La Grecia continentale è compresa tra 36° e 42°N e consta di una parte peninsulare, la cui parte più meridionale, il Peloponneso, è in realtà separata dal continente dall’apertura del Canale di Corinto, protesa tra lo Ionio a ovest e l’Egeo a est, e di una stretta fascia settentrionale, confinante con la Macedonia e la Bulgaria a nord e, nella regione della Tracia, con la Turchia a est.
Sono ben poche le aree pianeggianti, la più estesa delle quali, la Tessaglia, intorno a Larissa. Relativamente pianeggiante anche la Tracia. La maggior parte del paese è costituita da colline o montagne, culminanti nei 2917 dell’Olimpo, ma anche nel Peloponneso si raggiungono i 2407 metri. Ci sono poi tantissime isole, dislocate in tutti i mari che circondano la parte continentale. Nello Ionio ci sono Corfù, Cefalonia e Zante, nell’Egeo le Cicladi, le Sporadi, il Dodecaneso (Rodi è la principale) e si deve notare che quasi tutte le isole egee sono greche, anche quelle più vicine alla costa turca; nel Mediterraneo, allungata con asse E-O intorno al 35° parallelo, c’è Creta, la maggiore, che è anche quella con il rilievo più elevato, i 2456 metri del Monte Ida.
Naturalmente il clima è mediterraneo, con le estati calde e asciutte, molto lunghe nel sud (con 5 mesi, da maggio a settembre, con oltre 20° di media, e ottobre che ci si avvicina moltissimo), spesso mitigate soprattutto sulle isole egee dal soffio del meltemi, il vento del nord, ed inverni miti. E’ un clima che conosciamo bene, caratteristico anche di molte aree del nostro paese, e non a caso la cultura dell’olivo e della vite è molto diffusa in entrambi i paesi.
La natura montuosa del territorio crea ovviamente delle aree con caratteristiche climatiche ben diverse da quelle costiere, come accade anche in Italia. In particolare il settore montuoso dell’Epiro e della Macedonia, ai confini con l’Albania e la Repubblica di Macedonia, è il più freddo di tutto il paese, rimanendo sotto i 5°C nel mese più freddo e sotto i 20°C, limitatamente alle aree sopra i 1000 metri, in quello più caldo.
Ricordiamo a questo proposito che in gennaio le coste dell’Attica (Atene) e del Peloponneso hanno temperatura media superiore a 10°C, come pure le isole al di sotto del 38° parallelo, mentre la maggior parte del paese è compresa tra l’isoterma 5°C e quella 10°C. In luglio in tutte le zone costiere e nella parte più bassa delle valli fluviali la temperatura media supera i 25°C; la parte interna del paese, praticamente tutta collinosa e montuosa, è compresa tra i 20°C e i 25°C con l’eccezione citata della regione ai confini con l’Albania e la Macedonia.
Un elemento importante da approfondire è la relativa facilità con cui raggiungono la Grecia le correnti fredde provenienti dalle pianure russe ed ucraine, in particolare in Tracia, nell’Egeo e sulle coste orientali, dove arrivano direttamente dal Mar Nero. In questi casi per pochi giorni la Grecia conosce un inverno bruscamente rigido, talvolta con venti forti da NE che portano cielo terso, altre volte, quando è presente una depressione sull’Egeo o sul Peloponneso, con tempo fortemente perturbato e nevicate abbondanti fin sui colli, ma talvolta anche in pianura (più protetta rimane la costa ionica, sottovento). Una di queste situazioni, ed è stato in realtà un caso estremo in quanto è difficile che simili episodi siano così intensi e duraturi, vi è stata nel gennaio 2002, con la nevicata che ha seppellito Atene, evento ripetutosi nel febbraio 2004.
Tuttavia, anche personalmente nel dicembre 1988 lasciai una Creta spazzata dal vento di NE, con i monti innevati oltre i 1200-1300 metri, ed ebbi uno scalo ad Atene abbastanza difficoltoso, con la città colpita da un temporale e battuta da un furioso vento di NE (non so quale fosse la temperatura ma non credo fosse oltre i 6-7 gradi).
La stagione più piovosa in Grecia è il tardo autunno / inizio inverno, quindi da ottobre a gennaio, con i massimi precipitativi spostati verso l’inverno nella parte più meridionale; a Salonicco ottobre è poco più piovoso di gennaio e novembre è il mese più bagnato; a Creta gennaio è il mese più piovoso e ottobre è ancora relativamente asciutto, con precipitazioni inferiori anche a quelle di febbraio. Situazione intermedia nell’Attica e nel Peloponneso dove il mese più piovoso è dicembre. Anche sulle Ionie, nella più meridionale Zante dicembre è molto più piovoso di novembre, mentre a Corfù gli apporti precipitativi in questi due mesi sono identici. Questo sappiamo bene che accade anche in Italia, dove se al centro i massimi precipitativi sono in autunno, al sud sono invece invernali. In autunno infatti le perturbazioni pilotate dalla depressione islandese spesso riescono a raggiungere i paesi mediterranei, ma non ancora i loro settori più meridionali, con precipitazioni esaltate dall’energia e dal vapore resi disponibili dalla elevata temperatura delle acque marine. Man mano che si avanza nel semestre freddo i fronti scendono più frequentemente anche nel sud e il picco annuale di precipitazioni si sposta di conseguenza.
In Grecia come in Italia il ruolo del rilievo è essenziale, quindi i 1000 mm annui si superano solo sul versante ionico settentrionale e sulle isole Ionie, mentre la maggior parte del paese riceve tra 500 e 1000 mm; restano sotto i 500 mm l’Attica, la Tessaglia e il Peloponneso centro-orientale, sottovento alle correnti da SW, quelle che portano le piogge più significative.
I mesi da giugno ad agosto sono ovunque asciutti (un po’ meno solo oltre il 40° parallelo), mentre a Creta la stagione secca dura 5 mesi, con precipitazioni molto scarse anche in maggio e settembre.
La neve, che come detto arriva non poi così di rado anche sulle coste, soprattutto e est oltre il 39°/40° parallelo, è di casa sui rilievi della parte nord oltre i 1000 metri, raggiungendo spesso altezze consistenti. Nel Peloponneso e a Creta i rilievi si imbiancano raramente a questa quota, mentre ospitano abitualmente la dama bianca oltre i 1500 metri.