Il calore eccessivo determina un rendimento più basso nelle nostre capacità fisiche. Può sembrare strano ma è così e ci sono diversi studi che lo dimostrano. L’ultimo in ordine cronologico è stato pubblicato dalla Harvard University ma già anni fa ricerche simili hanno concluso che il calore provoca una chiara perdita delle capacità cognitive.
L’analisi è stata condotta su un folto gruppo di studenti, studenti che in condizioni di calore eccessivo hanno manifestato un chiaro calo nel rendimento durante l’esecuzione di compiti accademici come operazioni di matematica, fisica e esami di varia natura.
La perdita delle facoltà cognitive è emersa soprattutto con l’aumento di temperatura di 2,5°C, mentre chi non era sottoposto a temperature più alte ha svolto i compiti assegnati senza alcun problema.
I ricercatori sono stati in grado di quantificare quanto fossero più lenti: i partecipanti allo studio hanno risposto in modo peggiore e più lentamente (fino al 10% più lentamente) con un incremento del tempo di reazione tra 16 e 24 millisecondi per ogni grado in più di temperatura.
Gli studiosi sanno molto bene che il cervello umano non funziona in modo adeguato dai 40°C e che a partire da 42°C le cellule possono andare incontro a serio danneggiamento incrementando esponenzialmente il rischio di decesso.
Lo stress da calore causa problemi nel metabolismo cellulare, in particolare può provocare un aumento della citotossicologia e una risposta infiammatoria crescente.
Come suggerito da alcuni studi effettuati da Edward Walter, del dipartimento di medicina intensiva del Royal Surrey County Hospital (Regno Unito), temperature superiori a 35°C causano alcune alterazioni nel nostro cervello che possono influenzare la capacità metabolica cellulare o determinare un rallentamento del flusso sanguigno.