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Il clima della Costa Rica: molto piovoso sulla costa caraibica

di Giovanni Staiano
08 Feb 2004 - 17:37
in Senza categoria
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Nella prima immagine un tramonto caraibico; nella seconda foresta sotto la pioggia. Fonte: www.picturesofcostarica.net.
il clima della costa rica molto piovoso sulla costa caraibica 302 1 2 - Il clima della Costa Rica: molto piovoso sulla costa caraibica
Posto a cavallo del 10°N, questo paese centro-americano di 51.000 kmq, presenta una morfologia complessa che influenza il clima non solo con l’ovvio effetto dell’altitudine. La catena montuosa che taglia tutto il paese con allineamento NW/SE sbarra infatti la strada, nell’inverno boreale, ai venti prevalenti da NE (alisei), ovvero dal Mar dei Caraibi, che scorrono su mari caldi per cui si arricchiscono di umidità, che scaricano in piogge quando la massa d’aria è costretta a sollevarsi, incontrando il rilievo appena oltre la linea di costa. Sulla costa pacifica, e sul versante ad essa affacciato della catena montuosa, che si presenta in realtà con due catene parallele divise da un altopiano, la Meseta, dove si trova la capitale San Josè e dove passa la Panamericana, i venti ricadono asciutti e nei mesi invernali non piove quasi mai. In gennaio si passa quindi dagli oltre 200 mm/mese di quasi tutta la costa caraibica e del relativo versante montuoso, ai 10-50 mm dell’altopiano, per arrivare a precipitazioni minori di 10 mm in buona parte della costa sul Pacifico.

Le temperature al livello del mare in gennaio sono sui 27°C sulla costa pacifica e sui 25°C su quella caraibica (gli alisei di NE si riscaldano per effetto favonico scendendo dai rilievi verso il Pacifico). Queste parti pianeggianti verso i mari sono le “tierras calientes”, mentre tra i 1000 e i 2200-2300 metri abbiamo le “tierras templadas”, dove la vegetazione prevalente è quella della cosiddetta foresta nebulare (e in gennaio abbiamo sui 17°C a 1500 metri) e dove prosperano le coltivazioni di caffè; ad altezze superiori (molte cime superano i 3000 m e il tetto del paese è a quota 3820) si entra nel regno delle “tierras frias”.

In marzo e poi in aprile un modesto ma significativo riscaldamento (aprile e maggio sono i mesi più caldi nel paese, con 1°-1,5°C più che in gennaio) interessa tutto il paese. Lo spostamento di qualche grado verso nord degli anticicloni del nord Pacifico e del nord Atlantico contemporaneamente all’analogo spostamento autunnale dei “colleghi” dell’emisfero sud, porta intanto la zona di convergenza intertropicale (ITCZ) a posizionarsi attorno ai 10°N. La convergenza tra gli alisei di SE e quelli di NE, unitamente all’elevata quantità di energia disponibile grazie alle elevate temperature (il sole è alo zenit in aprile intorno ai 10°N) è la causa dell’inizio di un periodo molto piovoso per tutto il Costa Rica. Nella seconda metà di aprile e ancor più in maggio e giugno la frequenza e l’intensità delle piogge, per lo più a carattere di rovesci temporaleschi, si fa notevole, con le piogge che in giugno superano ovunque i 200 mm/mese, localmente anche i 400 mm/mese, specie sui rilievi. Luglio e agosto segnano un lieve calo termico (-1,5°/2°C rispetto ai massimi primaverili sul versante pacifico, -0,5°/1°C sul resto del paese) e una leggera diminuzione della piovosità in alcune zone del paese, ma non sulla costa atlantica.

Il secondo passaggio allo zenit di fine agosto / inizio settembre facilita una ripresa delle precipitazioni, non omogenea. Settembre e ottobre sono infatti i mesi più piovosi sulla costa del Pacifico (si superano i 300 mm/mese) e sull’altopiano, mentre al contrario sono i meno piovosi sulla costa caraibica, pur facendo segnare circa 150-200 mm/mese di pioggia. Questo è spiegabile con la prevalenza in questi due mesi degli alisei di SE, rispetto ai quali è il versante sul Pacifico a essere sopravvento. Le tempeste tropicali che investono il versante del Pacifico sono dette cordonazos, mentre gli uragani caraibici in genere più facilmente interessano i più settentrionali Nicaragua e Honduras, ma talvolta colpiscono anche il Costarica. Nella seconda metà di ottobre la linea di convergenza migra a sud, gli alisei di NE guadagnano terreno sul paese, dove quindi calano le piogge sul versante pacifico, viceversa aumentano su quello caraibico, dove anzi novembre e dicembre sono i mesi più piovosi, visto che i venti scorrono su un mare che in questa stagione è ai massimi termici. Il relativo raffreddamento di gennaio smorza la piovosità, che crolla sull’altopiano e la costa del Pacifico, ma rimane comunque elevata sul lato caraibico, come abbiamo già visto.

