Piogge, rovesci, nubi sparse, venti umidi meridionali, neve sulle Alpi. Questo lo scenario che si presta all’osservazione meteorologica settimanale. Parvenze senza dubbio primaverili, di una stagione tipicamente transitoria e come tale in grado di offrire numerosi spunti di discussione. Abbiamo avuto le nevicate di marzo, le fasi fredde, ma ora si percorre aprile, statisticamente ci si incammina verso la bella stagione, verso le belle giornate di fine mese o di inizio maggio.
Non stupiamoci allora se questa settimana, nata sotto auspici nuvolosi, proseguirà nell’intenzione iniziale. Quella di portarci marcati contrasti meteorologici. E’ vero, l’Italia è una penisola disposta lungo i meridiani, è quindi facile osservare condizioni meteo talvolta diametralmente opposte. Ecco perché nel corso delle prossime 48 ore alcune regioni, le estreme meridionali e la Sicilia, vivranno un corposo anticipo d’estate.
Un evento che in fase titolare abbiamo definito rilevante, le temperature abborderanno valori riscontrabili talvolta a giugno, persino a luglio. Aria nord africana si arrampicherà in direzione dei bacini meridionali, sfruttando la lacuna barica creatasi tra la penisola iberica e le coste nord occidentali marocchine. I venti soffieranno prevalentemente da sud-sudovest, portandosi anche verso il resto dello stivale. Ma l’ostacolo piovoso, ciclonico, ne limiterà l’avanzata, tanto che al centro nord il clima sarà sì mite, ma tutto sommato piacevole.
Le parole, se non ci avvalessimo dell’ausilio modellistico, varrebbero poco. Poter osservare una mappa è senza dubbio l’esercizio migliore per la comprensione evolutiva della suddetta premessa. Ed allora, iniziamo col vedere, rapidamente, quelle che saranno le isoterme (linee che uniscono punto con egual temperatura) alla quota isobarica degli 850 hPa, secondo il modello GFS-MTG. Il momento di riferimento è quello delle ore 00Z del 12 aprile, la notte tra venerdì e sabato. Balza all’occhio l’intensa colorazione rossa tra Sicilia, Calabria e Puglia meridionale, con tendenza a sfumare verso il giallo in direzione del centro nord.
Le termiche potranno raggiungere addirittura i 24 gradi (sempre agli 850 hPa) sulle coste meridionali della Sicilia. Valori che saranno tuttavia compresi, ma sempre elevatissimi, tra i 20 ed i 23 gradi. Imponente lo scarto termico con le altre aree peninsulari, sino a 18-19 gradi tra l’isola maggiore e l’arco alpino.
Per poter apprezzare l’intensità dell’ondata di calore, vi mostriamo ora un’altra mappa, la GFS-Special, sempre su elaborazione dati MTG, relativa allo scarto termico agli 850 hPa tra la situazione attuale (o meglio, tra l’ora a cui si riferisce l’ultimo set dati disponibile per l’elaborazione modellistica, le 00Z del 9 aprile) e quella attesa per le ore 00Z del 12 aprile.
Dal punto di vista della colorazione, se facciamo riferimento alle regioni meridionali e la Sicilia, non si osservano variazioni significative. Ciò che varia sono i valori numerici, significanti appunto il divario termico del momento di riferimento con la situazione attuale. Vediamo che si raggiungeranno scarti positivi sino a 15 gradi sui settori costieri tirrenici della Calabria e della Sicilia nord orientale. Ma sin sul Gargano, la Basilicata, buona parte della Campania, avremo scarti sino a 10 gradi.