Il precedente editoriale ha sottolineato la ripresa della MJO (vedi Madden Julian Oscillation) e le possibili varianti che il ciclo descrive nella fascia intertropicale e, di riflesso, nel Vecchio Continente.
La fine di Marzo (le ultime due decadi) sono state segnate da una vistosa ripresa dell’attività meridiana, con elevazione di cellule alto-pressorie verso Nord e conseguente espansione dell’Hp atlantico, in aggancio alle figure anticicloniche poste nelle alte latitudini.
Dopo un inverno sterile anche dal punto di vista configurativo (la conseguenza diretta è stata la mancanza di irruzioni cicloniche), si è riproposto uno schema di pattern scandinavo-russi o pattern nord-atlantici, assistito da un imbastitura barica proposta da binomio EA/WR del mese scorso.
Questo sistema configurativo è pressoché rimasto inalterato nel tempo, con l’isolamento continuo di cellule anticicloniche nel grande Nord e ripetute risposte anticicloniche in sostegno da sud, con isolamenti di cut-off e onde barocline sulla Penisola.
Fino ad oggi l’Italia ha usufruito di discrete masse d’aria perturbate ed azioni termoconvettive pomeridiane, favorite da una espansione anticiclonica marginale; con il passare dei giorni questa condizione sinottica, in continuo fieri, sta annunciando l’arrivo prominente di una massa d’aria sub-tropicale che, per come si è sviluppato il campo barico, definirei fisiologica.
L’azione dell’alta pressione atlantica/russo-scandinava non è più supplita dalle ondulazioni di Rossby, sempre meno profonde con l’avanzare della bella stagione ed, al contempo, si nota un riacutizzarsi della falla barica portoghese/spagnola.
A questo stato di cose aggiungiamo una ripresa graduale dell’ITCZ che, pur non essendo l’unico fattore responsabile, ha un grosso peso nelle alterazioni della Cella di Hadley e nello spostamento conseguente di masse d’aria umida e calda verso il Mediterraneo; questo index non è una conditio sine qua non poiché spesso è supportata da altri importanti fattori come, nel caso specifico, la presenza dell’alta pressione a Nord che funge da richiamo per un allaccio, un ponte alto-pressorio in allungamento meridiano.
La configurazione barica che si prospetta potrebbe innalzare prepotentemente le temperature, con termiche elevate ed innalzamento dei geo-potenziali; in questo quadro sinottico le infiltrazioni potrebbero, successivamente, arrivare al settentrione tramite onde barocline atlantiche ed, al meridione, grazie ad isolate gocce fredde o piccole falle bariche tra Baleari-Nord Africa.