Estesa per 622.000 kmq, tra 2° e 12°N, la Repubblica Centrafricana non si affaccia al mare, trovandosi appunto nel cuore del continente africano. Non presente rilievi particolarmente elevati, non superando i 1420 metri di altitudine.
Il clima è ovviamente tropicale, ma non uniforme nel paese, visto che si distinguono 3 fasce climatiche. La piovosità aumenta da nord a sud, determinando il passaggio dalla savana alla foresta pluviale.
La fascia 1., sotto i 7°N, ha clima tropicale a precipitazioni costanti (equatoriale), senza stagione secca, con massimi zenitali nei periodi vicini agli equinozi, in particolare nel sud. Le precipitazioni ammontano a 1500/2000 mm/anno, scendono localmente sotto tale soglia nel SE del paese. Le piogge sono relativamente più scarse nell’inverno boreale, visto che in gennaio sono inferiori a 50 mm/, mentre in luglio superano i 150-200 mm.
La fascia 2. (tra 7° e 9,5°N) ha clima tropicale con lunga estate umida. Le piogge ammontano a 1000/1500 mm/anno. I 100 mm/mese si superano normalmente da aprile a ottobre (e tra giugno e settembre si superano i 140-150 mm/mese), mentre in gennaio sono ovunque inferiori ai 10 mm.
La fascia 3. è oltre i 9,5°N ed ha clima tropicale con breve stagione umida estiva. I 100 mm/mese si superano solo da giugno a settembre (e solo localmente si superano i 150 mm in luglio e agosto), mentre si allunga a 6 mesi la stagione secca, nei mesi dell’inverno boreale, in cui cadono meno di 10 mm/mese. Le precipitazioni annue sono comprese tra 600 e 1000 mm.
Le piogge solo estive nel nord sono dovute allo spostamento della ITCZ, la fascia di convergenza inter-tropicale degli alisei. A partire dalla tarda primavera l’alta subtropicale sahariana lascia scoperto il bordo meridionale, gli alisei di SE (peraltro deviati dalla bassa pressione congolese per cui si presentano nella regione come venti da S/SW) guadagnano terreno verso nord e trasportano l’umidità dapprima fino al 9°-10°N, poi, all’arrivo dell’estate, ancora più a nord portando le sospirate piogge nel Sahel, regione molto a rischio siccità quindi, perché basta un lieve minore avanzamento verso nord della ITCZ per saltare una stagione delle piogge, con conseguente perdita del raccolto e carestie.
A ottobre si inizia il processo inverso. L’alta sahariana comincia a riguadagnare terreno verso sud, essiccando man mano l’atmosfera a tutti i livelli al suo avanzare, facendo quindi venir meno le condizioni favorevoli all’innesco dei temporali convettivi. Le piogge regrediscono così fino ai 7° circa di latitudine N, ma al di sotto di questo parallelo non si ha una vera stagione secca. Anche in gennaio infatti, mentre il centro-nord del paese sperimenta condizioni siccitose, con l’harmattan che spira da NE secco, fresco al mattino e caldo al pomeriggio (comunque questa è la stagione fresca nel Centrafica settentrionale), nel sud le occasioni per piogge sono ancora abbastanza frequenti. Nel cuore dell’estate australe la bassa pressione congolese si sposta verso sud ed è appunto fra Congo Meridionale, Zambia, Tanzania e Zimbabwe che si ha la stagione delle piogge. Tuttavia la posizione della bassa è tale da risucchiare i venti alisei di SE verso l’interno del continente africano ed essi entrano così sul paese come venti da SW, abbastanza umidi da creare condizioni favorevoli all’innesco di temporali, con conseguenti rovesci, almeno nelle zone più occidentali, mentre è più secco il clima a est.
