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Il clima della Slovenia: (quasi) mediterraneo sulla breve costa istriana, continentale nella parte est

di Giovanni Staiano
05 Giu 2004 - 23:41
in Senza categoria
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Nella prima immagine il lago "fantasma" di  Cerknisko Jezero. Nella seconda immagine lo Sneznik (Monte Nevoso), spartiacque tra il Mar Adriatico e il Mar Nero, col suo classico "cappello" invernale. Foto di Stefano Zerauschek.
il clima della slovenia quasi mediterraneo sulla breve costa istriana continentale nella parte est 935 1 2 - Il clima della Slovenia: (quasi) mediterraneo sulla breve costa istriana, continentale nella parte est
Malgrado la limitata superficie (poco più di 20.000 kmq, su cui risiedono circa 2 milioni di persone) la più settentrionale delle Repubbliche della ex Jugoslavia presenta notevole variabilità climatica. Se infatti il breve tratto di costa istriana, con centro principale Capodistria, slavizzata in Koper (userò i toponimi italiani, dove esistenti, non per sciovinismo ma per coerenza, visto che nessuno si sognerebbe di scrivere Ljubljana quando c’è la forma italiana Lubiana), gode di clima mediterraneo (ma con estate non troppo secca), seppure con bruschi abbassamenti di temperatura quando soffia la bora, nella parte continentale del paese il clima è temperato fresco sub-oceanico, tendente a continentale nel settore più orientale.

Aspetto importante nel determinare questa divisione climatica è la presenza dell’orografia. Le Alpi Giulie infatti scendono da nord a sud lungo il paese a ovest di Lubiana, toccando l’altezza di 2863 metri nel Tricorno. Il rilievo prosegue abbassandosi fino al confine croato, dove si rialza ai 1796 metri del Monte Nevoso, separando la parte ovest del paese, sottoposta a influenze marittime, da quella interna, a est, più continentale. Lungo il confine con l’Austria corre per un lungo tratto, allineato da W a E, il rilievo delle Alpi Caravanche, che raggiunge i 2558 metri ma cala drasticamente verso est. La parte nord-orientale del paese digrada verso la pianura ungherese (le uniche zone sotto i 200 metri sono appunto l’estremo nord-est, solcato dalla Mura, l’area solcata dalla Sava verso il confine croato e la valle dell’Isonzo e del suo affluente Vipacco), di conseguenza vi giungono frequentemente le masse d’aria fredde da est-nordest, accompagnate dai venti che irrompono poi come bora dai valichi del Carso su Trieste e sulla costa istriana. L’aria fredda, pesante, a irruzione terminata ristagna al suolo e si hanno frequenti inversioni termiche.

Se a una irruzione fredda segue una espansione dell’alta dinamica delle Azzorre le temperature in quota aumentano, ma a causa del modesto rimescolamento l’aria calda scorre su quella fredda, originando banchi di nubi stratiformi, mentre al suolo le temperature rimangono basse, soprattutto se il terreno è innevato. Se invece all’aria fredda si sostituisce aria umida dai quadranti meridionali richiamata da una depressione mediterranea, si pongono le condizioni, se l’avvezione calda non è troppo intensa, per nevicate anche in pianura (nel settore a est del rilievo principale), più intense sui rilievi al confine con l’Austria, dove si estendono le Alpi Caravanche, mentre le piogge cadono sul versante ovest-sudovest delle Alpi Giulie e sulla costa (ma soprattutto nella parte croata dell’Istria). In situazioni sciroccali prolungate per la presenza di anticicloni di blocco sulla penisola balcanica le piogge sui versanti sopravvento possono assumere carattere di persistenza. Sui rilievi nord-occidentali del paese, verso il Tricorno, e sul versante sud-occidentale del Monte Nevoso si superano i 3000 mm/anno e si contano oltre 30 giorni all’anno in cui cadono oltre 20 mm, anche per il contributo dei frequenti temporali estivi.

