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Il clima della Georgia: piogge abbondanti sui versanti dei rilievi rivolti verso il Mar Nero

di Giovanni Staiano
08 Gen 2005 - 19:04
in Senza categoria
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il-clima-della-georgia:-piogge-abbondanti-sui-versanti-dei-rilievi-rivolti-verso-il-mar-nero
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Immagini della Georgia, per gentile concessione di www.berclo.net.La prima immagine mostra il Castello Ananauri, nella Aragvi Valley, la seconda il paesaggio dei Monti Kasbegi.
il clima della georgia piogge abbondanti sui versanti dei rilievi rivolti verso il mar nero 2181 1 2 - Il clima della Georgia: piogge abbondanti sui versanti dei rilievi rivolti verso il Mar Nero
Il crollo dell’Unione Sovietica ha come è noto portato alla formazione, o alla rinascita, di molti nuovi stati indipendenti, in Europa, in Asia e nella regione caucasica, che asiatica in effetti è, essendo Georgia e Azerbaigian confinanti con la Russia lungo il crinale principale della grande catena montuosa e l’Armenia ancora più meridionale. La Georgia in particolare, estesa tra 41° e 44°N, occupa una superficie di 70.000 kmq, confinando con la Russia nel tratto occidentale del rilievo caucasico, mentre a ovest affaccia sul Mar Nero, a sud confina con la Turchia e l’Armenia, a est con l’Azerbaigian. La parte orientale del paese si trova al di la di uno spartiacque montuoso non molto elevato, allineato da nord a sud, a separare una zona subcostiera mite e umida da una interna con caratteri di continentalità (inverni freddi ed estate calde) e piuttosto arida, come vedremo meglio in seguito.

La presenza del Mar Nero a occidente è essenziale per determinare su tutta la Georgia occidentale, ovvero il settore chiuso dai monti sugli altri tre lati, precipitazioni importanti, senza che vi sia stagione asciutta. Se infatti giungono da ovest depressioni delle medie latitudini accompagnate da correnti meridionali, sono il settore costiero settentrionale e i rilievi retrostanti a ricevere le precipitazioni maggiori, se c’è un flusso zonale da ovest le precipitazioni investono soprattutto i rilievi centrali del paese, quelli che dividono il settore ovest dalla regione di Tbilisi, se giungono masse d’aria fresca e instabile da nord/nordovest esse si caricano di umidità percorrendo il Mar Nero e scaricano piogge copiose soprattutto sulla costa sud e sul versante nord dei rilievi al confine con la Turchia. Talvolta nel transito di un sistema depressionario si succedono queste varie configurazioni e tutto il settore occidentale del paese viene così interessato da piogge notevoli, che possono essere persistenti, talvolta addirittura divenire alluvionali, in caso di “blocchi”, specie con correnti da sud/sudovest (e in autunno, quando il mare è più caldo), che sono quelle che trovano l’ostacolo orografico più elevato (il Caucaso supera i 5000 metri).

A est della catena montuosa che divide longitudinalmente il paese le correnti provenienti dai quadranti occidentali arrivano, qualunque sia la loro origine, comunque molto impoverite di umidità e le precipitazioni sono quindi nettamente inferiori. Questo settore è anzi decisamente arido nei mesi freddi, quando non ci sono neppure i moti convettivi ad aiutare lo sviluppo di nuvolosità cumuliforme. Le precipitazioni diventano un po’ più significative da metà aprile a metà ottobre, con massimo in maggio e giugno. Questo massimo si spiega con la frequenza di condizioni di instabilità dovute da un lato al già forte riscaldamento del suolo, dall’altro al frequente transito, in quota, di masse d’aria ancora fredda. In estate, malgrado il caldo intenso, la frequenza dei temporali diminuisce perché predominano condizioni di maggiore stabilità, pur con pressione al suolo spesso bassa (siamo ai margini della vasta bassa pressione termica estiva asiatica).

Ritornando al settore occidentale, e detto del massimo autunnale delle precipitazioni, quando il mare è più caldo, dobbiamo aggiungere che il periodo marzo/maggio è invece quello meno piovoso, guarda caso in concomitanza con un periodo di basse temperature marine. Naturalmente il mare è freddo anche in inverno, ma le precipitazioni in questa stagione restano sostenute (seppure inferiori all’autunno) per il forte contrasto termico che si origina quando masse d’aria gelida di provenienza artica o siberiana raggiungono le acque del Mar Nero. Questo genere di perturbazioni origina piogge copiose con il fronte caldo, mentre quando transita il fronte freddo si ha un repentino calo dello zero termico e la pioggia può tramutarsi temporaneamente, prima della cessazione di fenomeni, in neve anche a bassa quota sulle normalmente miti zone costiere e subcostiere georgiane. Normale, anzi abbondante sui versanti sopravvento, è invece la neve da dicembre a marzo oltre 1000-1200 metri.

