Lo stato del Libano occupa una superficie di soli 10.400 kmq, estendendosi in latitudine dal 33° al 35°N. Allungato lungo il Mediterraneo orientale, il paese è caratterizzato dalle due grandi catene montuose del Libano (che culmina a 3083 metri) e dell’Antilibano (che segna il confine con la Siria e culmina a 2628 metri), divisi dal solco della valle della Bekaa, parallela alla linea di costa.
Il clima è mediterraneo, con precipitazioni abbondanti in inverno, scarse nelle mezze stagioni e assenti in estate, comprese tra 500 e 800 mm/anno sul versante est del Libano, nella valle della Bekaa e sull’Antilibano, superiori agli 800 mm/anno, e spesso ai 1000, sulla costa e sul versante marittimo della catena del Libano. Naturalmente nella valle della Bekaa il clima accenna a continentalizzarsi e se resta mediterraneo il regime pluviometrico, aumentano le escursioni sia stagionale che giornaliera. Così pure oltre i 1700-1800 metri il clima assume le caratteristiche di clima di montagna, con, oltre all’ovvia diminuzione della temperatura, maggiore ventilazione e sbalzi termici più repentini in occasione dei cambi di circolazione.
In estate tutto il paese ha clima caldo e asciutto, con l’ingannevole bassa pressione al suolo (siamo alla periferia della vasta bassa pressione termica che caratterizza buona parte dell’Asia centro-occidentale in estate) cui fa riscontro un’atmosfera stabile, con una cupola di aria calda e secca, che inibisce la convezione e quindi le piogge. Le temperature sono mitigate sulla costa dalle brezze, mentre fa caldo nell’interno, con isoterme al livello del mare che oscillano quindi dai 25°-26° delle zone costiere a 28°-29° nell’interno. Tuttavia nell’interno il caldo è torrido, mentre c’è spesso un disagio da caldo afoso nelle zone più marittime.
Dopo metà ottobre il Libano comincia sporadicamente ad essere interessato dal transito di perturbazioni delle medie latitudini, ma è verso a fine del mese e l’inizio di novembre che il flusso perturbato si abbassa più decisamente e le piogge cominciano a farsi abbastanza frequenti. Gennaio è in genere il mese più piovoso, con apporti tra 100 e 200 mm ovunque, ma localmente oltre 200 nelle zone più esposte, ovvero quelle dove il rilievo si alza più bruscamente dietro la costa. In novembre e dicembre sono piuttosto frequenti i temporali, la cui genesi è facilitata dalla discesa di aria fredda sulle acque ancora calde del Mediterraneo orientale.
A fine febbraio e marzo si assiste a una generale lieve riduzione delle precipitazioni, con le depressioni che cominciano a ridurre le visite a queste latitudini, ma se si riduce la frequenza delle piogge non è così per l’intensità, anche perché sono proprio questi i mesi in cui è più probabile che le depressioni che giungono sull’area mediorientale siano alimentate da aria fredda proveniente dalla Russia, con conseguente intensificazione dei fenomeni per il maggior contrasto termico. Meno raro di quanto non si pensi è, oltre i 6-700 metri, vedere cadere la neve. Si tratta comunque di episodi di breve durata, mentre le temperature medie non sono basse nei mesi invernali, visto che in gennaio, a livello del mare, si va dai 12°-12,5° della costa agli 11° circa della Bekaa. Abbondanti e frequenti invece le nevicate oltre i 1700-1800 metri, tanto che nel paese si trovano anche alcune stazioni di sport invernali.
Aprile vede il passaggio degli ultimi fronti perturbati, quindi in maggio l’atmosfera si stabilizza definitivamente e le temperature già s’impennano a valori vicini a quelli estivi.
Beirut (33,8°N), la capitale, ha queste temperature medie: gennaio 13,0°, aprile 17,9°, agosto 26,0°, ottobre 22,9°, anno 19,7°. Escursioni giornaliere sui 6° in inverno, 7° in autunno, 8° in primavera ed estate. Cadono 873 mm/anno di pioggia, di cui 730 da novembre a marzo (tutti oltre i 95 mm, gennaio 187), 51 in aprile e 48 in ottobre. Scarsissime le piogge da maggio a settembre, anzi del tutto assenti in luglio e agosto, cui la statistica assegna 0,3 mm.
Situazione simile nella poco più settentrionale Tripoli (34,4°N), con 886 mm/anno, oltre 100 mm/mese da novembre a marzo (gennaio 184), 55 mm in aprile e ottobre, poche gocce in maggio (17 mm), piogge rarissime in giugno e settembre e praticamente assenti in luglio e agosto (0 e 0,4 mm). Vicini anche i dati termici: gennaio 12,3°, aprile 17,0°, agosto 25,7°, ottobre 22,1°, anno 19,0°.
Nella Bekaa, la stazione di Rayack (33,9°N, 927 m) riceve 647 mm/anno di precipitazioni, concentrate tra novembre e marzo (tutti oltre i 50 mm; oltre i 100 dicembre, febbraio e il più piovoso gennaio che arriva a 143 mm). Piove poco in aprile e ottobre (45 e 25 mm), pochissimo in maggio (15 mm), quasi nulla negli altri mesi (2 mm nel periodo giugno-settembre). Un paio di volte a inverno si fa vedere la neve. Le temperature mostrano una maggiore escursione stagionale che sulla costa: gennaio 5,3°, aprile 12,5°, agosto 22,8°, ottobre 16,9°, anno 14,1°.
Situato all’incrocio tra Europa, Asia e Africa, il Libano è sicuramente uno dei paesi più interessanti del Medio Oriente. La guerra, conclusasi negli anni Novanta, ha portato con sé molte rovine, ma il paese conserva ancora quegli splendidi elementi che lo caratterizzano da secoli. Le mastodontiche costruzioni architettoniche fanno da sfondo ad un paesaggio da sogno con fertili pianure contrapposte ad alte montagne, dove in inverno è anche possibile sciare.
Il paesaggio ha sicuramente risentito in modo negativo del conflitto, ma i resti dell’antichità fanno dimenticare qualsiasi altra cosa, attirando su di loro l’occhio dei visitatori. Le rovine dei greci, dei romani e dei fenici di Baalbek (questa località, nella valle della Bekaa, è un sito archeologico di primaria importanza, in cui spicca il Tempio di Giove Eliopolitano), Tiro e Sidone, per citare solo le più famose, rappresentano sicuramente un patrimonio unico al mondo e la maggiore attrazione turistica del Libano.
Beirut, che era fino agli anni ’60 una sorta di “Svizzera mediorientale” (non certo dal punto di vista climatico, ovviamente!), una città dinamica, cosmopolita, con un sistema bancario e finanziario molto avanzato e con il lungomare punteggiato da alberghi eleganti frequentati anche dal jet set internazionale, si era ridotta con la guerra quasi a un cumulo di macerie. In anni recenti la città si è comunque ripresa e cerca di tornare agli antichi splendori, pur con evidenti contrasti, con i rottami di vecchi carri armati affiancati a moderni negozi eleganti di moda.
Un interessante sito sul paese è www.lebanon2c.com/. Su www.excite.it/viaggi/mondo/asia/libano si trovano notizie e link utili in italiano.