La neve può venire portata anche da est-nordest, in particolare sul versante est delle Alpi Giulie dove l’orografia esalta i fenomeni associati a situazioni meteorologiche in cui, stante una depressione sui Balcani o anche sul Medio Adriatico, viene richiamata aria fredda da est nei bassi strati e aria più umida e mite da sudest in quota (sono le situazioni simili a quelle che portano la neve in pianura sul nostro versante adriatico). I giorni con neve al suolo, riferendosi alla parte del territorio sotto i 500 metri, non sono più di 5 sulla costa istriana e arrivano a 20-25 nel Carso e nella valle dell’Isonzo, mentre nell’interno sono compresi tra 25 e 50 ai confini con Croazia e Ungheria e tra 50 e 75 nella parte più rialzata intorno a Lubiana (ovviamente in alta quota si arriva fino a oltre 200 giorni).

Le temperature medie di gennaio superano i 4°C (e in °C esprimeremo tutti i valori) sulla costa istriana e rimangono oltre lo 0° su tutto il settore a ovest del rilievo principale (Carso, Valle dell’Isonzo), mentre nella parte orientale sono comprese tra 0° e -2°, fino a -3°/-4° all’estremo nordest, oltre la Drava. Ovviamente temperature inferiori si registrano in montagna, dove i valori sono fortemente influenzati da altitudine ed esposizione. In luglio si superano i 22° di media sulla costa istriana, mentre temperature fra 20° e 22° caratterizzano la parte occidentale del paese, presso il confine italiano, e alcune zone del sudest, verso il confine croato a nord della Sava. Per il resto le temperature medie sono comprese tra 18° e 20°, con ovvia diminuzione all’aumentare dell’altitudine nelle zone montuose.

Le precipitazioni nel nordest del paese sono inferiori ai 900 mm/annui, comprese fra 900 e 1600 mm/anno su costa istriana, bassa valle dell’Isonzo e Carso. Anche in tutta la parte del paese a est delle Alpi Giulie sono comprese tra 900 e 1600 mm/anno, in aumento man mano che ci si avvicina al rilievo. Tutte le aree montuose ricevono invece oltre 1600 mm/anno, con le punte oltre i 3000 mm già ricordate, ma anche le cime più alte delle Caravanche superano i 2000 mm.

In genere la stagione meno piovosa è l’inverno. Nel settore istriano in estate vi sono pochi giorni di pioggia, ma si tratta in genere di temporali piuttosto intensi per cui gli apporti sono comunque elevati, superiori a quelli tipici dell’estate mediterranea.

Infatti a Portorose, appunto sulla costa istriana, cadono 1046 mm/anno di piogge, con minimo invernale (63 mm in febbraio, 215 nel periodo dicembre-febbraio) e minimo secondario in luglio (79 mm, ma 275 da giugno ad agosto), mentre il massimo è in autunno (112 mm in settembre, 317 da settembre a novembre). Agosto accumula 101 mm in soli 7 giorni di pioggia, gli stessi del ben più asciutto febbraio. Le temperature medie sono: gennaio 4,9°, aprile 12,0°, luglio 22,6°, ottobre 14,8°, anno 13,5°. L’escursione giornaliera varia dai 4° di dicembre e gennaio ai 7° del trimestre giugno-agosto. Statisticamente vi sono solo 12 giorni l’anno con temperatura minima negativa, con un record storico di -9,3°, mentre il massimo storico è di 32,5° (dati aggiornati al 2002).

