L’Estonia, la più settentrionale delle Repubbliche Baltiche, ha riguadagnato la sua indipendenza, come pure Lituania e Lettonia, dopo la dissoluzione dell’Unione Sovietica.
Il paese ha una superficie di circa 45.000 kmq, su cui vivono 1,6 milioni di persone. Si estende fra 57,5° e 59,5°N, affacciandosi a nord sul Golfo di Finlandia e a ovest sul Baltico, con le grosse isole di Hiiumaa e Saaremaa all’imboccatura del Golfo di Riga. Questo Golfo e la parte più orientale del Golfo di Finlandia sono in genere gelati in inverno, ma non di rado lo sono tutti i mari che bagnano il paese. D’estate invece la temperatura del mare raggiunge normalmente i 20°C.
Il clima è di tipo temperato-fresco sub-continentale, prevalendo naturalmente la continentalità man mano che ci si allontana dal mare. Infatti solo le isole, la costa baltica e quella nord a ovest di Tallinn hanno una temperatura del mese più freddo superiore a -5°C, mentre nel sudest le medie scendono a -6°C. In estate la temperatura media è compresa ovunque fra 16°C e 17°C.
Le precipitazioni sono comprese tra 500 e 800 mm/anno, più copiose in estate e inizio autunno. La prima neve cade in genere a fine ottobre/inizio novembre e il suolo rimane innevato per 90-120 giorni l’anno nella parte centro-occidentale (da inizio dicembre a fine marzo) e fino a 150 giorni l’anno nel settore più orientale, verso il Lago dei Ciudi e il confine russo.
L’Estonia non ha importanti catene montuose quindi il clima non è influenzato dall’orografia e le masse d’aria si muovono libere attraverso il paese, con conseguenti bruschi cambiamenti in conseguenza di avvezioni calde o fredde. Se le masse d’aria di provenienza orientale portano forti abbassamenti delle temperature, specie in inverno (quando le temperature al suolo, in particolare quelle notturne, scendono molti gradi sotto lo zero anche per effetto albedo), un’irruzione di aria artica da nord/nordovest può far passare in poche ore, ad aprile e inizio maggio, da una tiepida giornata primaverile a un rovescio di neve fuori stagione, mentre in estate scatena temporali anche intensi, scalzando bruscamente l’aria calda (nei pomeriggi estivi assolati non è infrequente sfiorare e a volte toccare la soglia dei 30°, soprattutto nell’entroterra). Al contrario in tardo autunno e inverno l’arrivo di masse d’aria di provenienza atlantica, quindi da ovest/sudovest, porta a significativi riscaldamenti ma anche a nevicate, con lo scorrimento dell’aria calda e umida al di sopra del cuscinetto d’aria fredda. Talvolta la sovrapposizione delle due masse d’aria e conseguente inversione termica dà origine al fenomeno della pioggia congelantesi.
La capitale Tallinn ha queste temperature medie: gennaio -5,2°C, febbraio -5,7°C, aprile 2,9°C, luglio 16,5°C, ottobre 5,9°C (anno 4,8°C). L’escursione giornaliera è di circa 4°C in novembre e 5°C in dicembre/gennaio, mesi caratterizzati da insolazione minima e con l’astro molto basso (con le minime e massime spesso determinate più da avvezioni calde o fredde che non dal riscaldamento solare), per toccare i 9°C in maggio e giugno, mesi in cui le giornate sono molto lunghe e si registra anche minore nuvolosità e piovosità. Infatti dei 565 mm/anno, ne cadono 72 in agosto e 71 in settembre (mesi più piovosi), 65 in luglio, 50 in giugno e 38 a maggio. I mesi più asciutti sono febbraio con 24 mm e marzo con 25. Le medie invernali dipendono molto dalla prevalenza della depressione d’Islanda e quindi delle correnti miti e umide occidentali, piuttosto che da quella dell’anticiclone russo-siberiano. Gennaio 2001 per esempio ha avuto una media di -1,2°C, insolitamente mite, con un record di -9,0°C, mentre a dicembre 2001 la media è stata di -7,1°C, con un picco di -23,0°C.
