Con questo editoriale vogliamo fornire una breve spiegazione circa il balletto che spesso porta le varie carte di previsione a stravolgimenti talvolta inusitati, quasi o totalmente privi di significato. Ma per chi giornalmente segue l’andamento del tempo futuro, ogni minimo colore, particolare, rappresenta un dettaglio dal quale non si può prescindere.
Abbiamo scelto questa occasione perché ciò che alcuni modelli mostrano stamattina è totalmente differente da quanto veniva prospettato appena ieri. L’esempio calzante ci viene dato dal modello americano GFS, abile a disegnare scenari quasi invernali e dopo appena 12 ore stravolgere il tutto a favore di visioni nuovamente calde.
Ora, per chi non avesse l’esperienza necessaria risulterebbe difficile, magari addirittura scoraggiante, la comprensione di tali cambiamenti. Ma a conforto di chi stesse gettando la spugna dobbiamo dire immediatamente che proprio GFS propone 4 aggiornamenti giornalieri, a distanza di 6 ore l’uno dall’altro. Ciò lo differenzia nettamente dal più utilizzato modello europeo, l’ECMWF, che ne presenta giornalmente “soltanto” 2.
Ora, esulando dai motivi e dalle caratteristiche puramente tecniche alla base delle differenze esistenti tra ogni singolo run (cosi vengono chiamati gli aggiornamenti), possiamo semplicemente dire che 2 dei 4 vengono considerati più attendibili perché ottenuti con un maggior numero di dati d’ingresso a disposizione, prescindendo da ogni input di tipo statistico.
Ma sinceramente, almeno personalmente, la preoccupazione per gli stravolgimenti proposti nel tempo di sole 6 ore non deve mai scoraggiare o spaventare. La professionalità vuole che le carte di previsione vengano osservate giornalmente, scrutando i più impercettibili dettagli, quelli che poi danno alla previsione stessa un grado di affidabilità elevato.
Ecco allora che nello stilare una linea evolutiva, specie nel lungo termine (15 giorni ed oltre), l’osservazione e l’analisi costante divengono il pane quotidiano del meteorologo. Se difatti ci viene indicata una strada maestra, ottenuta magari componendo il puzzle atmosferico giorno dopo giorno, è difficile che poi un singolo run spiani così semplicemente un percorso lungo e tortuoso.
E così, se un giorno ci viene proposta una visione calda dopo settimane di linee evolutive opposte, non dovremo abbandonare il vecchio per il nuovo. Almeno che, passo dopo passo, l’analisi non ci mostri degli elementi tali da ritenere quello che sembrava improbabile come ipotesi plausibile. Magari la “futura realtà”.