Dal punto di vista termico il nord sperimenta come detto una stagione “fresca” in dicembre/gennaio, seguito da quella calda da marzo a maggio. L’ingresso dei venti umidi al culmine del periodo caldo segna l’inizio della stagione delle piogge, con caldo meno intenso (calano soprattutto le massime) ma afoso, mentre al termine della stagione piovosa c’è un periodo post-piogge (da inizio/metà ottobre a fine novembre), in cui la frequenza degli acquazzoni si dirada progressivamente e le temperature cominciano a scendere, soprattutto nei valori notturni. Nel sud le temperature sono più uniformi (con minimo poco pronunciato in luglio e agosto e massimo in febbraio/marzo) e le piogge, a latitudini così prossime all’equatore, non hanno più, spesso, il massimo in luglio/agosto, ma due massimi zenitali in aprile e settembre, l’ultimo più accentuato. In luglio l’isoterma 25°C al livello del mare interessa il sud, mentre la 30°C passa sui 10°N e ci si avvicina ai 32°C nell’estremo nord. In gennaio la quasi totalità del paese è compresa tra le isoterme 26° e 29°C.
Partiamo dalla fascia 1., quella equatoriale. Bangui, la capitale (4,4°N, 365 m) riceve 1508 mm/anno di piogge, con piogge molto abbondanti da aprile (132 mm) a ottobre (202), con massimo in agosto (224 mm). Piove ancora parecchio in novembre e marzo (92 e 107 mm), sono sotto i 50 mm solo i mesi da dicembre a febbraio (minimo gennaio con 20 mm). Temperature che variano dai 27,2°C di marzo ai 24,8°C di agosto, passando per i 25,3°C di gennaio. Escursioni giornaliere sempre piuttosto ridotte, dai 5°C di luglio e agosto a 8°-9°C in gennaio e febbraio. Media annua 25,7°C.
Al limite tra le fasce 1. e 2., Bouar (6°N, 1019 m), nel nordovest, riceve 1462 mm/anno di piogge, ancora molto abbondanti da aprile (115 mm) a ottobre (178), con massimo in agosto (279 mm). Piove ancora parecchio in novembre (76 mm), molto meno in marzo (31 mm), sono sotto i 20 mm solo i mesi da dicembre a febbraio (minimo gennaio con 3 mm). Temperature, mitigate dalla quota, che variano dai 25,3°C di febbraio ai 21,5°C di agosto, passando per i 24,3°C di gennaio.
N’dele (8,2°N, 510 m), praticamente nel centro del paese, vede allungarsi a 5 mesi la stagione secca (52 mm da novembre a marzo, 1 in gennaio), mentre i 100 mm al mese si superano da maggio a ottobre, con il massimo in agosto e settembre (248 e 241 mm). Il totale annuo è 1215 mm. Mese più caldo marzo con 28,9°C di media, più freddo agosto con 24,5°C, mentre la media di gennaio è 26,6°C e quella annua è 26,3°C.
Nel nord, Birao (10,2°N, 463 m) ha profilo termico e pluviometrico del tutto diverso, appartenendo alla fascia 3., quella con 6 mesi di stagione secca. Da novembre a marzo non piove quasi mai (5 mm complessivi, 0 in dicembre e gennaio), pochissima la pioggia in aprile e ottobre (20 e 37 mm), piove bene da maggio a settembre, tutti sopra i 75 mm, con luglio e agosto a quota 191. Media annua 755 mm. Culmine della stagione calda in aprile (30,2°C), picco del “freddo” in dicembre (23,2°C), 25,6°C la media del piovoso agosto. La media annua è 26,5°C.
Dopo l’indipendenza (1960), il paese ha sperimentato diverse forme di governo, che lo hanno lasciato in una condizione economica e sociale di arretratezza. In particolare tragico fu per il paese il periodo della dittatura di Jean-Bédel Bokassa che fu dal gennaio 1966 dittatore militare della Repubblica Centro Africana e dal 4 dicembre 1976 imperatore dell’Impero Centro Africano, fino alla sua destituzione del 20 settembre 1979. Circa l’80% della popolazione attiva si dedica all’agricoltura, che produce cereali e manioca per l’autoconsumo, cotone e caffè per l’esportazione. Nel sottosuolo vi sono riserve di diamanti, uranio, oro e ferro. L’industria è poco sviluppata.
https://www.sangonet.com/Centrafrique.html e https://www.edt.it/lonelyplanet/microguide/text/084 sono due utili siti, in francese il primo, in italiano il secondo, per informazioni sul paese, certamente non una meta battuta dal turismo internazionale.