Il Botswana, 600.000 kmq nell’Africa Australe, a cavallo del Tropico del Capricorno (è compreso tra 17,5° e 27°S); non ha sbocco al mare e consta per lo più di un vasto altopiano, senza catene montuose significative e con un’altitudine che in genere oscilla fra 900 e 1300 metri.
Le piogge aumentano da sud a nord, dal momento che i venti settentrionali sono più umidi dei meridionali, ma è il settore sud-occidentale (che include parte del deserto del Kalahari, condiviso con Sudafrica e Namibia) quello più arido. I venti al suolo in Botswana hanno prevalente componente orientale tutto l’anno. Le acque calde della corrente del Mozambico sono una importante fonte di umidità per il paese nell’estate australe, ma più importante è la cosiddetta “Congo Air”, corrente d’aria che altro non è che una ritornante degli alisei di SE del sud Atlantico che si arricchisce d’umidità sulla foresta e i fiumi del bacino del Congo e, in particolari condizioni bariche, si traduce in venti umidi che, da novembre a marzo, entrano in Zimbabwe da nordovest e su parte della Botswana da nord.
La fascia di alta subtropicale ha i suoi massimi, uno nell’Oceano Indiano, l’altro nel sud Atlantico, verso i 30°S, spostandosi verso nord di circa 4° in inverno, al contempo rinforzando. In estate invece i massimi anticiclonici, specie quello dell’Oceano Indiano, si portano un po’ più a sud. La suddetta fascia anticiclonica protegge il Botswana dall’influenza diretta delle depressioni delle medie latitudini. L’alta Atlantica si sposta meno in estate perché lungo la costa namibiana e in parte quella angolana scorre la fredda corrente del Benguela, che da un lato fornisce poco vapore e poca energia termica, dall’altro permette agli alisei di SE di spirare costanti fino a 10°S anche in estate su questo lato del continente, senza che vi sia convergenza con altre masse d’aria. Questi alisei di SE vengono poi deviati verso l’interno del continente verso l’Equatore.
Le piogge in Botswana sono il risultato soprattutto di convergenza (intesa come incontro tra venti di NE e SE, ne riparleremo) e convezione, anzi questo ultimo processo produce il 90% delle precipitazioni. Le masse d’aria per dare luogo a piogge convettive devono essere umide e non troppo calde rispetto alle terre sottostanti, visto che l’instabilità è favorita quando le termiche che si alzano dal suolo continuano a salire incontrando aria più fresca alle quote superiori. Le masse d’aria importanti per produrre piogge in Botswana sono la Congo Air, il monsone di NE e gli alisei di SE.
La stagione delle piogge va da novembre a marzo, quando sul nordest del Botswana si trova la ITCZ (Inter-tropical convergence zone), dove confluiscono le masse d’aria del monsone di NE, degli alisei di SE e della umida Congo Air. Nel nordovest abbiamo in realtà la CAB (Congo Air Boundary), la linea di convergenza tra Congo Air e monsone di SE. La minore piovosità del sud è correlata all’assenza di venti convergenti nell’area, visto che qui in genere prevalgono gli alisei di SE anche in estate, soprattutto a ovest, favoriti dalla posizione più settentrionale dell’alta del sud Atlantico. Trattandosi di un paese tropicale, è il regime delle piogge a determinare le stagioni e si distinguono quindi 4 periodi: stagione fresca, calda, delle piogge, post-piogge.
La stagione fresca va da metà maggio a metà agosto circa. Le alte sub-tropicali hanno i massimi intorno a 26°-27°S e sono più forti che in estate, introducendo masse d’aria fresca marittima verso il paese. Una cellula di alta addizionale sul Transvaal facilita la stabilità dell’aria secca e fresca che viene da SE e il risultato sono dolci temperature diurne nel range 19/25°C e temperature minime basse nel range 1/8°C. Non rare le gelate al primo mattino, soprattutto a sud. Per esempio nel luglio 2001 le minime assolute sono state -2,0°C a Francistown e -2,8°C a Tsabong. E’ questa la stagione più secca (in luglio cadono ovunque meno di 10 mm di pioggia) e solo nell’estremo sud vi è una remota probabilità che le depressioni delle medie latitudini influenzino il tempo.