Postumia, nel Carso (m 533), famosa per le sue grotte, riceve 1578 mm/anno di precipitazioni, distribuite un po’ su tutto l’anno, con minimo in febbraio (89 mm, unico mese sotto i 100 mm) e massimo in autunno (novembre 168 mm, ottobre 148). Le temperature: gennaio -0,9°, aprile 7,5°, luglio 17,7°, ottobre 9,4°, anno 8,4°. Frequenti le gelate: 108 giorni con minima negativa, di cui 25 in gennaio. ma se ne contano anche 7 in aprile e 3 in ottobre. La media delle minime di gennaio è di -4,4°, con un record storico di -26,4°. La distanza dal mare facilita, malgrado l’altitudine, il raggiungimento di temperature massime elevate in estate, con un record storico di 33,8°.

Lubiana (m 299) riceve 1393 mm/anno, con minimo invernale (80 mm in febbraio, 82 in gennaio), massimo in giugno (155 mm) e agosto (144 mm) e apporti intermedi in primavera e autunno (aprile 109 mm, ottobre 115). Temperature: gennaio -1,1°, aprile 9,9°, luglio 19,9°, ottobre 10,4° (anno 9,8°), con escursione giornaliera che va dai 5° di dicembre ai 12° di luglio. L’escursione annua è ben superiore non solo rispetto alla marittima Portorose, ma anche a Postumia. I giorni con minime negative sono in media 90 all’anno, ben 24 in gennaio (media delle minime -3,8°). Gli estremi: per le minime record storico di -20,3°, notevoli i record delle massime di 37,1° in luglio e 36,5° in agosto. A Lubiana abbiamo 1712 ore l’anno di sole, di cui solo 37 in dicembre (a Portorose sono rispettivamente 2387 e 94).

Maribor (m 275) riceve 1045 mm/anno, con minimo invernale (50 mm in febbraio, 49 in gennaio) e massimo estivo (agosto 129, ma anche giugno e luglio oltre 100 mm), mentre in autunno e primavera si sta sui 75-90 mm/mese. Temperature simili a Lubiana: gennaio -1,3°, aprile 10,0°, luglio 19,6°, ottobre 10,1° (anno 9,7°), con escursioni giornaliere fra 7° (dicembre) e 11° (luglio). 96 giorni ogni anno le minime sono negative, ci cui ben 26 in gennaio, con media mensile delle minime -4,8°. Il record storico di freddo è -22,3°, quello di caldo è 35,8°. La posizione pedemontana con la minore presenza, rispetto a Lubiana, di stratificazioni nuvolose invernali, fa aumentare il numero di ore di sole nei mesi freddi (61 in dicembre, 1799 tutto l’anno) ma fa anche diminuire i valori minimi notturni.

La maggior parte delle notizie climatologiche sono tratte dal sito www.rzs-hm.si, che ha alcune pagine in inglese (ma non quelle dove sono riportati i valori medi dei parametri meteorologici delle principali località del paese).

Per recarsi in Slovenia non è più necessario il passaporto. Il paese è il più ricco della ex Jugoslavia e quello in cui, non essendovi stati eventi bellici, il flusso turistico non ha subito i contraccolpi della guerra. Molti esercizi accettano l’euro come moneta di pagamento, comunque le carte di credito sono comunemente accettate e la diffusione dei bancomat è ai livelli dell’Europa occidentale. Il paese è d’altra parte da poco entrato nell’Unione Europea.

Il turismo ha i suoi punti di forza nel breve ma interessante tratto di costa (rimarchevole il borgo “veneziano” di Pirano), nelle grotte di Postumia, nella capitale Lubiana, nel turismo legato alle attività montane, sia estive (escursionismo e mountain-bike nelle Alpi Giulie, specie nei sentieri del Parco Nazionale del Tricorno) sia invernale. Lo sci è piuttosto popolare e le stazioni principali sono Kraniska Gora, presso il confine italiano di Tarvisio, e la stessa Maribor.

Informazioni su Internet su www.slovenia-tourism.si (sito ufficiale dell’ente del turismo) e www.visiteurope.com/Slovenia (quest’ultimo in inglese). Per la capitale consultare www.ljubljana-tourism.si (disponibile in lingua inglese).

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