Vento forte e freddo da nordest, capace di creare le condizioni tipiche dei “blizzard” nordamericani, ma con temperature ancora più basse, il “Buran” ha luogo in inverno con una certa frequenza nelle steppe di Siberia, Kazakhstan, Mongolia e Xinjiang (Cina nordoccidentale).
I venti di buran spesso riempiono l’aria di ghiaccio e neve, sia a causa delle precipitazioni (in forma di fiocchi finissimi e gelati) sia per l’effetto del sollevamento, ad opera appunto del vento, della neve ghiacciata presente al suolo nelle zone interessate dalla tempesta. Non raramente, la visibilità si riduce praticamente a zero. Il buran può persistere per molti giorni consecutivi, talvolta per intere settimane.
Nella tundra, il buran è anche conosciuto come “Purga”. In Alaska questo severo vento da nordest è conosciuto come “Burga” e spesso porta neve ed “ice pellets”.
Tornando al buran invernale, configurazioni bariche non frequenti, con alte pressioni termiche russe saldate a cellule anticicloniche “ibride” sull’Europa centrale, possono portare all’insorgenza di venti di burian anche sull’Europa balcanica e talvolta fin sull’Italia. Sono le situazioni spesso agognate dagli appassionati, durante i mesi più freddi, trattandosi di quelle favorevoli a eventi di freddo storico nelle nostre regioni.
Esiste anche una “versione estiva” del buran, caldo e apportatore di tempeste di sabbia e polvere. Questa “variante” interessa principalmente il Taklamakan (il deserto che occupa buona parte della regione cinese del Xinjiang) e la Mongolia, ed è chiamata anche Karaburan (= burano nero). Il Karaburan inizia a soffiare a inizio primavera, quando l’anticiclone invernale siberiano, di natura termica, “collassa” a causa del rapido aumento della radiazione solare, mentre contemporaneamente si ha un forte riscaldamento sul Taklamakan e sul “plateau” tibetano, con formazione di una bassa pressione termica. Questa bassa pressione innesca il movimento delle massa d’aria da nordest che si traduce appunto nel Karaburan.
L’orografia e le differenze di temperatura locali giocano poi talvolta un ruolo fondamentale nell’incrementare la velocità del vento.