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Il clima della Francia: l’ovest col fresco soffio dell’Atlantico (seconda parte)

di Giovanni Staiano
19 Set 2005 - 12:09
in Senza categoria
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Due immagini della Bretagna, in suggestiva "bianca" veste invernale e in veste primaverile, con cumuli congesti sopra i campi di colza fioriti. Foto di "Tony Le Bastard" per gentile concessione di https://meteoscope.free.fr.
il clima della francia lovest col fresco soffio dellatlantico seconda parte 4089 1 2 - Il clima della Francia: l'ovest col fresco soffio dell'Atlantico (seconda parte)
Già abbiamo accennato ad alcune caratteristiche del clima dell’Aquitania, che ha caratteristiche intermedie tra quelle del clima oceanico, affacciandosi sul Golfo di Biscaglia, e quello mediterraneo. La vicinanza con il Mare Nostrum fa si che spesso, come detto, i venti caldi dal sud facciano sentire il loro effetto su questa regione, mentre la latitudine piuttosto meridionale spesso la pone, in estate, sotto la protezione dell’anticiclone delle Azzorre o di quello africano, anche se ovviamente le intrusioni delle perturbazioni atlantiche sono più frequenti che sul Mediterraneo, riducendo, più che l’intensità, la frequenza e la durata dei periodi caldi e rendendo meno accentuato il minimo pluviometrico estivo.

In autunno e inverno frequenti i venti atlantici, spesso violenti, sia il mite surois (W/SW) sia il più freddo noroit (W/NW); le precipitazioni autunnali, pur intense, non raggiungono i valori delle località mediterranee per la minore temperature dell’Oceano rispetto al Mediterraneo, con conseguente minore vapore ed energia disponibili. Molto mite l’inverno, appunto per la prevalenza delle correnti atlantiche, anche perchè il Golfo di Biscaglia è comunque più caldo per esempio della Manica. Rari i casi in cui la bise, il vento freddo da est/nordest, riesce ad abbassare molto i termometri in queste zone. Proporzionalmente più fredda la primavera quando abbastanza spesso fronti di provenienza nord-occidentale sono capaci di riportare in poco tempo condizioni di tempo invernali, mancando ogni protezione orografica per le masse d’aria di questa provenienza.

Bordeaux ha medie di 5,6° in gennaio, 11,9° in aprile, 20,4° in luglio, 13,5° in ottobre (12,7° la media annua); le precipitazioni assommano a 851 mm/anno, con massimo da ottobre a dicembre (tra 85 e 90 mm/mese) e minimo estivo poco accentuato (52 mm in luglio, 59 in agosto). L’influenza mitigatrice del mare è evidente confrontando i valori di gennaio di Bordeaux con quelli di Biarritz, affacciata sul Golfo presso il confine spagnolo (8,2°), e di Tolosa (4,6°), che dall’Oceano è più lontana del capoluogo girondino.

Spostandosi a nord lungo la costa atlantica si fanno sempre meno importanti le influenze mediterranee e quindi il clima si fa sempre più oceanico, fino ad avere sulla penisola bretone e sulla costa normanna a ovest di Le Havre i caratteri più tipici di questo tipo di clima, cioè le basse escursioni sia giornaliere che stagionali, la piovosità abbastanza elevata e distribuita su tutte le stagioni, la frequente presenza di venti, non di rado forti, dai quadranti occidentali. Pur non esistendo una stagione secca le precipitazioni sono comunque più abbondanti nel semestre freddo. In estate fasi di tempo anticiclonico sono infatti abbastanza frequenti, anche se raramente di lunga durata.

Brest, proprio sulla punta della Bretagna, rappresenta al meglio questo clima con le sue temperature medie di 6,0° in febbraio (più freddo di gennaio in cui la media è 6,2°), 8,8° in aprile, 15,9° in agosto (luglio appena più fresco con 15,8°), 12,1° in ottobre. La media annua è 10,7°, quindi stiamo parlando di un clima fresco ma con inverno molto mite. L’accentuata marittimità è dimostrata anche dal fatto che i mesi più freddo e più caldo siano rispettivamente a fine inverno ed estate, seguendo quindi la temperatura della terraferma il profilo di quella delle acque marine. Le precipitazioni ammontano a 1128 mm/anno, con tutti i mesi del semestre freddo oltre i 100 mm (dicembre 148) e il minimo in luglio e giugno con 50 e 58 mm.

La presenza di rilievi in Bretagna esalta, per effetto stau, la quantità di acqua scaricata dai fronti atlantici su Brest, proteggendola d’altronde dai venti freddi da est nei rari casi in cui si spingono fin su queste zone nel periodo invernale.

