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Il clima del Laos: forti piogge monsoniche durante l’estate

di Giovanni Staiano
21 Dic 2004 - 09:05
in Senza categoria
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Nelle immagini (per gentile concessione di www.berclo.net), templi a Vientiane.
il clima del laos forti piogge monsoniche durante lestate 2045 1 2 - Il clima del Laos: forti piogge monsoniche durante l'estate
Sono i monsoni, quello estivo di SW e quello invernale di NE, a caratterizzare la stagionalità del clima laotiano, dove si alternano una stagione piovosa da metà/fine aprile a metà ottobre circa e da una stagione asciutta da metà novembre a metà aprile. I periodi fine marzo/inizio aprile e fine ottobre/novembre sono intermonsonici, con tempo variabile.

L’origine dei monsoni, come abbiamo già visto più volte, è da ricercare rispettivamente nella bassa termica che si forma per il riscaldamento tardo-primaverile ed estivo delle grandi distese continentali asiatiche per il monsone estivo e nel forte raffreddamento tardo-autunnale e invernale, con formazione di una vasta alta termica, della Siberia e delle steppe mongole per il monsone invernale.

In Laos il Mekong segna per lungo tratto il confine con la Thailandia. Se si toglie la valle del grande fiume e il settore più meridionale, verso il confine cambogiano, il paese è prevalentemente montuoso (altezza massima il Phu Bla, a NE della capitale Vientiane, che tocca i 2817 m) e l’orografia ha quindi molta importanza nell’esaltare le precipitazioni sulle aree sopravvento ai venti umidi. Le precipitazioni, per lo più sotto forma di intensi rovesci temporaleschi, soprattutto pomeridiani, sono su buona parte del paese comprese tra 1000 e 2000 mm/anno, ma superano i 2000 sulle pendici delle montagne esposte al monsone estivo e in generale in buona parte del settore montagnoso del paese.

In gennaio, al culmine del periodo secco, cadono quasi ovunque meno di 10 mm, mentre nel nord, sui crinali montuosi al confine con Vietnam e Cina, qualche rara pioggia viene portata dal monsone di NE (ma non si superano i 30-40 mm). In aprile già si superano i 100 mm sulle montagne, mentre siamo fra 50 e 100 mm nella valle del Mekong. In luglio ovunque si superano i 200 mm, anzi si va oltre i 400 nelle zone più umide. In novembre siamo già scesi a meno di 50 mm.

Le temperature hanno una limitata escursione stagionale nel sud, più sensibile oltre il 20°N, con le isoterme a livello del mare comprese tra 18° e 25°C (tutte le temperature saranno espresse in gradi Celsius), rispettivamente a nord e sud, in gennaio, nel periodo contraddistinto da tempo secco ed escursioni giornaliere più alte, e intorno a 27°/29° in luglio, contraddistinto da caldo afoso. Il periodo più caldo è però quello immediatamente precedente l’inizio delle piogge, quindi è in genere ad aprile (maggio nel nord) che si toccano i massimi dell’anno (29°/30° al livello del mare).

Nel periodo estivo (a partire da giugno, ma più spesso da agosto ad ottobre) il paese viene ad essere talvolta interessato dai tifoni, ovvero dai cicloni tropicali, ma in maniera attenuata rispetto ai paesi affacciati sul mare.

Luang Prabang, nel nord (19,9°N, 306 m), al limite tra i climi tropicale e subtropicale, ha queste temperature medie: gennaio 19,8°, aprile 27,2°, maggio 28,0°, luglio 27,4°, ottobre 25,2°, anno 24,9°. Le piogge monsoniche iniziano in aprile (91 mm) e terminano in ottobre (74), ma è il periodo maggio-settembre quello delle piogge abbondanti (tutti i mesi oltre i 130 mm, luglio 205, agosto 267). Qualche rara pioggia cade in marzo e novembre (39 e 23 mm), mentre l’inverno è secco, con minimo di 8 mm in dicembre (un po’ di più in gennaio, 22 mm). Totale annuo 1196 mm.

