre (59 mm nel mese) le piogge terminano. Temperature più elevate che nella capitale, per la minore altitudine, con minimo nel periodo delle grandi piogge: dicembre 19,3°, aprile 22,7°, luglio e agosto 17,8°, ottobre 19,1° (media annua 20,0°). La posizione geografica favorisce il riscaldamento favonico degli alisei invernali di NE. Gimma (1577 m), più meridionale di Addis Abeba, riceve 1443 mm/anno di piogge e mostra un andamento gaussiano come Gondar, con stagione secca meno esasperata e stagione delle piogge più lunga. In dicembre e gennaio cadono 32 e 29 mm, già 119 in aprile, per superare i 200 in giugno, luglio e agosto (206, 213 e 208 mm). In settembre le piogge diminuiscono poco (175 mm) e sono ancora discrete in ottobre (92 mm). Mese più freddo dicembre con 17,9°, da gennaio la temperatura sale fino ai 20,6° di aprile, per scendere a 18,5° in luglio e agosto e risalire lievemente alla fine delle grandi piogge (ottobre 19,0°). 19,1° la media annua.
Diredawa (1146 m), in posizione più orientale, ha profilo delle piogge diverso (appartiene alla zona climatica 2.), con inverno secco con l’influenza degli alisei di NE (dicembre 7 mm, 73 da novembre a febbraio), piogge che dopo il forte incremento primaverile (aprile 101 mm) calano a inizio estate (giugno 23 mm) per riprendere in luglio e agosto (71 e 102 mm) ed esaurirsi già a fine settembre. Solo 570 i mm complessivi. Differente anche il profilo termico, con dicembre mese più freddo, mentre giugno è il più caldo e tutta l’estate è più calda che sull’altopiano, anche a parità di altitudine. Questi i valori più significativi: dicembre 22,0° (gennaio 22,1°), aprile 25,9°, giugno 28,4° (luglio 27,1°), ottobre 25,9°, anno 25,3°.
Non abbiamo dati relativi a località in Ogaden e Dancalia, salvo la temperatura media annua di Dallol, nella parte eritrea della depressione dancala (vicina al confine etiope), che con 34,4° rappresenta un record mondiale. Abbiamo invece i dati pluviometrici di Gode, a 5,1°N, quasi al confine con il Kenya, che in regime di clima tropicale secco (fascia 3.) riceve 323 mm/anno di piogge, con picchi zenitali in aprile/maggio (95 e 63 mm) e ottobre/novembre (70 e 57 mm). Nel resto dell’anno, a parte i 24 mm di marzo, piove pochissimo (14 mm in 7 mesi).
L’Etiopia, terra di grande bellezza, estesa su una superficie grande due volte la Francia, attrae da sempre turisti e viaggiatori per la ricchezza della sua cultura e la varietà del territorio. Le attrattive del paese sono molte e hanno fatto si che il turismo sia diventato importante per l’economia di una nazione che si sta riprendendo a fatica dalla lunga guerra con l’Eritrea. Qui si può sognare nella terra della Regina di Saba, fantasticare con le bellezze avventurose del Nilo Azzurro (maestose le sue cascate), andare sul Lago Tana le cui acque sono costellate di isole e penisole dominate da chiese copte e vivere un “ritorno a casa” nella culla dell’umanità, dove le spoglie di una nostra progenitrice chiamata familiarmente Lucy sono state ritrovate dopo oltre 3 milioni di anni. Se Addis Abeba conserva ancora il suo mix di civiltà europea e africana, con grandi vie alberate e atmosfera elegante e cosmpolita, affascinano con le bellezze storiche, artistiche e culturali le antiche città di Gondar, Axum e Lalibela. Lalibela, fiorente in epoca medievale, è famosa per le splendide chiese scavate nel tufo rosso, incluse già dal 1978 dall’Unesco nel Patrimonio dell’Umanità. Gondar è ricca di castelli e palazzi sei-settecenteschi, epoca in cui fu splendida capitale del paese.
Informazioni in Internet su www.racine.ra.it/reginasaba/etiopia.htm, www.excite.it/viaggi/mondo/africa/etiopia (questi due siti in italiano) e www.tourethio.com/.