Tartu, lontana dal mare, nell’est del paese, è più continentale. Abbiamo questi valori: gennaio -5,7°C, febbraio -5,9°C, aprile 5,0°C, luglio 16,7°C, ottobre 6,6°C, anno 5,5°C. Nel luglio 2001 questa località ha fatto registrare una massima assoluta di 32,7°C, contro i 28,1°C di Tallinn, coi calori mitigati dal mare.
Ristna, estremità occidentale dell’isola di Hiiumaa, ha invece clima più marittimo, passando dai -2,7°C di febbraio ai 16,4°C di luglio. Altri valori: gennaio -2,4°C, aprile 3,2°C (si noti come in questo mese il mare ancora freddo mantenga la temperatura molto più bassa che a Tartu), ottobre 8,4°C, media annua 6,5°C. Il citato mite gennaio 2001 ha fatto registrare una media di 1,1°C, ma anche nel freddo dicembre ci si è fermati a -1,7°C, oltre 5°C più che a Tallinn.
Nella vicina isola di Muhu cadono 515 mm/anno di precipitazioni, con regime pluviometrico identico a Tallinn (agosto e settembre più piovosi con 68 mm, seguiti da luglio con 59, febbraio e marzo più asciutti con 19 e 22 mm).
Per recarsi in Estonia occorrono il passaporto e il visto. Solo nelle città principali è comune incontrare bancomat ed esercizi che accettino le carte di credito, quindi è bene avere sempre valuta locale, da procurarsi cambiando nelle locali banche, in contante.
Discrete le condizioni della rete stradale, ma carente la segnaletica. Come nei paesi nordici obbligatorio tenere gli anabbaglianti accesi anche di giorno.
Anche la ricettività è buona nei centri principali, molto meno nei centri minori. Stesso discorso per la ristorazione, con buoni esercizi a Tallinn, a prezzi convenienti. La cucina estone è piuttosto povera, con molti piatti a base di maiale.
Tallinn è diventata in questi ultimi anni una frequentata meta turistica. Vanta un nucleo storico medievale molto interessante e oggetto in questi ultimi anni di notevoli lavori di restauro. Questo nucleo, con ormai molti negozi pieni di prodotti occidentali, contrasta sempre fortemente con la periferia “russificata” (sia dal punto di vista edilizio, con i casermoni cadenti in stile socialista, sia da quello etnico, visto che il 50% della popolazione cittadina è di lingua russa), in cattive condizioni e con grossi problemi sociali.
Il bel nucleo storico, con la cinta muraria costruita in più fasi nei secoli XIII-XVI, con le 25 torri (delle 35 originarie), molte delle quali con nomignoli fantasiosi (Paks Margareeta, ovvero Margehrita la Grassa, o Kiek in de Kok, ovvero sbircia in cucina, per il fatto che dall’alto dei suoi 49 metri permetteva di vedere nell’interno delle case), risale all’epoca d’oro della città, susseguente all’ingresso della stessa, nel 1284, nella Lega Anseatica. Begli edifici sono il Raekoda, il municipio che ha preso l’aspetto attuale all’inizio del ‘400, la Chiesa di S.Olaf (ricostruita nel 1829-1840, con altissima torre a guglia che segna il profilo cittadino), e le Kolm Ode, tre antiche case presso la torre Paks Margaareta.
Tartu, seconda città del paese, è la capitale culturale, per la sua prestigiosa e antica Università. L’impronta è neoclassica, perché la città fu ricostruita dopo un incendio nel 1775.
Altri punti di interesse sono la Fortezza vescovile di Haapsalu, con Cattedrale inglobata nella cinta muraria, riaperta al culto nel 1990. Dal porto di Haapsalu partono i traghetti per l’isola di Hiiumaa, con coste caratterizzate da baie sabbiose e interno caratterizzato da foreste di conifere con paludi e brughiere di torba. La vicina Saaremaa, la maggiore isola estone, sta cercando un rilancio turistico grazie alla sue coste in prevalenza sabbiose e al nucleo storico di Kuressaare, con bella fortezza costruita a partire dal secolo XIII.
Il sito dell’ente del turismo è https://visitestonia.com, per la capitale www.tallinn.ee.