Riepilogando il versante caraibico ha clima tropicale senza stagione secca, mentre l’altopiano e il versante sul Pacifico hanno clima tropicale con lunga stagione piovosa estiva. Tutto il paese riceve almeno 1500 mm/anno di pioggia (spesso si superano i 2000 mm sul lato caraibico), solo un piccolo settore sulla riva sud del Lago Nicaragua, ai confini con questo paese, riceve 1000-1500 mm.

Puntarenas, sulla costa del Pacifico, riceve 1627 mm/anno. Gran secco in inverno (16 mm da gennaio a marzo, 3 in febbraio), primi acquazzoni in aprile (33 mm), primo picco pluviometrico in maggio e soprattutto giugno (240 mm), calo relativo in luglio (183 mm), ripresa in agosto, con settembre e ottobre mesi più piovosi (309 e 253 mm). Con il regredire progressivo verso sud degli alisei di SE, novembre e dicembre segnano un deciso calo nelle precipitazioni (119 e 33 mm). Le temperature (media annua 27,3°C) sono alte quando prevalgono gli alisei di NE, che subiscono riscaldamento favonico (gennaio 27,2°C) e aumentano ancora in primavera, con massimo annuo in aprile (28,7°C); tutto questo periodo è contraddistinto da caldo torrido. Con l’inizio delle piogge e il progressivo prevalere degli alisei di SE le temperature scendono in estate, più di quanto non facciano sul versante caraibico. A luglio abbiamo 26,9°C, a settembre 26,5°C (mese meno caldo), ma in questi mesi il caldo è afoso, come pure in ottobre (26,6°C), terminato il quale entrano gli alisei di NE e le temperature riprendono lentamente a salire.

San Josè (a quota 1141) riceve 1872 mm/anno. Secco in inverno (30 mm da gennaio a marzo, 5 in febbraio), prime piogge in aprile (46 mm), picco in maggio e soprattutto giugno (276 mm), calo in luglio (215 mm), ripresa in agosto per arrivare ai massimi annui di settembre-ottobre (326 e 323 mm), con successivo vistoso calo in novembre-dicembre (148 e 42 mm). Mancando l’effetto favonico qui è gennaio il mese più fresco (19,1°C), si sale poi gradualmente ai massimi primaverili, che sono anche quelli annui (aprile 20,5°C, maggio 20,6°C), il calo estivo è meno evidente che sul Pacifico (luglio 20,4°C, settembre 20,0°C), poi con l’autunno e l’arrivo degli alisei di NE si scende lentamente verso i minimi invernali (dicembre 19,2°C). 19,9°C la media annua.

Puerto Limon testimonia al meglio l’abbondanza delle piogge sulla costa est, con 3513 mm/anno e tutti i mesi sopra i 200 mm, escluso settembre che ne cumula comunque 143. Relativamente meno piovosi anche ottobre (206 mm) e marzo (203), mentre i periodi con piogge veramente torrenziali sono novembre-dicembre (396 e 455 mm) e da maggio ad agosto (luglio 435 mm, agosto 297). Le temperature: gennaio 24,3°C, maggio 26,1°C, luglio 25,2°C, settembre 25,9°C, media annua 25,3°C. Notare il “rimbalzo” settembrino, con l’effetto favonico degli alisei di SE che discendono dalle montagne e il maggiore soleggiamento, in quello che qui è il mese più secco.

Il Costa Rica, situato sull’istmo che divide l’Oceano Atlantico dal Pacifico, ha una diversità di territorio davvero sorprendente. Si passa dalle spiagge caraibiche poco frequentate ai vulcani e ai parchi nazionali del centro, per poi tornare alla costa sul Pacifico, più turisticamente sviluppata, dove si trovano varie località meta di viaggi organizzati. Costa Rica vuol dire soprattutto natura incontaminata, grazie anche ad un’accorta politica di conservazione dell’ambiente, che ha portato alla creazione di diversi parchi nazionali che rappresentano l’orgoglio del paese. In questa terra sono ancora possibili incontri ravvicinati con gli animali nel loro habitat naturale: scimmie, bradipi, formichieri, tartarughe, uccelli variopinti (ara macao, quetzal, colibrì), rettili, anfibi e splendide farfalle multicolori. Se non si ama troppo l’avventura e si preferisce rilassarsi in riva al mare, il paese offre spiagge tropicali da sogno, più mondane sulla costa pacifica e più appartate e selvagge sulla costa caraibica.

Fra i motivi di interesse di questo paese occupa un posto importante il vulcano Irazu, alto 3432 metri, che ebbe una violenta eruzione nel 1963. Al Costa Rica appartiene anche la lussureggiante Isola del Coco, Parco Nazionale, nel Pacifico, dove si trova un ambiente di foresta pluviale ricco di cascate e abitato da una varia e abbondante fauna.

Su Internet da consultare www.visitcostarica.com e per una panomarica sulla rigogliosa natura del luogo www.picturesofcostarica.net.

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