Occorre cominciare questo articolo spazzando via ogni dubbio: ben difficilmente sipresenteranno, quest’anno, quei fenomeni noti come “Uragani”, o “Tifoni”.
Anzi, ben difficilmente l’Italia vedrà qualcosa del genere negli anni futuri.
Sui giornali, e sui principali organi di stampa, è rimbalzata la notizia che il nostro mare, a causa delle ondate di calore di questa Estate, ha toccato temperature “tropicali”, e che, quindi, in Autunno, avremo la possibilità di sviluppo di “Cicloni” del tipo di quelli che si sviluppano a latitudini tropicali, oppure di gigantesche “alluvioni”, derivate dal surriscaldamento dei mari attorno all’Italia…
Ebbene, difficilmente assisteremo a tutto questo, e per una serie di svariati motivi.
Esaminiamo, adesso, la temperatura del nostro mare circostante la Penisola, con i relativi scarti dalla media rispetto alla norma di Agosto:
A Genova la temperatura del mare è di +25,3°C, mentre a Livorno è di +26,1°C; la norma di Agosto per il Mar Ligure è compresa tra i 23 ed i 24°C.
Qui siamo quindi circa un paio di gradi sopra la norma stagionale.
In Campania la temperatura del mare varia tra i +25,4°C di Napoli ed i +26,2°C di Salerno; la norma per il Tirreno Meridionale è di circa +25°C, praticamente la norma è rispettata.
Cagliari misura +25°C, esattamente come prevede la norma mensile, mentre Messina, con +22,5°C, Reggio Calabria e Catania, con +21°C, sono addirittura sotto la norma di 4-5°C!
In Puglia la temperatura dell’Adriatico Meridionale varia tra +25,5°C e +26,5°C, valore che è appena superiore, di circa mezzo grado, alla media mensile.
Ancona e Venezia misurano temperature del mare attorno ai +24°C, in linea con la norma mensile.
Questi dati, tratti dalle misurazioni del servizio mareografico, effettuate oggi, 05 agosto 2005, non mostrano assolutamente delle situazioni drammatiche: l’unico braccio di mare più caldo della norma è quello Ligure, mentre su alcune zone del Meridione il mare è addirittura ben più freddo del normale!
Questo dovrebbe scongiurare ogni rischio di formazione di cicloni tropicali sul nostro Paese, ma ci sono anche altre motivazioni più profonde.
Anzitutto, il Mediterraneo non è un Oceano, non è sufficiente che la temperatura del mare superi i +27°C per provocare la formazione di un Uragano.
Il tratto di mare compreso tra l’Equatore ed il Mar dei Caraibi è immensamente più grande del Mediterraneo, ed in grado di fornire tutta l’energia necessaria per la formazione ed il mantenimento di un fenomeno di questo tipo.
I piccoli cicloni formatisi sui nostri mari, e noti sotto il nome di “Bombe Mediterranee”, pur se violenti, non hanno mai assunto dimensioni paragonabili a quelli degli Uragani caraibici, o dei Tifoni del Pacifico.
Inoltre, proprio perché si tratta di un Mare “chiuso” , e di piccole dimensioni, la sua temperatura superficiale cambia rapidamente a seconda delle masse d’aria che lo ricoprono.
In questo senso la “lezione” dell’Estate 2003 dovrebbe esser stata sufficiente: dopo tre mesi di temperature canicolari, la temperatura elevatissima del Mediterraneo Centrale, veramente allarmante, crollò improvvisamente ai primi di settembre per l’arrivo di una “goccia” di aria fredda, e tutte le previsioni di catastrofiche alluvioni e “tifoni mediterranei” svanirono come neve al sole.
Infine, occorre ricordare che alcune grandi alluvioni che hanno interessato l’Italia, tra cui la principale, quella del Novembre 1966, arrivarono dopo Estati non particolarmente calde, e con temperature mediterranee al di sotto della norma: infatti, in questi casi contano molto di più le differenze termiche tra l’aria fredda in arrivo e quella calda preesistente, e l’influenza dei rilievi montuosi perpendicolari al flusso delle masse d’aria.
Insomma, possiamo dormire sonni (relativamente) tranquilli: certamente non vi mai saranno cicloni caraibici, sui nostri mari, ma i pericoli di alluvioni durante la nostra tempestosa stagione autunnale persisteranno sempre, indipendentemente dal valore delle temperauture del mare.