Infatti già a Caen, a pochi chilometri della costa normanna, il clima, pur rimanendo oceanico, è diverso. L’escursione stagionale è infatti più accentuata (5,1° in gennaio, 4,8° in febbraio, 8,9° in aprile, 17,7° in luglio, 12,5° in ottobre, 10,9° la media annua). L’inverno rimane mite ma episodi di freddo per correnti da est/nordest sono più frequenti e più significativi. L’estate è sempre fresca ma allontanandosi dal mare le temperature, almeno le massime, salgono maggiormente nelle giornate soleggiate. Diverso anche il regime pluviometrico: le piogge ammontano a 651 mm/anno con massimi in ottobre e novembre (71 e 69 mm) e minimi da febbraio ad aprile (44-45 mm), mentre nei mesi estivi cadono circa 50 mm.

Intermedia la situazione di Cherbourg, affacciata sulla Manica, con i suoi 900 mm/anno. Cadono 110 mm in novembre, 103 in dicembre, 98 in ottobre (sono questi i tre mesi più piovosi), mentre il periodo più asciutto va da giugno ad agosto, con meno di 50 mm/mese (44 in luglio). Temperature di 4,9° a febbraio e 15,7° in agosto, rispettivamente il mese più freddo e quello più caldo.

Dalle coste normanne procedendo verso est si entra nella regione parigina e il clima diventa temperato fresco con caratteristiche sub-oceaniche. Resta fondamentale la presenza dell’Atlantico per mitigare i rigori invernali e per gli apporti precipitativi forniti dalle perturbazioni generate dalla depressione d’Islanda. In casi di depressioni molto profonde i venti atlantici possono essere ancora tempestosi anche sulla capitale, come accadde nel dicembre 1999. Nello stesso tempo però l’aumentata distanza dal mare e la longitudine più orientale rendono la regione parigina più esposta alle irruzioni d’aria fredda da est/nordest, accompagnate dal vento detto bise.

Raramente la regione parigina è soggetta a nevicate importanti, possibili quando espansioni dell’anticiclone russo fino alla Francia si accompagnano a figure depressionarie in quota, oppure quando scende aria polare marittima dalle latitudini atlantiche più settentrionali. In caso invece di espansioni invernali dell’Anticiclone delle Azzorre successive a una fase fredda sono piuttosto frequenti situazioni di nebbia alta, con mantelli di nubi stratiformi all’origine di giornate grigie e piuttosto fredde, soprattutto nei valori massimi. Si tratta delle situazioni di inversione termica, deleterie anche per gli alti livelli di inquinamento atmosferico che la stagnazione dell’aria causa negli agglomerati urbani.

In estate, come in tutta la fascia temperata dell’Europa centrale, si alternano periodi di tempo bello e stabile quando si espande l’Anticiclone delle Azzorre (a Parigi non è difficile superare i 30°) ad altri di variabilità perturbata, con precipitazioni spesso in forma di rovesci temporaleschi, quando la stessa alta pressione si ritira alle latitudini mediterranee.

A Parigi Le Bourget le temperature medie sono 2,6° in gennaio, 9,9° in aprile, 18,7° in luglio, 10,8° in ottobre (media annua 10,5°) e cadono poco 607 mm di pioggia, praticamente distribuite equamente nei 12 mesi dell’anno (da 39 mm in febbraio a 57 in ottobre). Sempre nella regione parigina, Orleans è un po’ più calda della capitale (gennaio 3,4°, aprile 9,3°, luglio 19,1°, ottobre 12,3°, anno 10,9°) e ha regime pluviometrico molto simile, con solo un piccolo massimo autunnale (ottobre e novembre, 62 e 59 mm, sono i mesi più piovosi, febbraio con 40 mm è il più asciutto).

La regione di Limoges, un po’ più meridionale, ha connotati climatici simili a quella parigina ma con temperature un po’ più elevate e, dove le nubi provenienti dall’Atlantico trovano l’ostacolo orografico del Massiccio Centrale, maggiore quantità di precipitazioni.

Poitiers, ancora relativamente vicina all’oceano, ha una media di 4,3° in gennaio, 9,7° in aprile, 19,5° in luglio e 12,9° in ottobre (annua 11,5°) e vede cadere 673 mm/anno, con massimo in ottobre e novembre (70 mm) e minimo in luglio (46 mm). Limoges, a 400 metri di altitudine, sui primi contrafforti del Massiccio Centrale, riceve invece 960 mm/anno con massimo nei mesi da novembre a gennaio (89, 96 e 87 mm) e poco significativo minimo estivo (58 mm in luglio, 68 in giugno). Le temperature sono 3,2° in gennaio, 9,1° in aprile, 18,3° in luglio, 11,3° in ottobre (10,4° la media annua).

Per trovare un clima più continentale bisogna spingersi nella parte più orientale del paese dove si innalzano le colline delle Ardenne e soprattutto in Alsazia e Lorena, più aperte alle influenze dei venti da est. Ma questo sarà tema della terza parte.

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