Tra metà agosto e settembre le giornate si allungano e la fascia di alta sub-tropicale migra verso i 30°S. Questo provoca il rialzo delle temperature visto che la maggior parte del paese si trova sotto l’influenza delle masse d’aria tropicale secca. Non si hanno più gelate e le temperature più alte si raggiungono in genere tra fine ottobre e inizio novembre (fine novembre nel sud), con massime tra 29°C e 34°C. Forti temporali sono non rari nel nord verso la fine della stagione calda, cioè dai primi di novembre, talvolta già a fine ottobre.
La fine della stagione calda segna l’avvio della stagione delle piogge, da metà novembre a metà marzo (nel sud da fine novembre a inizio marzo). La maggior parte delle piogge in Botswana sono associate con la ITCZ e la CAB, essendo la massa d’aria più coinvolta la Congo Air. Il movimento verso sud della ITCZ è associato con i movimenti del sole nell’emisfero sud e la caduta di pressione verso sud. Sono poi i moti convettivi a scatenare i rovesci e i temporali responsabili del 90% delle precipitazioni. Nel periodo delle piogge una depressione associata al limite superiore degli alisei di SE si forma in genere tra una bassa sul dito di Caprivi (estremità nord-orientale della Namibia) e una sul Canale del Mozambico, a separare i venti nord-occidentali umidi della Congo Air, che scorrono anche sullo Zambia, dai più secchi venti da SE. Il fronte in genere si pone tra 12° e 16°S, con la seconda posizione più favorevole a una buona stagione piovosa nel nord e a una estensione dei fenomeni anche nel sud. Alcuni anni esso si sposta sovente verso sud, oltre il Limpopo, e la stagione risulta così più piovosa in tutto il Botswana, oltre che nel sud Zimbabwe e in Transvaal. Altro aspetto importante è l’anticiclone in quota che tende a stabilirsi sulla Botswana sud-occidentale. La subsidenza, come è noto, inibisce la formazione di nubi e fa prevalere il sereno. Quando questa circolazione si estende anche al resto del paese le precipitazioni sono inferiori alla norma, in particolare nel sudest. La fine della stagione piovosa varia leggermente da anno ad anno e si ha quando un aumento di pressione nel sud spinge la ITCZ verso nord, così da impedire il ritorno verso sud della Congo Air, con conseguente graduale essiccamento dell’atmosfera a tutti i livelli. In gennaio, al culmine della stagione umida, cadono 10-50 mm nel Kalahari, 50-100 nel SE e 100-200 nel nord. Le temperature minime sono le più alte dell’anno (sui 17/19°C), le massime sono di 1-2 gradi più basse che al culmine della stagione calda. Riportate al livello del mare le isoterme sono poco sopra i 30°C in tutto il paese.
La stagione post-piovosa va da metà marzo a metà maggio circa e vede il graduale ristabilimento dei venti secchi e freschi. Le temperature cominciano a scendere con decremento più marcato nei valori notturni, favorito dalla maggiore serenità del cielo. Il tempo diventa sempre più dolce e soleggiato con un range delle temperature massime fra 24°C e 31°C.
Abbiamo quindi queste zone climatiche:
1) il SW (Kalahari) con clima temperato caldo subtropicale semidesertico (meno di 300 mm/anno)
2) il SE con clima temperato caldo subtropicale steppico (300-500 mm/anno)
3) tra 22° (21° a ovest) e 24°S clima tropicale secco, piogge tra 300 e 500 mm/anno e stagione piovosa di 3/4 mesi
4) a nord del 22°S (21°S a ovest) clima tropicale con estate umida, piogge tra 500 e 700 mm/anno e stagione piovosa di 4/5 mesi
Alcune località rappresentative dei vari ambiti climatici le visiteremo nella seconda parte.