In estate spesso vi sono periodi anche lunghi di tempo stabile e soleggiato sulla Georgia occidentale, con il caldo mitigato dalla brezza sulle coste, ma la regione è più esposta rispetto per esempio al Mediterraneo, alla possibilità di repentine e violente “rotture” della stabilità estiva, con l’arrivo di masse d’aria fredda da nord o nordovest, che passando sul Mar Nero si caricano di umidità e si instabilizzano. Le linee temporalesche che si formano finiscono inevitabilmente nella parte orientale del Mar Nero stesso, tutta orlata di montagne, e ne conseguono forti temporali sulla Georgia, come sulla costa russa (la mite Soci ha vegetazione mediterranea ma non è tale come clima proprio per l’elevata piovosità estiva) e su quella turca a est di Trabzon.

In conclusione abbiamo tre tipi di clima:
1. sulla parte pianeggiante e collinare del settore occidentale clima subtropicale umido con estate calda, più dolce sulle coste, con carattere di maggiore continentalità nell’entroterra
2. sul settore orientale (regione di Tbilisi) clima temperato fresco della foresta subcontinentale
3. sui rilievi ai confini nord e sud clima di montagna

Nel settore 1. le precipitazioni sono comprese tra 1000 e 2000 mm/anno, superano questa soglia sulle pendici dei rilievi sopravvento alle correnti più umide. Sul settore 2. le precipitazioni sono comprese tra 500 e 1000 mm/anno, mentre in montagna la piovosità e molto variabile a fattori locali (esposizione etc.), ma in prevalenza compresa tra 1000 e 2000 mm sul settore caucasico (dove comunque molte sono le aree dove si superano i 2000 mm) e tra 500 e 1000 su quello ai confini con Turchia e Armenia, più vicina al primo valore sul confine armeno e al secondo su quello turco.

Se in montagna il campo termico è molto variabile per effetti locali di brezze, esposizione al sole, inversioni termiche in valle etc., per il resto si deve notare come l’inverno sia rigido nella parte orientale, molto poco sensibile a influenze marine (isoterme di gennaio sui 2°C al livello del mare), e mite sul Mar Nero (isoterme di gennaio fino a 7°/8°C sulle coste, tutti i valori termici sono espressi in °C), mentre al contrario le brezze stemperano sul mare (dove le isoterme di luglio sono sui 22°/23°) i calori estivi decisamente intensi nel settore orientale (isoterme di luglio sui 26°/27°).

La capitale Tbilisi si trova nel settore climatico 2., a quota 489, ed è quindi contraddistinta da scarsa piovosità, ricevendo 501 mm/anno. Molto scarse le precipitazioni, in genere nevose, da dicembre a marzo (minimo di 16 mm in gennaio), un po’ più abbondanti (tra 30 e 50 mm/mese) in aprile e da luglio a novembre, mentre il periodo più piovoso è quello maggio-giugno (83 e 73 mm). Le temperature: gennaio 0,9°, aprile 12,0°, luglio 24,3°, ottobre 13,7°, anno 12,7°. Le escursioni giornaliere medie vanno da 6° in gennaio a 11° in agosto, con una media annua di 9°. Gli estremi storici sono -15° e +40°.

Kutaisi si trova a 116 metri, nella pianura occidentale a un’ottantina di chilometri dal mare. Riceve 1290 mm/anno di pioggia, con massimo tra tardo autunno e inverno (dicembre 180 mm, gennaio 140), apporti mai inferiori agli 80 mm di marzo, aprile e maggio, intorno ai 100 mm/mese in estate. Le temperature medie sono: gennaio 5,9°, aprile 14,5°, agosto 23,5°, ottobre 16,3°, anno 14,9°. Evidente la minore continentalità rispetto a Tbilisi e la similitudine con molte località non costiere del centro Italia. L’escursione giornaliera oscilla dai 6° di dicembre e gennaio ai 10° del periodo maggio-agosto, gli estremi storici sono -12° e +41°.

Ancora più mite l’inverno della costiera Batumi, con queste medie: gennaio 7,1°, aprile 12,3°, agosto 22,4°, ottobre 15,9°, anno 14,3°. Nella vicina Poti, poco più a nord, cadono 1812 mm/anno di pioggia. Se si esclude il bimestre aprile-maggio (78 e 58 mm) si superano sempre i 100 mm/mese. Da luglio ad ottobre si superano i 180 mm/mese (massimo in settembre, con 256 mm), con frequenti temporali.

Su Internet informazioni utili sul sito www.travel-guide.ge. Il paese non è certamente fra i più battuti dalle rotte del turismo internazionale.

Per gli appassionati di montagna il Caucaso offre ottime opportunità di trekking in ambienti di alta montagna affascinanti e molto poco frequentati. L’alta Svanetia è una regione nel Caucaso che, in virtù del suo isolamento, è riuscita a preservare un gran numero di villaggi medievali, con caratteristiche abitazioni a torre (il paese di Chazhashi ne conserva più di 200).

Nella città-museo di Mtskheta, antica capitale della Georgia, sono famose alcune chiese che testimoniano l’eccezionale livello artistico e culturale raggiunto durante il Medioevo. La Cattedrale (sec.XI) venne eretta sul sito della prima Chiesa cristiana in Georgia.

I resti della Cattedrale di Kutaisi, eretta nel sec.X e distrutta dai Turchi nel 1691, rappresentano con il Monastero di Gelat’i il momento di massima fioritura dell’architettura medievale in Georgia. Il complesso monastico (XII-XVII sec.) ha al suo interno splendidi mosaici e affreschi.

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