La capitale Vientiane (18°N, 170 m) è già più calda in inverno: gennaio 21,5°, aprile 28,3° (mese più caldo), luglio 27,4°, ottobre 26,2°, anno 25,8°. Le piogge ammontano a 1740 mm/anno, sono quindi più abbondanti che a Luang Prabang, ma il profilo è molto simile. Abbiamo infatti inverno secco (21 mm da dicembre a febbraio, 2 in dicembre), marzo intermonsonico (33 mm), primi acquazzoni in aprile (85 mm), piogge torrenziali da maggio a settembre (tutti oltre 240 mm, agosto 380), ultimi acquazzoni in ottobre (70 mm), novembre quasi secco (11 mm).

Non cambia la “musica” delle piogge più a sud, dove la pedemontana Pakse (15,1°N, 101 m) riceve 2075 mm/anno, di cui 13 da dicembre a febbraio (gennaio 2), 20 in marzo, 76 in aprile, 1847 da maggio a settembre (tutti oltre i 220 mm, agosto 524), 100 in ottobre, 19 in novembre. Le temperature mostrano invece una sempre più ridotta escursione stagionale: gennaio 24,2°, aprile 29,9° (mese più caldo), luglio 27,2°, ottobre 26,6°, anno 26,9°.

Dei tre stati che costituivano l’Indocina francese, il Laos è il meno sviluppato e il più enigmatico. Dopo il rovinoso avvicendarsi del dominio coloniale, dei conflitti intestini e del socialismo dogmatico, negli anni ’70 del secolo scorso il paese si ritrovò in ginocchio.

Ora, dopo quindici anni di isolamento dal mondo esterno, questa nazione senza sbocchi sul mare e scarsamente popolata si sta finalmente godendo la pace, sta stabilizzando le proprie strutture politiche ed economiche e sta cominciando ad aprire le frontiere ai turisti stranieri. L’assenza di influenze esterne offre al visitatore l’impareggiabile occasione di entrare in contatto con uno stile di vita tradizionale che è rimasto pressoché inalterato nel tempo. Dalle fertili pianure della valle del Mekong agli aspri rilievi dell’Annam, le persone che hanno visitato il Laos concordano nel dire che questo paese è la perla del sud-est asiatico.

Il Laos, come detto, non è ancora molto frequentato dai flussi turistici, ma questa è una delle attrattive di questo tranquillo paese. Un viaggio in Laos porta alla scoperta di un paese spirituale, passando dai remoti e pittoreschi villaggi del nord a Vientiane, la capitale sul Mekong, con la sua piacevole atmosfera rilassata e i molti templi che sono il domicilio di numerosi monaci. E proprio lo scorrere del grande fiume accompagnerà i viaggiatori in parte dei loro spostamenti, navigando in sampan, la tipica lancia a motore, e conoscendo una vita fluviale scandita dalle attività dei pescatori e dei commercianti.

Luang Prabang è la nobile e antica capitale del regno Lao. Qui, alla confluenza del Nam Khan nel Mekong, oltre ai numerosi templi concentrati nella striscia di terra tra i due fiumi, caratterizzano la città le vecchie case risalenti al periodo del protettorato francese, gli affollati mercati e il Museo Nazionale, nell’edificio che dal 1904 (anno di fondazione) al 1975 (caduta della monarchia) ha svolto le funzioni di Palazzo Reale. La città è sito Patrimonio dell’Umanità dell’UNESCO.

Il corso del Mekong, appunto un filo conduttore per questo paese, conduce a Pak Ou, nelle cui grotte si trovano bellissime statue di Buddha. Le statue, quasi 7000, furono portate qui dagli abitanti di Luang Prabang nel sec.XVI.

Nel sud del paese, al confine con la Cambogia, il fiume crea uno scenario spettacolare di infinite isole, See Pan Done. Una escursione conduce ad ammirare e ascoltare la “voce del Mekong”, le cascate Phapheng. Costeggiando il fiume si arriva in breve a Pakse, presso cui si trova il maggior sito archeologico del paese, il Wat Phu di Champasak.

Siti Internet utili per saperne di più sul paese e avere informazioni utili per un viaggio sono www.visit-laos.com e www.pmgeiser.ch/laos/.

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